Italia sì, l’anti-Verissimo che sceglie (da sempre) una strada agli antipodi
Italia sì e Verissimo sono due proposte complementari fra loro per il sabato pomeriggio. Così Liorni prosegue sicuro per la propria strada
Italia sì da quando è nato ha scelto di essere alternativo al competitor di Canale 5 in tutto e per tutto. Se Verissimo da alcuni anni rappresenta il canone televisivo dell’intervista patinata a una celebrity, il programma di Marco Liorni decide di percorrere esattamente la strada opposta, sporcando – talvolta forse anche troppo – la finzione televisiva con l’irruzione di storie di vita vera, da sempre il marchio distintivo della trasmissione.
Non sorprende quindi che a salire sul podio di Italia sì al debutto di questa nuova edizione sia un anziano 95enne che porta con sé la propria invenzione, così come un albergatore di Rimini che ha richiamato l’attenzione mediatica con una curiosa iniziativa. Italia sì ha nel suo DNA questa dimensione “corridesca”, che talvolta rischia di sfociare in derive ultra-pop più vicine a quanto ci si possa immaginare da parte di tv locali che dall’ammiraglia Rai nel sabato pomeriggio.
Il mix di ingredienti di questa prima puntata risulta invece ben dosato, con la giusta alternanza fra storie più colorate e storie più emozionanti, dove emerge così nitidamente l’altra faccia di Italia sì, quella legata alla cifra emotainment del people show. A sostenere la storia raccontata oggi (quella di due fratelli separati) c’è indubbiamente una buona scrittura, che permette di raccontare la vicenda gradualmente e svelando passo a passo tutto quanto riguarda la protagonista del podio.
Italia sì riparte quindi senza grandi cambiamenti, almeno sul piano strutturale; cambia invece la scenografia, con il passaggio nello studio 1 di via Teulada, e la scelta degli opinionisti in studio. Insieme all’immancabile Mauro Coruzzi trova spazio per il debutto Carlo Puca, utile soprattutto per contestualizzare il G20 che si sta svolgendo a Roma in queste ore e che è stato seguito con l’inviata Caterina Varvello.
Marco Liorni costruisce così ancora una volta un programma ampio, che tenta di abbracciare il pubblico più variegato possibile, nonostante negli anni Italia sì non sia mai riuscita ad affermarsi sulla concorrenza nella sfida Auditel; una sfida giocata ad armi impari e con stili e linguaggi completamente diversi, dove a vincere è comunque sempre il pubblico che si ritrova davanti due proposte valide e complementari fra loro.