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#IostoconPresta, la campagna Twitter per la lesa maestà del vip. De Bortoli dalla parte di Grasso, Fiorello di Ballandi

I vip contro Grasso, ma tutti schierati con l’agente più potente.

pubblicato 3 Gennaio 2013 aggiornato 3 Settembre 2020 22:50

    In fondo è come per il campionato: ognuno sostiene fino in fondo la sua squadra. E così Fiorello, storico nemico di Presta, sdogana tramite la sua Edicola la fedeltà al suo di agente, Bibi Ballandi.

    E’ in atto una vera e propria lotta tra bande. Il Direttore del Corriere della Sera, Ferruccio De Bortoli, si è sentito in dovere di rispondere, viste le ripetute sollecitazioni di Presta su Twitter a prendere provvedimenti contro il suo dipendente, Aldo Grasso. De Bortoli difende il critico televisivo.

Nello star system italiano succede anche questo, che parta su Twitter l’hashtag #IoStoconPresta, nonostante Lucio Presta l’ultimo dell’anno abbia augurato ad Aldo Grasso che capiti a sua moglie e ai suoi figli ciò che fa agli altri. Anche se a sbagliare sono stati in due, Aldo Grasso a parlare gratuitamente di pacchetto Benigni (ma che nel 2005-2006 ci fosse un pacchetto Bonolis fu riportato da tutti i giornali, con la Perego che seguì Paolo prima in Rai e poi a Mediaset) e Lucio Presta a offenderlo nel personale, tutti i vip salgono sul carro dell’agente potente. Per giunta sfruttando l’occasione per rifarsi di tutte le critiche, più o meno legittime, ricevute da Aldo Grasso nella loro carriera televisiva.


E’ la grande rivalsa social-democratica del vip contro la casta giornalistica e il suo diritto di critica tout court. Ognuno di loro su Twitter scrive che “la critica è lecita” se costruttiva e se non è un’offesa personale. Ma la verità è un’altra: non si può dire più nulla contro, altrimenti diventi un loro nemico e ti offendono loro.


Che caduta di stile, Fabrizio Frizzi!

Prendete Fabrizio Frizzi, uno dei conduttori ritenuti (sinora) più perbene della televisione italiana. L’ho conosciuto di persona agli Oscar Tv due anni fa e fu carinissimo, mi fece anche in disparte i complimenti sulla giacca del mio abito da sera (dopo che lo avevo intervistato piacevolmente per TvBlog).

Frizzi apprezzava in passato il trattamento ricevuto da TvBlog, in cui ha sempre trovato una parola di riguardo da parte sia dei blogger che dei commentatori. Fino a questa stagione tv, in cui ha cannato di brutto con il bis di Miss Italia, un’edizione di Per tutta la vita improponibile (per quanto era pacchiana e anacronistica), sino dulcis in fundo a un esperimento di Telethon non andato a buona fine.

Mi riferisco alla serata Solo per te, che ha visto una nuova formula applicata al charity show, che dava centralità al malato in un programma incentrato appositamente su di lui. Se gli intenti erano assolutamente nobili, inutile nascondere – in una tv di stato che si basa anche sugli ascolti – il bassissimo riscontro per un prime time di RaiUno (solo 2.196.000 e l’11% di share ).

L’altro giorno scrivevo questo, “bassissimo riscontro” per Solo per te, sottolineando che per Frizzi Red or Black costituisce un’occasione di riscatto. Poco fa, su Twitter, dopo aver sostenuto Lucio Presta, Frizzi ha scritto questo:

“I critici che hanno dato del flop alla 1a serata di Telethon sono inadatti al loro ruolo,non sanno di che parlano. Dovrebbero vergognarsi”.

A parte che non avevo mai parlato di flop, mi sono sentito tirato in causa. In una tv, peraltro, che è poi la prima ad autoincensarsi, quando fa buoni ascolti anche per cause positive, non si può dire che Telethon in tv fa fatica? E’ un delitto ammettere che, generosità a parte, in prime time funziona solo se agganciato ad altri marchi forti? Non si può più dire neanche questo? Cerco un dialogo con Frizzi, che invece mi risponde in una maniera brusca che mai sarei aspettato da lui:

“Caro signor Lord Lucas, se Lei avesse visto quella serata avrebbe evitato questa ulteriore figuraccia. Come dorme la notte?”

Lungi da me voler essere solidale con Aldo Grasso, visto che a me è piaciuto Superbrain e non mi piace la Taodue a prescindere. Ma, vorrei capire da tutti questi vip che si identificano nella causa di Lucio Presta, lui che dà del coglione (e, nel caso del sottoscritto, neanche troppo velatamente del frocio) alla prima critica, e che poi ritwitta la lunga serie di messaggi compiacenti a suo favore, può insegnare qual è il diritto di rispetto nella critica?