Imma Tataranni è la Morgane italiana: la recensione della seconda stagione
La protagonista delle due serie tv hanno molti elementi in comune. Tra questi, l’essere donne con una particolare visione del mondo
Ci sarà un motivo se Raiuno ha deciso di collocare i primi quattro episodi di Imma Tataranni 2 (altri quattro arriveranno nella primavera del 2022) al martedì sera. O, meglio, secondo noi un motivo c’è, ed ha a che fare con la serie che ha lanciato il martedì sera light crime della prima rete Rai. Vi ricordate di Morgane Detective Geniale? Il nostro sostituto procuratore di Matera la ricorda molto, per certi versi, tanto che lo potremmo dire tranquillamente: Imma Tataranni è la nostra Morgane Alvaro.
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Imma Tataranni 2, la recensione
Se togliamo il “dono” di cui è dotata la protagonista della serie tv francese (il suo quoziente intellettivo sopra la media) che caratterizza ogni episodio, in effetti, le similitudini tra le due serie e le due protagoniste non mancano. Entrambe sono due donne che spesso nel corso della loro vita hanno dovuto fare affidamento solo su loro stesse (Tataranni soprattutto per la sua carriera; Morgane anche nella vita privata); entrambe hanno delle difficoltà a trattare gli altri con tatto, entrambe hanno una situazione sentimentale un po’ in sospeso ed entrambe amano vestirsi con colori sgargianti e dare il giusto risalto alla propria femminilità.
Sia chiaro, non c’è alcun tipo di plagio: semplicemente sia Imma che Morgane appartengono ad un genere televisivo che declina il procedurale in chiave rosa e comedy. Che poi è il non plus ultra del genere stesso: considerato che gran parte del pubblico dei gialli è femminile, se al caso di puntata si affianca una protagonista in cui potersi identificare, il successo è assicurato.
Sicuramente, la popolarità ottenuta da Imma Tataranni è dovuto anche a questo, ma c’è dell’altro. Perché i romanzi di Mariolina Venezia da cui la serie è tratta hanno dato vita ad un personaggio che riesce alla perfezione e senza alcun tipo di forzatura ad essere rappresentante della legge, moglie, madre e donna. Tutti ruoli che in mano a Vanessa Scalera (che, senza troppi giri di parole, è semplicemente strepitosa) sono gestiti con maestria ed abilità, alternando i vari registri del racconto in modo tale da non annoiare mai.
Una formula che abbiamo visto anche in Morgane e che, sicuramente, vedremo in altre produzioni future. Perché per catturare il pubblico, oggi, o si propone un mistero degno di questo nome (alla True Detective o alla Mare of Easttown, per intenderci), o si gioca la carta della leggerezza, da intendersi come giovialità di stare davanti alla tv per un’ora e mezza in compagna di personaggi di famiglia ma da cui poter imparare qualcosa.
Quello che fanno Morgane ed Imma è riconducibile allo scopo primario della serialità, ovvero fare intrattenimento senza troppe pretese. Se la protagonista della serie francese ci riesce puntando molto sulla sua super intelligenza ed il contrasto che ne viene fuori con il resto del mondo, Imma Tataranni ci riesce con la sua lettura del mondo stesso, tra il cinico ed il sentimentale.
Ecco che, quindi, proporre due serie come questa nella stessa serata potrebbe dare vita ad una nuova collocazione per Raiuno, dedicata alla serialità di qualità ma che non rinuncia all’umorismo. Due ingredienti perfetti per una serata d’inizio settimana, quando il weekend è ancora lontano e c’è bisogno di allontanarsi per un po’ dalla realtà.