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16.40
Meteo e si comincia.
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16.43
“Accendiamo insieme il podio”: un Marco Liorni dietro le quinte si rivolge direttamente al pubblico a casa prima di entrare in studio, accompagnato dalle note di Pierangelo Bertoli. Questa volta non si canta, ma lo studio è sempre entusiasta.
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16.44
“Grazie a voi per l’affetto che ci avere riservato. Una bella emozione essere qui per il secondo anno e se siamo qui è per merito vostro” dice Liorni, decisamente più sciolto, tranquillo, padrone di sé e della situazione. Non solo per la
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16.49
Ma eccolo Mauro Coruzzi, sul podio, affannato. “Ho chiesto di ospitarmi per spiefare quello che mi sta succendendo. 45 anni da autore e conduttore, è arrivato, il cinema, Sanremo e in tutti questi anni un difficile male da combattere, ovvero il mangiare compulsivo e un anno trascorso a Italia Sì. Un anno difficile: l’anno scorso trascinavo una gamba e ringrazio la discrezione delle mie amiche per la privacy. Ho deciso alla fine della stagione scorsa che dovevo riguadagnare la mia vita: non potevo accettare programmi così lunghi e lavorare su du me. L’ho fatto con un regime alimentare molto severo e anche per capire se sarei riuscito a prendere il controllo della mia vita. Prima rimetto a posto le fondamenta, poi magari ci rivediamo. Lo dovevo al conduttore, che mi ha voluto qui un anno fa, dovevo una spiegazione. Ecco perché non ci sarò”.
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17.14
Altro collegamento, da Lodi. Un bambino è uscito fuori al balcone, in bilico sulla balaustra, e pare che i genitori non fossero in casa. Delle persone che lo hanno visto hanno cercato di salvarlo. Un ragazzo, Angelo, lo ha preso al volo e l’ha salvato. Ora è in ospedale ma sta bene. Ma non c’è collegamento, è un ‘fatto’ raccontato da Liorni preso dalle agenzie. La Vita in Diretta. A no, c’è un podio ‘esterno’, ovvero un contributo video di un testimone oculare, collega di Angelo.
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17.19
Il nipote di RIta Dalla Chiesa vuole un fidanzato per la nonna. Rita ha avuto l’incoscienza di dirlo in redazione e Liorni la stuzzica: ci pensa Elena Santarelli a raccontare anche come lo vorrebbe. “Brizzolato, che non si tinga i capelli…” (ahia, argomento delicato in studio…) dice e la Santarelli si lancia: “No perditempo, non ama la montagna che le fa tristezza, ama le verdure e gli animali, no aria condzionata in auto”… LaSantarelli è lanciatissima. “Io il cuore non l’ho mai chiuso… è che forse mio nipote pensa che gli sto troppo addosso”.
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17.24
Altro lancio, una cosa vista su Internet, un messaggio fatto recapitare a un paraplegico in un palazzo: è l’aggancio per far parlare la moglie di Simone Rapisarda, rimasto paralizzato da un anno. E’ lui quello epitetato da un condomino per l’allargamento di un ascensore che quindi per il periodo dei lavori non è stato utilizzabile. La moglie è qui per dire a chi l’ha fatto che deve farsi avanti e chiedere scusa al marito e alla figlia che, a 12 anni, ha trovato e letto la lettera fatta trovare davanti alla porta di casa.
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17,49
Una carrellata di personaggi ‘particolari’ accolti lo scorso anno e ora ospitati per il primo giorno di scuola. Sento tanto disordine, tanta confusione: le prime puntate non sono mai le migliori.
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17.50
Si torna al caso del bambino caduto per aggiornare sui fatti: ora i genitori rischiano l’accusa di abbandono di minore. Ma è davvero in tempo reale? UPDATE: sì, è in tempo reale.
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17.52
Questa prima puntata mi sembra come un mercatino: per trovare cose buone devi scartabellare sui banconi scartando straccetti e puntando alla qualità, che c’è, ma è soffocata da roba dozzinale.
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18.02
Gente che davvero non sa come deve passare il tempo. Lui cerca di spiegare che non può essere lui: malato di cuore, non può spaventare gli altri e non può essere spaventato. “Mi dispiace perché mamma ci soffre”. Come si chiama mamma? “Mattia” (?).
