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In Onda riprende le parole di Tajani a Controcorrente. Ma non cita la fonte

In Onda riprende le parole di Antonio Tajani a Controcorrente, senza però citare il programma diretto rivale

30 Agosto 2022 11:33

La rivalità tra programmi concorrenti è roba nota, addirittura scontata. Non dovrebbe quindi stupire l’episodio accaduto ad In Onda, dove sono state riportate – sotto forma di agenzia – le dichiarazioni rilasciate da Antonio Tajani qualche istante prima a Controcorrente.

Il coordinatore nazionale di Forza Italia è stato intervistato da Veronica Gentili nel primissimo segmento di trasmissione. Dieci minuti di faccia a faccia, all’interno dei quali sono stati affrontati molteplici argomenti, comprese le questioni riguardanti l’individuazione del possibile premier e l’emergenza migratoria.

Chi prenderà più voti avrà l’onere e l’onore di indicare al Capo dello Stato il nome della donna o dell’uomo che suggeriamo possa diventare il Presidente del Consiglio. L’ultima parola spetta al Presidente della Repubblica, è lui che deve dare l’incarico, sarà lui a tirare le somme. Noi non abbiamo pregiudizi nei confronti di chicchessia, magari ci sono tante persone in Forza Italia. Bene Salvini, bene la Meloni ma perché no anche Forza Italia”.

Osservazioni da memorizzare, come quelle giunte subito dopo: “Sul problema dell’immigrazione noi andiamo al di là della soluzione di polizia, andiamo alla radice del problema. Bisogna intervenire là dove partono gli immigrati, serve un’azione forte in Africa, serve un piano Marshall europeo. Il blocco navale? E’ difficilmente realizzabile anche da un punto di vista giuridico, bisogna intervenire li”.

Poco tempo ed ecco che i virgolettati di Tajani sono arrivati a In Onda, senza però citare la fonte. “Le differenze nel centrodestra arrivano sotto forma di agenzia”, ha esordito Marianna Aprile. “Tajani ha appena detto che il blocco navale è difficilmente realizzabile, contestando la posizione di Meloni. Poi ha detto: il Presidente del Consiglio? Ci sono tante persone anche in Forza Italia”.

Nessun riferimento a Rete4, né tantomeno a Controcorrente. Uno smacco per qualcuno, una soluzione inevitabile per altri. E quando, a La Corsa al Voto, Paolo Celata ha documentato un intervento di Enrico Letta, spiegando che questo era giunto da un comizio elettorale a Vicenza, l’omissione della Aprile è parsa ancor più significativa.

Se nominare l’avversario può apparire come uno spot autolesionista col pericolo che il pubblico si sposti tutto dall’altra parte, la realtà invece racconta un film diverso, con la mancata citazione che salta maggiormente all’occhio. Perché In Onda, cominciando di fatto un quarto d’ora dopo Controcorrente, gode di un pubblico che durante la lunga interruzione pubblicitaria si muove, scanalando da un’offerta all’altra. La tesi di reti concepite come compartimenti stagni appartiene ad un’altra epoca.