Italia-Malta su Rai1, il disastro Trapattoni e le colpe di Rai Sport
Italia-Malta su Rai1 commentata da Trapattoni: fallimento totale
Il debutto di Giovanni Trapattoni nel ruolo di seconda voce tecnica nella telecronaca di Italia-Malta è stato semplicemente disastroso. Dispiace umanamente per una vera e propria icona del calcio italiano, ma l’ex ct azzurro, oggi 76enne, è apparso del tutto inadeguato.
Timidissimo nei giudizi, confuso nell’esposizione, tra “spazi verticalizzanti“, “palla verticalizzata“, “verticalità“, “inserimenti e direzioni angolari“, il Trap ha iniziato la serata nel peggiore dei modi lanciandosi in un “far sì che i ragazzi non perdino la concentrazione” roba da far rimpiangere all’istante Luca Giurato. Ma la chicca – per la gioia della Gialappa’s – è arrivata dopo il gol di Pellè con la similitudine della spugna:
(La difesa maltese) è come una spugna: si pone l’acqua, l’acqua, l’acqua e alla fine la spugna perde l’acqua.
Per tutti i 90 minuti della già soporifera Italia-Malta (la squadra di Conte ha vinto di misura, 1-0, per giunta con un gol che sarebbe dovuto essere annullato per fallo di mano) Trapattoni si è lasciato andare a esclamazioni e incitamenti tipici di chi ha trascorso una vinta intera in panchina (“bene, molto bene“, “Sìììììì“). Peccato che il Trap fosse chiamato a fare un altro mestiere e che le sue parole abbiano spesso coperto la voce del povero Alberto Rimedio.
Ma le responsabilità dell’imbarazzante prova di Trapattoni sono in primo luogo di Rai Sport, che ha smantellato la formula del doppio telecronista con bordocampista che sembrava funzionare. Il direttore Carlo Paris ha preferito l’autorevolezza del Trap all’estetica del racconto televisivo. Un po’ come se Mediaset preferisse Arrigo Sacchi ad Aldo Serena accanto a Sandro Piccinini. Il problema è che l’autorevolezza non è coincisa neanche con un apporto tecnico superiore, visto che il Trap si è limitato a frasi di circostanza (“speriamo che Pirlo riesca ad azzeccare quelle punizioni che lo hanno caratterizzato“, “auguriamoci che possa sfruttare meglio questo corner“) riducendo al minimo (ma ribadendole ossessivamente) le osservazioni tattiche.
Un fallimento. E domenica si torna in campo (e in cabina di cronaca). Si può solo migliorare, forse.