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Io e Te, Pierluigi Diaco e la gavetta gratuita: “Si lavora per passione e per imparare”

Il conduttore del talk di Rai 1 e l’ospite Anna Mazzamauro si confrontano sul lavoro non retribuito agli inizi della carriera: scoppia la polemica

pubblicato 16 Agosto 2019 aggiornato 2 Novembre 2020 09:46

A seguito di alcune dichiarazioni rilasciate da Anna Mazzamauro e Pierluigi Diaco durante la puntata di Io e Te del 9 agosto scorso, sta prendendo piede su Twitter, a scoppio ritardato, una polemica tra gli utenti che seguono la trasmissione del pomeriggio estivo di Rai 1. Ospite del salotto del giornalista, l’attrice che ha vestito i panni della signorina Silvani nella saga cinematografica di Fantozzi ha dichiarato di aver lavorato spesso, agli inizi della carriera, senza ricevere un compenso economico.

La confessione è giunta dopo la messa in onda, durante il confronto col conduttore, di una scena tratta da Pronto… C’è una certa Giuliana per te, film del 1967 che ha segnato l’esordio al cinema di Anna Mazzamuro. “È stata una delle prime volte che non mi hanno pagato per lavorare. In questo lavoro succede, ma è bellissimo” ha rivelato l’artista romana, le cui tesi sono state poi condivise e rilanciate dallo stesso Pierluigi Diaco:

Sono d’accordo, anche a me all’inizio della carriera non mi hanno pagato, si lavora per passione e per imparare.

E infatti sei riuscito nella tua carriera. Se ti fossi fatto pagare sempre, saresti risultato antipatico“, ha ribattuto la Mazzamauro, quasi a voler far intendere che richiedere denaro per una prestazione lavorativa, per quanto svolta da chi non ha esperienza alle spalle, abbia il valore di una indebita pretesa. Successivamente, Diaco ha ripreso le redini del commento, sottolineando che, per il proprio modo di intendere il mestiere, la gavetta non si configura in altro che in un apprendistato per cui è meglio non ambire a ritorni economici:

La gavetta si fa soprattutto gratuitamente. A volte, quando si inizia, poi ci sono aziende che usufruiscono della generosità dei più giovani, però iniziare a testa bassa, soprattutto nei lavori creativi, aiuta.

Fa parte della lotta: se non ti pagano, devi lottare per altri versi, per conquistare i soldi in un altro modo. La lotta ti dà una certa maturità, che ti fa pensare che forse quella è la strada giusta che hai scelto“, ha filosofeggiato la Mazzamauro, per la quale si possono trarre delle conclusioni utili per il futuro solo mettendo sé stessi alle strette.

Io e Te, Pierluigi Diaco e “la gavetta si fa soprattutto gratuitamente”: le reazioni

Le reazioni degli utenti indignati dei social si sono moltiplicate nelle ultime ore. C’è chi scomoda l’articolo 36 della Costituzione che, senza far distinguo tra professioni creative e quelle che non richiedono un talento artistico, recita che “il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e alla qualità del suo lavoro”; chi scrive semplicemente che di sola passione non si sopravvive; chi denuncia che al servizio pubblico spetta la denuncia di tali pratiche, non il consenso.

Ad essere più volte ripresa in risposta agli interventi di Anna Mazzamauro e Pierluigi Diaco, tuttavia, è una battuta di Sergio Vannucci, personaggio di Boris, l’avido direttore di produzione de Gli Occhi del cuore 2. Una risposta doppiamente metatelevisiva che mette in evidenza, in chiave satirica, quanto labile possa essere il confine tra fiction e realtà.