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18.22
Wilma Faissol la moglie di Facchinetti propone la Dieta del Cellulare: il marito è sempre attaccato al telefono e il troppo cellulare mina la concentrazione e la produttività. E anche le relazioni. “Per avere una mente più sana ci vogliono meno informazioni. Più attenti a stare attenti”. Vabbè, il marito fa quello di mestiere, però. Mah… Meno male che ci pensa la Santarelli a ricordarle che lui segue per mestiere degli YOUTUBERS. Gente sempre connessa, insomma.
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18.33
Si cercano ‘podisti’: intanto Liorni sta per lasciare la linea a se stesso e promuove la doppia puntata di Reazione a Catena di domani (visto che la Fialdini parte con una settimana di ritardo).
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18.38
Tanti messaggi arrivati, ma non letti finora. E forse era meglio. La regia spara la sigla mentre Liorni sta ancora salutando per darsi la linea: “Reazione a catena è registrato per fare in diretta Italia sì…” dice Liorni. Beh, più o meno. Ma almeno l’onestà della registrazione è apprezzabile. Appuntamento a sabato prossimo.
Se il debutto dello scorso anno fu segnato da una confusione nella forma e nei contenuti dovuta alla tensione del ritorno e del lancio di un progetto tutto nuovo – e la prima si rivelò un ‘perfetto’ numero zero per raddrizzare la rotta -, un anno dopo l’esordio di Italia Sì! ha il sapore della scommessa vinta, del ringraziamento al pubblico, ma anche della festa un po’ disordinata con tutta l’agitazione del primo giorno di scuola, di quelli però che sei contento di vivere perché ritrovi gli amici del cuore.
E così, nonostante l’inizio misurato e ordinato di Liorni, che accoglie il pubblico fin dal backstage ma evita (sacrosantamente) di cantare, la puntata procede piuttosto ‘disordinatamente’, ma non per i fuori programma. E’ un disordine di struttura che ha, a mio avviso, origine negli strani lanci di argomenti un minuto prima che vengano trattati (con Liorni in versione sottopancia, praticamente) e nella costruzione dei collegamenti ‘sospesi’, lanciati più volte nel corso della puntata: certo, è giusto che vengano valorizzati e non si consumino nell’arco dei 3 minuti del blocco dedicato, ma l’interruzione – in un racconto che procede già per arrivi e partenze – rende il tutto ancora più a singhiozzo. Magari con puntate più lineari riusciranno a dare il movimento desiderato, spezzando proprio la liturgia da ‘arrivi e partenze’.
Direi che la principale novità (ma confesso di non aver seguito assiduamente la precedente stagione) è nella finestra sull’attualità che segue lo svolgimento di un fatto (positivo) svoltosi in giornata: oggi si è trattato del salvataggio eroico di un bambino seguito anche grazie alle agenzie. Un affaccio sulla ‘vita in diretta’ che ha buone potenzialità e l’effetto di una finestra aperta per far circolare un po’ d’aria.
Tornando a quanto visto oggi, diciamo che alla prima si perdona la voglia di salutare tutti, tra vecchi amici e qualche caso che ha caratterizzato la precedente edizione (che fa leva sui fedelissimi, ovviamente). Si perdona anche una certa ‘condiscendenza’ al racconto di casi più leggeri e alla realizzazione di sogni (im)possibili (a dal Little Tony di Afragola al ragù per Gigi D’Alessio la Campania è stata protagonista e sicuramente offre ottimi spunti di cabaret più o meno involontario). Si digerisce meno, e si fa più fatica a empatizzare, la moglie di Facchinetti che si lamenta della dipendenza da cellulare del marito, che di mestiere – come ricorda la Santarelli – fa il manager di personaggi web…
Devo dire che mai come oggi ho sentito l’aria di Portobello, di quella voglia di raccontare minimalia come se si mettesse un microfono e un narratore tra i banchini di un mercato di quartiere. Italia Sì! come un ‘mercatino del sabato’, quindi, con tanti distinguo, certo.
