Into the Badlands, su Mtv la serie tv post-apocalittica con le arti marziali
Su Mtv (canale 133 di Sky) Into the Badlands, serie tv ambientata nel futuro in cui, in un mondo dominato dai Baroni, un guerriero addestra un giovane che potrebbe diventare un’arma contesa
Unire la arti marziali ad un racconto post-apocalittico: questa la sfida di Into the Badlands, in onda da questa sera alle 22:00 su Mtv (canale 133 di Sky). La serie tv è infatti un curioso esperimento, che segue il filone lanciato in tv da The Walking Dead, ma aggiungendovi scene d’azione che s’ispirano al cinema delle arti marziali.
La storia è ambientata centinaia di anni nel futuro: il mondo come lo conosciamo ora non esiste più. L’uomo e le catastrofi naturali lo hanno distrutto, rendendo la Terra un posto ostico e difficile da abitare, dove gran parte del territorio fa parte delle Lande Desolate. Tra le poche terre vivibili ci sono sette regni, fondati sul modello delle società feudali, in cui la gente si reca per chiedere aiuto.
Ognuno di questi regni è governato da un Barone, capo assoluto che non si fa problemi ad utilizzare la forza e la violenza per imporre il proprio volere sui sudditi. I Baroni hanno bandito l’uso delle armi, preferendo addestrare eserciti di soldati, chiamati Falciatori, esperti in armi marziali, che devono mantenere l’ordine e proteggere il regno dagli attacchi degli altri Baroni.
La serie tv si svolge all’interno di uno di questi regni, in cui lavora il protagonista Sunny (Daniel Wu), il capo dei Falciatori -nonchè il migliore- e fedele al suo Barone Quinn (Marton Csokas), uno dei più potenti, in procinto di sposarsi con la giovane Jade (Sarah Bolger), che prenderebbe così il posto della moglie Lydia (Orla Brady).
Durante uno dei suoi viaggi lungo il Regno, Sunny incontra un giovane di nome M.K. (Aramis Knight), che decide di portare con sè all’interno dei palazzi del Barone per addestrarlo a diventare un Falciatore. Il giovane, però, nasconde un segreto, che lo potrebbe far diventare uno dei più potenti e spietati soldati di tutti i Regni. Per questo, M.K. è preso di mira anche da altri Baroni, che vogliono capire se sia davvero lui il giovane di cui si parla e che potrebbe diventare l’arma per conquistare tutti gli altri Regni. Tra di loro, c’è anche la Vedova (Emily Beecham), Baronessa che prende il posto del marito scomparso e che, tramite la figlia Tilda (Ally Ioannides) prova a contattare il giovane e convincerlo a passare dalla sua parte.
Sunny intuisce il potere di M.K., e decide di diventare suo mentore, in cambio, però, di ricevere informazioni su cosa si celi oltre le Lande Desolate: tante sono le leggende sulle città che ci siano superando quel territorio, ed il protagonista, stufo di lavorare per un tiranno, vorrebbe scappare con la sua compagna, la dottoressa Veil (Madeleine Mantock), con cui ha una relazione nonostante i Falciatori abbiano il divieto di formare una famiglia. Inizia così una faida tra Baroni, che porta Sunny a doversi schierare ed a mettere in discussione la propria lealtà a Quinn, in una serie di sfide che richiederanno tutta la sua abilità e coraggio.
La serie tv è stata creata da Alfred Gough e Miles Millar, creatori di Smallville e del più recente (e deludente) The Shannara Chronicles. I due hanno fatto un lavoro che da un lato segue il filone post-apocalittico che ha permesso alla Amc di raggiungere milioni di telespettatori con The Walking Dead, ma la vera novità sta nelle scene di arti marziali, accurate e suggestive, frutto di coreografie che incantano e che si affiancano ad una trama dalla struttura, invece, più semplice.
Into the Badlands è infatti una storia di potere e di conquista, in un mondo in cui -ancora una volta- l’uomo deve confrontarsi con la sopravvivenza e soprattutto con i pericoli causati più dai suoi simili che dalla Natura. Ad incuriosire di più sono, non a caso, le scene di azione, a cui si arriva dopo scontri verbali che portano i protagonisti a rivelare le loro intenzioni ed i loro piani.
Lo show raggiunge così, grazie ad una scelta più orientata a dare spazio alla forza fisica che a quella logica, una sua qualità a volte non eccellente ma capace, a colpi di spada e di salti acrobatici, di stupire comunque il pubblico.