Nella tv italiana l’infotainment ha le ore contate. Forse. Gli ultimi sviluppi del piccolo schermo nostrano mostrano una tendenza che sembra andare nella direzione del ritorno all’informazione pura al posto del tanto discusso genere che mescola informazione e intrattenimento.
La notizia degli scorsi giorni del possibile addio di Federica Panicucci a Mattino Cinque ne è un esempio. Il contenitore mattutino di Canale 5 passerebbe nelle mani di due giornalisti (risorse interne), ossia Francesco Vecchi e Simona Branchetti. Per la Panicucci, madrina del Capodanno di Canale 5, non si tratterebbe però di una bocciatura, bensì di uno spostamento (promozione?) in prima serata, alla guida di un prodotto di puro intrattenimento, ossia della nuova edizione de La Pupa e il secchione.
Un percorso quello della Panicucci che potrebbe avvicinarsi a quello della sua grande amica (sic) Barbara d’Urso. La quale continua a portare avanti la croce dell’ infotainment di Canale 5 con Pomeriggio Cinque, ma con un ridimensionamento evidente su più livelli.
La tendenza che sembra premiare l’informazione e frenare l’infotainment è in realtà iniziata poco più di un anno fa nella tv pubblica, per iniziativa del direttore di Rai1 Stefano Coletta, che affidò La Vita in diretta ad un solo conduttore. Un giornalista, una risorsa interna, Alberto Matano, escludendo dalla conduzione una showgirl del calibro di Lorella Cuccarini, tornata nel contesto dell’intrattenimento (Amici di Maria De Filippi).
Una svolta che ha dato il via ad una mini-rivoluzione, che ha bisogno di tempo per essere verificata e, eventualmente, per consolidarsi. Ed infatti la contaminazione tra generi ovviamente non è sparita d’un botto, neanche in alcuni dei programmi fin qui citati. Ed è ancora prevalente in un certo tipo di prodotti televisivi condotti da giornalisti, basti pensare a Cartabianca (con il ritorno del siparietto Berlinguer-Corona, che però sembra sempre meno potente), a Oggi è un altro giorno, a Fuori dal coro e in moltissime altre trasmissioni.
A proposito di Fuori dal coro, proprio in questi giorni è diventato virale un video che immortala Lilli Gruber che, non soltanto prende bonariamente in giro la voce di Mario Giordano (se fosse successo a parti inverse, chissà che caos mediatico!), ma anche spiega il suo punto di vista su informazione e infotainment:
Io ho un grande rispetto del giornalismo e dei giornalisti che lo fanno in modo serio. Uno dei principi fondamentali del giornalismo serio è quello di distinguere l’informazione dallo spettacolo. Non vanno mescolati questi due generi. il giornalismo è una cosa, lo spettacolo è un’altra cosa. Ormai da troppi anni siamo abituati a vedere in tv l’infotainment che ha distrutto il giornalismo serio. Diffidate quelli che vogliono vendervi la realtà e le informazioni facendovi divertire. Ma che cosa c’entra lo spettacolo con l’informazione e col giornalismo? Zero, niente. Questo inquinamento del giornalismo con lo spettacolo viene da lontano. Noi facevamo dibattiti 30 anni sul come i giornalisti dovessero difendere l’informazione seria distinguendo nettamente l’informazione dalla pubblicità e dallo spettacolo. C’è anche una parte della categoria che fa bene il mestiere. Dobbiamo continuare a difendere i diritti deontologici. Per il bene di tutti. Mi dispiace per Giordano, ma io questo penso di lui. Diffido di tutti quelli che spettacolarizzano i fatti e l’informazione.
La tv italiana ha deciso che la via da percorrere è quella severamente dettata dalla Gruber?