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In Treatment, la terza ed ultima stagione su Sky Atlantic: Mari affronta anche le proprie paure

Su Sky Atlantic la terza ed ultima stagione di In Treatment. Mari torna ad esercitare la professione, e prende in cura quattro nuovi pazienti, mentre lui cambia psicoterapeuta ed affronta le sue paure

pubblicato 25 Marzo 2017 aggiornato 1 Settembre 2020 11:53

Seduta finale per il Dr. Mari (Sergio Castellitto): la terza stagione di In Treatment, in onda da questa sera alle 21:15 su Sky Atlantic, è infatti l’ultima per la versione italiana di “Be Tipul”, format israeliano che è stato adattato in numerosi Paesi. Per l’ultima stagione, Sky Atlantic modifica in parte la programmazione solita della serie: il sabato, infatti, andranno in onda in prima tv tutti e cinque gli episodi settimanali, che saranno riproposti dal lunedì al venerdì alle 19:40 su Sky Atlantic ed alle 20:30 su Sky Cinema Cult. Inoltre, tutti gli abbonati che hanno attivo il pacchetto Sky Box Sets potranno vedere in anteprima tutti e 35 gli episodi della stagione.

Sono numerose le novità che attendono il protagonista, che torna ad esercitare la professione dopo un periodo di riposo passato in barca. Mari, lasciato alle spalle il matrimonio con Eleonora (Valeria Golino), che sta per risposarsi, non è ancora riuscito a trovare un nuovo equilibrio, nonostante la sua relazione con Greta (Sinne Mutsaers). Soprattutto, però, a tormentarlo è la difficoltà nel riuscire ad avere un rapporto con i figli Francesca (Caterina Le Caselle) e Michele (Edoardo Pagliai), ed il timore di commettere gli stessi errori del padre, fino a pensare di essere anche lui affetto dal morbo di Parkinson.

Di fronte ad una situazione personale così complessa, il protagonista deve affrontare quattro nuovi pazienti, le cui vite lo porteranno a confrontarsi con se stesso. Il lunedì riceve Rita (Margherita Buy), attrice in crisi e sorella di Patrizia, malata terminale che Mari ha avuto in cura anni prima. A differenza di lei, Rita è frivola ed incapace di fare qualcosa di importante, e chiede aiuto allo psicoterapeuta per risolvere il suo problema legato ad una bassa autostima.

Il martedì, invece, è la volta di Padre Riccardo (Domenico Diele), personaggio che non è, come gli altri, un adattamento del format originale ma che è inedito: Riccardo è in crisi con la sua vocazione e va in terapia su ordine di un suo superiore, dopo un increscioso episodio avvenuto durante una partita di basket. La sua presenza costringerà Mari a valutare il suo rapporto con la fede.

Il mercoledì tocca a Luca (Brenno Placido), adolescente gay in conflitto con la sua famiglia adottiva. Dal carattere scontroso, ha anche lui un lato sensibile, che porterà il protagonista a capire quanto deve essere dottore e quanto genitore con lui.

Il giovedì, altra novità per l’Italia, ovvero Bianca (Giulia Michelini), giovane donna nata e cresciuta in periferia che soffre di attacchi di panico. La sua situazione familiare la porta a dover mantenere il marito Claudio, pugile dilettante disoccupato, ed il figlio Enzo di 5 anni.

Il venerdì, infine, tocca a Mari andare in terapia. Dopo la fine del rapporto professionale con Anna (Licia Maglietta), la sua nuova terapista è Adele Rasch (Giovanna Mezzogiorno) che, dopo i numerosi attacchi ricevuti dal protagonista, riesce a farlo diventare il suo paziente, portandolo ad abbassare le proprie difese.

La terza stagione di In Treatment, prodotta da Sky Italia e Wildside, è stata scritta da Ilaria Bernardini, Alessandro Fabbro, Ludovica Rampoldi e Stefano Sardo, che hanno curato l’adattamento delle storyline già esistenti negli altri Paesi, mentre Giacomo Durzi e Nicola Lusuardi (quest’ultimo anche supervisore editoriale) hanno scritto le due nuove storyline, per la regia di Saverio Costanzo ed Edoardo Gabriellini.

Una terza stagione che, quindi, sfida il format originale cercando in parte una strada alternativa, utilizzando però sempre un linguaggio quasi teatrale e dialoghi profondi. Una missione che, secondo quanto detto durante la conferenza stampa dal creatore della serie tv originale Hagai Levi, è stata vinta:

“In Italia non è stata fatta solo una traduzione, ma sono stati archetipi e trasformati in qualcosa che avessero un legame con il contesto locale. Per me la terza stagione sarà sicuramente la migliore, perché sarà originale, non un adattamento”.

In Treatment è stata un esperimento ben riuscito anche in Italia, che ha permesso di portare un format difficile da adattare e che ha offerto numerose storie ben scritte ed interpretate, che si conclude tentando l’azzardo di inserire degli elementi di originalità rispetto agli altri Paesi per chiudere in bellezza.

Sky Atlantic