Italia1 non è più la casa dei telefilm: floppano persino The Mentalist e Grey’s Anatomy. E’ la morte di un’identità di rete?
Cos’è successo alla cara vecchia Italia1? Dov’è finita la rete giovane Mediaset, nonché la casa dei telefilm per antonomasia della tv generalista? Negli anni ’90 Italia1 era la sola rete a poter permettersi di “accendere” l’America sui nostri schermi, aggiornandoci sulle mode e tendenze d’oltreoceano. Niente satellitare né digitale terrestre: le serie tv di culto
Cos’è successo alla cara vecchia Italia1? Dov’è finita la rete giovane Mediaset, nonché la casa dei telefilm per antonomasia della tv generalista? Negli anni ’90 Italia1 era la sola rete a poter permettersi di “accendere” l’America sui nostri schermi, aggiornandoci sulle mode e tendenze d’oltreoceano. Niente satellitare né digitale terrestre: le serie tv di culto passavano prima da Italia1, al punto da catalizzare milioni di telespettatori. E la seconda rete del Biscione era la sola a potersi permettere gusti esterofili, seguendo la stessa via di sperimentazione sul piano dell’intrattenimento.
La linea editoriale di Italia1 è stata per un decennio invidiabile per qualsiasi direttore di rete (oltre che per ogni conduttore), per il privilegio di potersi rivolgere a un pubblico giovane e allo stesso tempo esigente. E Luca Tiraboschi, direttore del canale dal 2002 – erede fra gli altri di Giorgio Gori – ha potuto per anni adagiarsi sugli allori. Risultato: un disastro su tutta la linea. Italia1 non ha onorato molte promesse, a partire dal mancato restyling (logo, bumper, etc) ormai disatteso da diverse stagioni. E sta mandando al macello alcuni dei marchi seriali più prestigiosi degli ultimi anni, di grande successo americano, pluripremiati dalla critica ma già “insofferenti” alla prova della tv in chiaro.
Come ignorare lo scandaloso risultato del debutto di The Mentalist, la fantomatica serie dell’anno? Incentrato sulla storia di un detective per caso, che sulla scena del crimine irrompe con la sola forza del suo intuito, il telefilm ha debuttato sulla generalista mercoledì 2 settembre. Perché Italia1 è voluta tornare sulla scena del delitto, giocandosi in un periodo televisivo ancora prematuro il grand’asso della stagione? Della serie, se le sono voluti, The Mentalist, nel primo episodio “John il rosso”, ha catturato 1.596.000 telespettatori, share 7,48% e nel secondo, “Capelli rossi e nastro argentato“, una media di 1.828.000 telespettatori e 9,52%. Un tracollo su tutta la linea, tant’è che già dalla prossima settimana si rischia l’emergenza traino, con partenza in prime time posticipata.
Era una novità e tutte le novità sono rischiose, vero Italia1? Peccato che ieri sera sia tornata una delle serie più amate degli ultimi anni, che ha giunto i picchi di ascolti grazie alla serata Doc col Doctor House. Ci riferiamo a Grey’s Anatomy, al debutto con la quinta stagione. Come è andato? L’episodio doppio dal titolo “Sognami“ ha totalizzato una media di 1.921.000 e 1.907.000 telespettatori , con rispettivamente 9,07% e 10,07% di share. Altra cocente delusione: persino un titolo così rodato viene respinto dal pubblico? Ma, d’altronde, Italia1 sembra vittima di una legge del contrappasso, per cui le serie che trasmette sono le più inflazionate della tv.
Basti pensare a serie che hanno fatto rumore sul web sin dai primi promo virali, da Ugly Betty a Heroes passando per Gossip Girl. Tutte e tre sono arrivate sulla generalista troppo tardi rispetto alla nascita dei rispettivi fenomeni, vittime di scaricamenti selvaggi e in alcuni casi di anteprime sulla pay-per-view decisamente lesivi delle loro potenzialità. Dalla nascita di Mediaset Premium e dei suoi canali tematici Italia1 è stata ulteriormente penalizzata dall’avere prodotti fiacchi per via del passaggio prioritario sul digitale.
E poi torniamo al solito errore, quello di aspettare mesi per trasmettere una serie come The Mentalist e poi bruciarsela i primi di settembre. E’ successo esattamente lo stesso con Heroes nel 2007: 2.415 12,29% nel primo episodio, 2.324 11,95% nel secondo. Ascolti considerabili decorosi, rispetto all’attuale debacle, se omettiamo le alte aspettative iniziali e la vittoria della concorrenza con Ncis, gioiellino di RaiDue responsabile della rinuncia di Italia 1 ai telefilm domenicali. Nelle settimane successive Heroes subì infatti un grosso calo, sino a toccare uno share del 5% e appena 1.6 milioni di spettatori. Nello stesso autunno tv floppava in prime time l’ultima stagione di Una Mamma per Amica.
L’anno prima era la volta di The O.C., spostato dalla domenica sera per lasciar spazio a una puntata di Lucignolo dedicata a Pupe e Secchioni. E’ lì che è iniziata la progressiva disaffezione del pubblico telefilmico a un’identità di rete sempre più ibrida? E’ per questo che persino un telefilm-evento come Gossip Girl, quest’anno, è stato retrocesso in seconda serata dopo un prime time disastroso?
Questo probabilmente ha fatto sì che, ad acquistare punti dopo anni di ingloriosi sfottò, sia stata RaiDue. La rete che non è mai riuscita ad essere giovane – e se n’è fatta una ragione – complice il buon lavoro del responsabile fiction Giorgio Buscaglia, è riuscita a mantenere un patto fiduciario con il serial-addicted magari non di primo pelo e più tradizionalista, l’anti-smanettone per intendersi.
Grazie a marchi non usurabili e in esclusiva come Ncis su tutti, ma anche Ghost Whisperer e Squadra Cobra, RaiDue è la sola rete italiana a riuscire a fare ancora ascolti coi telefilm, persino nei secondi passaggi estivi. Forse perché resta accesa tutto l’anno, forse perché rispetta anche gli aficionados a brand ingiustamente trascurati come Lost, Desperate Housewives e Brothers and Sisters, Raidue ha vinto una sfida che sembrava impossibile sino a qualche anno fa.