Chiusura Italiansubs, TutorGirl a Blogo: “Non ci vediamo come criminali”
Ad una settimana dalla chiusura di Italiansubs, Blogo ha contattato TutorGirl, una delle subber storiche del sito, per parlare del suo futuro
Più di una settimana fa l’annuncio della chiusura di Italiansubs, la community di sottotitoli più famosa in Italia. Una chiusura che, qualche giorno dopo l’annuncio pubblicato sulla home page, ha trovato le sue motivazioni in un accordo raggiunto tra i gestori della community e la Fapav (Federazione per la Tutela dei Contenuti Audiovisivi e Multimediali).
Numerosi i commenti sui social network di chi, in questi anni, si è avvicinato al mondo delle serie tv grazie anche ai sottotitoli messi a disposizione da Italiansubs (alla cui chiusura è seguita, pochi giorni dopo, quella di un altro sito storico, ovvero Subsfactory). A prescindere dalla legalità o meno del loro servizio -un tema ampiamente dibattuto in passato e, forse proprio per questo, ripreso scarsamente in questi giorni da quella stampa che venera la serialità e si è forse dimenticata che dieci anni fa, se ci siamo avvicinati alle serie tv, è anche grazie ai sottotitoli-, è indubbio che con la chiusura di questi siti finisce un’era per molti appassionati: ora la palla passa ai network, che già in questi anni hanno iniziato a lavorare per proporre quasi in contemporanea il maggior numero di serie possibili.
TvBlog è riuscito a contattare una delle subber storiche di Italiansubs, ovvero Giulia Zannoni, meglio nota nella community come TutorGirl. “Stiamo ancora discutendo (del futuro del sito, ndr) perché la decisione dovrà ovviamente essere condivisa”, ci ha detto (il forum, intanto, è nuovamente accessibile). “Certamente sul sito di Italiansubs non si troveranno più sottotitoli per i quali non disponiamo dell’autorizzazione del titolare del copyright. Spero che punteremo a mantenere il blog e il forum, se ci sarà ancora la volontà di farlo”.
Quante sono ad oggi le persone che lavorano (gratuitamente, giusto?) al sito, e qual è stata la loro reazione?
“Attualmente circa 500 persone collaborano a Italiansubs, tra amministratori, revisori, traduttori, moderatori, syncher, grafici e quant’altro. Lo facciamo e lo abbiamo sempre fatto tutti gratuitamente. Come per molti dei nostri utenti, la nostra reazione è stata inizialmente di incredulità e molti di noi hanno vissuto realmente le 5 fasi di elaborazione del lutto: sebbene alcuni siano ancora in fase di negazione, altri sono arrivati a quella di accettazione e stanno iniziando a capire come riuscire a voltare pagina”.
L’archivio ai sottotitoli che fine farà?
“Non è accessibile. È stato messo offline e non tornerà più online”.
Nel suo comunicato, la Fapav parla di una decisione presa in accordo: quanto l’approvazione della nuova direttiva sul Copyright da parte del Parlamento europeo ha accelerato i tempi?
“La nuova direttiva sul Copyright non c’entra nulla ed è solo un caso che le due tematiche abbiano fatto notizia in tempi ravvicinati. Tanto è vero che la direttiva europea è ancora in discussione”.
Col tempo siete diventati degli “eroi” per gli appassionati di serie tv, ma c’è qualcosa di quanto avete fatto e che potrebbe avere portato a questa situazione di cui vi pentite?
“Credo che nessuno di noi si penta di nulla di ciò che ha fatto. Non ci vediamo assolutamente come dei criminali e qualsiasi decisione abbiamo preso in questi anni è stata presa in buona fede”.
Siete stati anche protagonisti del doc “Subs Heroes”, e spesso i media si sono interessati al vostro lavoro: non potrebbe essere stata proprio questa popolarità a fare da effetto boomerang e costringervi alla chiusura?
“Mi sembra improbabile che un documentario mai passato in televisione e trasmesso solo in qualche cinema in giorni prestabiliti ci possa aver dato più popolarità di quella che potevamo avere prima che venisse diffuso. Mi fa anche ridere parlare di popolarità: gli addetti ai lavori ci conoscevano già e questo lo sappiamo per certo, ma non è che dopo il documentario la gente ci riconoscesse e ci fermasse per strada”.
Una delle novità degli ultimi anni è stata la possibilità di utilizzare i vostri sottotitoli su Netflix: non l’avete mai considerata, vista l’attenzione crescente sui temi della pirateria, una mossa azzardata?
“Personalmente no: per utilizzare i nostri sottotitoli su Netflix bisognava essere abbonati a Netflix (che già fornisce doppiaggio e sottotitoli all’uscita di ogni nuova serie TV), quindi è innegabile che chi volesse utilizzare i nostri sottotitoli per le quelle serie TV fosse semplicemente insoddisfatto della qualità di quelli della piattaforma”.
Alla vostra chiusura è seguita quella di Subsfactory: è davvero finita un’era?
“Siamo realtà amatoriali, non abbiamo alcun guadagno e quello che facciamo lo facciamo solo per passione. Non mi stupisce che sia bastato così poco per farci smettere: non abbiamo le forze né i mezzi per poterci difendere da qualsiasi accusa, non abbiamo interessi economici in ballo. Siamo solo delle persone che pensavano di fare qualcosa di buono per gli altri”.
Non siete mai stati contattati da una delle aziende detentrici dei diritti delle serie tv per trovare un accordo in passato?
“No, che io sappia non siamo mai stati contattati da nessuno prima d’ora”.
Uno potrebbe pensare “Ok, aprite un altro sito, restate anonimi e continuate”… è così semplice?
“Se ormai abbiamo attirato le attenzioni di FAPAV, non penso che sarebbe una buona idea, no?”
Sei una veterana di Italiansubs, avrai interagito con tantissimi utenti e conosciuto tanti amici. Ora che quest’avventura sembra chiudersi, cosa ti (e vi) resterà di questa esperienza, e c’è qualcosa che vuoi/volete dire a chi ti sta leggendo ora?
“Potrei scrivere qualcosa di melenso e dire che ci resteranno i ricordi, ma la verità è che pur senza i sottotitoli resteranno le persone. Al di là dei file di testo ci siamo ancora noi. Italiansubs non era solo sottotitoli, anche se è per quello che ci siamo conosciuti. L’unica cosa che vorrei aggiungere è: non dimenticatevi di noi”.