Dallo scorso 6 giugno la sua sveglia conosce, per tutti i giorni dal lunedì al venerdì, sempre lo stesso orario: 4:30. È l’orario dell’alzataccia che Isabella Romano deve compiere per andare in onda tutte le mattine. Giornalista del Tg1, alla conduzione insieme a Senio Bonini di Tg1 Mattina, si racconta per la prima volta a TvBlog.
Come ti sei avvicinata al giornalismo negli anni dei tuoi studi universitari a Perugia?
Io a Perugia studiavo Scienze della Comunicazione e contemporaneamente mi sono anche diplomata in conservatorio. Il direttore del Corriere dell’Umbria, con cui avevo fatto una tesi di laurea incentrata sulla critica musicale, mi ha dato l’opportunità di fare uno stage estivo, in cui mi sono occupata di cronaca e spettacoli. Essendo a Perugia, ho pensato poi di fare l’ammissione alla scuola di giornalismo: è andata bene e ho fatto lì la mia esperienza di praticantato.
Il primo contratto in Rai arriva per la TgR Basilicata. Che cosa ha rappresentato per te tornare nella terra da cui provenivi?
È stata una riscoperta perché, come tanti miei coetanei del sud, a diciannove anni, dopo il liceo, avevo scelto di fare l’università non solo fuori casa, ma anche un po’ lontano. Sono stata felice di tornare perché ho scoperto luoghi della mia terra che non conoscevo minimamente e ho imparato a fare tantissime cose. La TgR è una palestra bellissima: ho imparato a fare le dirette in mezzo alla strada, ho imparato a condurre. Lì c’è bisogno di giornalisti che sappiano fare tutto. Consiglierei a tutti, quando si inizia a lavorare in Rai, di fare un periodo alla TgR prima di affrontare un tg nazionale o generalista.
Come è avvenuto il passaggio a Rai News 24?
Rai News 24 è arrivata dopo quasi cinque alla TgR Basilicata. Avevo fatto già delle dirette per Tg1, Tg2 e per la stessa Rai News 24. La direttrice dell’epoca, Monica Maggioni, mi chiamò perché voleva prendere nuove leve in giro per l’Italia. Le piaceva come lavoravo e mi ha proposto questa opportunità, che io ho colto al volo.
Che cosa ti ha insegnato lavorare in una rete all-news?
A essere squadra. Su ogni avvenimento, anche grande ed epocale, c’era un lavoro corale, dall’inviato in mezzo alla strada al conduttore, fino al caporedattore e al caposervizio, che rendeva tutti parte di un lavoro che aveva come scopo quello di raccontare tutto al meglio. L’all-news ti insegna soprattutto anche la velocità: è fondamentale arrivare subito sulla notizia e raccontarla con più particolari possibili, in maniera corretta.
Come hai visto invece la proposta di arrivare al Tg1?
L’ho vista come un’altra opportunità. All’inizio del 2019 avevano bisogno di inviati e io ho accettato questa proposta perché l’ho interpretata come un’ulteriore opportunità di crescita. Anche questo è stato un nuovo scatto: dall’all-news al tg generalista, per di più al Tg1, che ha un suo abito istituzionale. Ho trovato ancora una volta ottimi colleghi e ottimi maestri.
Dallo scorso anno affronti una conduzione diversa da quella del telegiornale, prima con gli speciali sulla guerra in Ucraina, poi con Tg1 Mattina. Che cosa ti ha richiesto questo passaggio e come lo hai vissuto?
L’ho vissuto in maniera molto naturale, forse anche perché lo sentivo di più nelle mie corde. All’inizio, quando la direttrice mi ha chiesto di continuare a fare gli speciali sulla guerra in Ucraina, alternandomi con Paola Cervelli, c’era anche tanta comprensibile ansia. Quando non sei alla conduzione del telegiornale, devi essere sempre pronta a cogliere ogni frase ed espressione. Questo è un aspetto che mi piace molto e che sento molto mio. Forse il lavoro che ho fatto negli anni sul campo mi ha fatto percepire questo andare più a braccio come qualcosa di non problematico. Dopo gli speciali sull’Ucraina, con Tg1 Mattina la sfida ulteriore è stata quella di allargare lo sguardo a tanti temi diversi ogni giorno.
La sfida di Tg1 Mattina guardando i numeri dei dati d’ascolto può dirsi non vinta. Da conduttrice del programma, a cosa leghi questo insuccesso?
Tg1 Mattina è stata una prima volta. È stata proposta una nuova suddivisione degli spazi del mattino: prima c’era un unico contenitore con Tg1 e rete insieme, mentre dalla scorsa estate c’è un primo spazio con il Tg1 in collaborazione con la direzione Day Time e un secondo spazio solo della direzione Day Time. Forse anche la veste più incentrata sulle notizie può aver spiazzato. Certi percorsi credo che abbiano bisogno del loro tempo per entrare nelle routine del telespettatore. Contemporaneamente su Rai2 è arrivato Fiorello, che è un grandissimo…
A proposito di Fiorello, con il senno del poi, quel duro comunicato del cdr del Tg1 nei confronti del suo possibile arrivo nella fascia di Tg1 Mattina è stato sbagliato? Tg1Mattina e Fiorello potevano convivere su Rai1?
Non lo so, anche perché onestamente non è il mio ruolo capire se fosse possibile questa convivenza. Fiorello è un grandissimo valore aggiunto per l’azienda in qualsiasi cosa faccia. Spero che quello screzio sia ormai del tutto rientrato.
Tu e Senio Bonini rappresentate due volti nuovi per il pubblico generalista. Vi siete mai sentiti responsabili in qualche modo degli ascolti di Tg1 Mattina?
Parlo per me e ti dico che questo lavoro ti impone ogni giorno di metterti in discussione. Quotidianamente guardando gli ascolti ti poni delle domande, a partire dai temi scelti, da come sono stati affrontati, a livello di squadra e a livello personale. Molte domande me le sono fatte, sempre però con uno spirito positivo. Non si può gioire se gli ascolti non ti premiano, ma si può cercare di migliorarsi per provare a dare qualcosa di più.
A poco più di un mese dalla chiusura dell’edizione invernale di Tg1 Mattina, cosa vedi all’orizzonte per te?
Innanzitutto un po’ di riposo (ride, ndr). Spero di continuare questa esperienza della conduzione. Vediamo quello che si prospetterà all’orizzonte. Sarà comunque bello continuare a fare questo mestiere per raccontare storie e fatti, in qualunque posizione. Mi piacerebbe certamente farlo da conduttrice.
Anche su un orizzonte più ampio e verso un futuro più lontano segui il motto che hai nella ‘bio’ del tuo profilo Twitter (“Tutto il resto si vedrà…“) o ti sei prefigurata alcuni obiettivi?
Nel mio percorso sin qui ci sono stati diversi momenti in cui non mi aspettavo assolutamente quello che sarebbe successo. Le opportunità che mi sono arrivate sono giunte in momenti in cui non me le aspettavo. Quindi mi piace pensare che sarà sempre un continuo di cose belle. Non mi precludo nulla. Ora mi piacerebbe crescere sulla conduzione o su un programma.
A chi diresti oggi grazie a livello professionale per quello che sei arrivata a fare?
A Monica Maggioni che mi ha dato questa opportunità. È lei che mi ha voluto dare l’opportunità di crescere ulteriormente in questa trasmissione, dopo gli speciali sull’Ucraina. Il grazie ovviamente si estende anche alla squadra che da un anno sta lavorando a Tg1 Mattina, collaborando con tutta la redazione del Tg1.