Non come accaduto recentemente a Barbara Palombelli per l’uscita a Forum sui casi di femminicidio, ma stanno facendo discutere sui social le dichiarazioni pronunciate da ospiti e conduttori a In Onda, su La7, nella puntata di sabato scorso dedicata al caso Morisi e alla Bestia.
Un approfondimento sulla gogna mediatica e sulla violenza della comunicazione politica, che ad un certo punto, tra un “non c’è più nessuno gentile” e un “siamo tutti Bestie“, approda alle parole ‘incriminate’ del filosofo Umberto Galimberti, in collegamento:
Nelle violenze degli Anni Settanta, per quanto esecrabili fossero le loro manifestazioni e le loro azioni, c’era la supposizione che avessero una ideologia; oggi, invece, manca anche quella, non c’è neppure una ideologia, è puro sfogo verbale; non giustifico le cose degli anni Settanta, ma avevano una ideologia alle spalle e per quanto esecrabili siano state le loro azioni, avevano un supporto non dico di pensiero, ma qualcosa che gli somigliava
La padrona di casa Concita De Gregorio non frena, ma anzi rilancia, dimostrandosi d’accordo con la tesi dell’ospite:
Nel corpo a corpo si gioca non dico ad armi pari, perché uno era armato e l’altro no, ma anche il terrorista rischia di morire. È una battaglia in cui corpi si fronteggiano. L’aggressione anonima sul web è un po’ come il drone: io aggredisco te e non rischio di morire a meno che non arrivi la nemesi.
Argomenti sottoscritti anche da Marianna Aprile di Oggi, presente in studio:
Questo mi preoccupa quasi di più. Senza voler sminuire gli anni di Piombo, figuriamoci, ma lì si trattava di azioni criminali che avevano un tempo e un luogo definito, con degli autori che venivano rintracciati, perseguiti e puniti; la faccenda era incapsulata storicamente. Adesso l’apparente essere aleatorio della carica di violenza nasconde una pervasività nel quotidiano di tutti sempre che è difficile da incapsulare (…) Ci fa diventare peggiori, non terroristi, ma peggiori.
Esternazioni che da alcuni utenti (e da alcune testate giornalistiche) sono state interpretate come la volontà di definire più onorevoli le gesta delle Brigate Rosse rispetto ai metodi comunicativi della Bestia di Morisi. Su Twitter David Parenzo, che conduce In Onda con la De Gregorio e che per primo aveva introdotto nel programma il riferimento ai terroristi degli anni Settanta, ha smentito tale lettura, precisando che “abbiamo semplicemente detto che la società di oggi è (forse) meno violenta di qualche anno fa quando il terrorismo rosso e nero infestava le nostre città, i leoni da tastiera urlano ma non sparano e rischiano meno“.