Ma questo programma dà il meglio quando mette le mani nelle storie liminari, quelle che la cronaca, i rotocalchi, i contenitori non affrontano: penso alla storia di Aurora che cerca qualcuno con la sua stessa narcolessia e che mi ha fatto subito pensare a Diagnosis, la serie Netflix dedicata alla ricerca medica, al caso di Simone Rapisarda e anche alla provocazione di Carlo, l’artista strafottente che irrita i più, o anche il caso Samira.
Sarebbe auspicabile che Italia Sì! non perdesse di vista la sua capacità di raccontare storie comuni con tagli inediti: è il suo punto di forza, la sua grande bellezza, una qualità rara in tv. Rischia di sparire tra mille spigolature talvolta superflue che servono forse ad alleggerire, ma che non devono – per me – debordare. Altrimenti si finisce come nei mercatini, a scartabellare sui banchini alla ricerca di capi di qualità sepolti sotto abiti scadenti. Ed è un peccato.
Veniamo ai saggi. Se quella di Mauro Coruzzi sia stata davvero una sorpresa o se fosse ‘nell’aria’ poco importa: ne abbiamo parlato in un post dedicato. Piacevole però il clima tra i fedelissimi, con una Elena Santarelli ancor più lucida e dall’entusiasmo più spensierato (e il pensiero va alle belle novità casalinghe) che si diverte complice con Rita Dalla Chiesa. Da Adriano Panatta ci si aspetta un ‘riscatto’ post Domenica In, ma l’inserimento più interessante è quello di Manuel Bortuzzo che vale con la sua presenza e il suo spirito più di mille trasmissioni/speciali/documentari/reportage motivazionali/servizi con violini che possano essere realizzati: un esempio, un modello positivo, un ragazzo intelligente. E già questo basta, a prescindere.
Ultima notazione per la confezione: sarà una mia idiosincrasia, ma l’applauso compulsivo mina la mia sanità mentale. Basta. E se la regia seguisse un po’ più Liorni, senza coprirlo con musica, sigle, colonne sonore et similia non sarebbe male. Ma è la prima, no?
Marco Liorni dal canto suo è sempre più saldo nel ruolo di perfetto padrone di casa. E se mai decidesse di farsi un mezzo passo più avanti non sbaglierebbe: anche in questa prima puntata non smentisce la sua voglia di mettersi al servizio del racconto e degli ospiti, ma la sua lettura e la sua guida in alcuni momenti sono decisive (cfr. il caso del provocatore). Un mezzo passo in più sarebbe un valore aggiunto per il programma e per il pubblico.
PS. Ora un po’ meno freak, per favore…
Italia sì 2019-2020, prima puntata in diretta
Italia sì 2019-2020, anticipazioni prima puntata
Seconda stagione per Italia Sì! con Marco Liorni che ritrova il suo format e qualche novità.
Riparte oggi pomeriggio, sabato 14 settembre, su Rai 1 alle 16.40 Italia Sì!, il people show ideato, pensato, voluto e condotto da Marco Liorni. Dopo un’estate alla guida di Reazione a Catena, Liorni ritrova il pubblico del sabato pomeriggio per ascoltare con lui le storie di chi ha voglia di condividere esperienze, denunciare situazioni, sensibilizzare su temi ed eventi quotidiani, accompagnati dalle riflessioni dei tre ”Saggi” presenti in studio, ovvero Rita Dalla Chiesa, Elena Santarelli e Mauro Coruzzi.
Nuovo spazio quello dedicato a cosa è sucesso dopo la partecipazione al programma, per capire “come è andata a finire”: nello spazio Italia Sì… e poi tornano per raccontare il seguito delle loro storie Olivia Bertè, la sorella di Mimì, che parlerà di un importante evento che riguarda proprio la grande cantante scomparsa, Claudia Scodrani che ha scoperto di essere stata forse venduta quando è nata, ma ora ha ritrovato i suoi fratelli, Mark Art, il pittore geniale, che torna in studio per realizzare un quadro in diretta, Sara Bubolo, una ragazza con gravi problemi di peso, che ha deciso di riprendere a vivere dopo aver visto sul podio Anna Cicalese.
Italia Sì! è una programma di Marco Liorni, scritto con Cristina Serra, Susanna Checconi, Fiore De Rienzo, Lucia Leotta, Danila Lostumbo, Alessandra Palomba, Caterina Varvello, Lucia Zorzi, Tania Carminati per la regia di Salvatore Perfetto.