Il Testimone Pif a TvBlog: “Da MTV nessuna censura”. Ma cosa c’è dietro Il Testimone e la ‘nuova’ MTV?
Per la direttrice di MTV, Pif è una delle colonne portanti della nuova linea editoriale, low cost e ‘artigianale’. Pif registra, monta e registra la voice over sotto il piumone della sua stanza e costa poco.
Dopo la pausa pasquale su RaiTre è tornato Tv Talk e l’appuntamento con ‘fai una domanda a…’. Questa settimana la domanda era per Pif, alias Pierfrancesco Diliberto, tornato su MTV con la nuova stagione de Il testimone, che fin dalle prime puntate ha entusiasmato pubblico e critica (lo dimostrano anche le riflessioni di Lord Lucas), raccogliendo commenti entusiasti anche dai ‘vip’ su Twitter. “Ecco Pif… è quello de Il Testimone”: così lo introduce Bernardini mentre lo studio di analisti riserva all’ospite un tifo da stadio. Anche in questa occasione il conduttore di Tv Talk gioca (?)a far il telespettatore ingenuo… del resto non è mica possibile che il cartellone de La Scala si sovrapponga sempre alla messa in onda del Il Testimone su MTV, eh! La domanda scelta dalla redazione di Tv Talkè stata quella di Giauz:
“E’ mai successo di aver deciso un argomento da affrontare, ma MTV non ti ha permesso di parlarne? La rete ti ha dato sempre carta bianca?”.
Sarà la presenza del direttore canali MTV, Antonella di Lazzaro, ma Pif nega censure da parte della rete:
“Magari si penserà che io non possa dire altrimenti, ma ho sempre avuto carta bianca. E la dimostrazione è che ho fatto una puntata di Mafia e Politica parlando anche di politici non condannati ma che comunque avevano rapporti con la mafia ma che moralmente io ritenevo da ‘rimproverare’. Quando ho pensato questa puntata ho pensato ‘Ecco ora chissà che mi dicono…’ E invece niente! E ti assicuro che in altre emittenti….”.
Interviene la di Lazzaro:
“La realtà dei fatti è che c’è molta condivisione prima di decidere effettivamente i temi e facciamo tutto talmente insieme che poi non c’è bisogno di censurare niente”.
Ma non di ‘autocensura preventiva’ o di lavaggio del cervello subliminale si tratta. Per MTV Pif è una risorsa importante e lo sottolinea, con una certa enfasi, anche il direttore canali.
“Le colonne portanti del nostro posizionamento attuale sono l’ironia da una parte e l’empatia, le’emozione e il divertimento dall’altra”,
spiega la di Lazzaro, che aggiunge:
“Il Testimone è il perfetto anello di congiunzione tra questi due pilastri. Poi essendo ironico, autoironico, innovativo ben rappresenta quel che il canale oggi tenta di essere. E’ vero che la prima puntata, Addio pizzo, andò in onda nel 2007, quindi è anche una specie di ponte dal nostro passato al nostro presente. Oggi Il Testimone si inserisce in un canale che gli somiglia molto di più”.
Ma come nasce una puntata de Il testimone?
“Io e Luca Monarca decidiamo insieme quali argomenti affrontare, e se non mi incuriosisce l’argomento non mi va di farlo, mi annoia. La scrittura autoriale avviene al telefono, mi metto d’accordo con Luca sulle domande che più o meno potremmo fare. Ma Il Testimone non è un programma che puoi fare con l’autore dietro, dev’essere istintivo”.
Confessa che a suo avviso le puntate migliori
“sono quelle in io vado in un posto in cui non c’entro niente perché le mie domande nascono da una curiosità vera… A me è capitato una volta di intervistare una persona, ma a un certo punto ho capito che a lui non gliene fregava niente a me neppure e me ne sono andato. Non è andata in onda”.
Si scopre che non è stato facile neanche portare a casa la puntata con Fabri Fibra: MTV spingeva dal 2009 perché Pif se ne occupasse ma lui ha ‘tentennato a lungo’ perché
“… a me del rap non interessa, non lo capisco. Poi ho detto che è proprio per questo che dovevo andare a vedere, perché non lo capisco…”.
Alla fine ce l’ha fatta e a quanto pare con buoni risultati, visto che Fibra è stato uno di quelli che non solo non si è sentito ‘detratto’ dal ‘ritratto’ di Pif, anzi si è piaciuto (cfr recensione di Lord Lucas):
“Fabrizio mi ha detto che gli è piaciuta e che era esattamente quello che voleva dire. E non è facile tirar fuori 45’ da 14 ore di girato. L’errore è facile”.
Insomma Pif, uno e multiplo: autore, operatore di ripresa, regista, montatore, doppiatore. Parlare di low cost è dire poco. Ma Bernardini la domandona alla di Lazzaro la sfila:
“In uno scenario tv in cui tutti risparmiano, voi inventa nuovi formati. Ma chi ve li dà i soldi? E perché questo tipo di politica?”
La di Lazzaro non si scompone, raccontando piuttosto le logiche che son dietro alla realizzazione di prodotti come Mario – Una serie di Maccio Capatonda e La prova dell’otto, di Caterina Guzzanti, senza dimenticare serie come Ginnaste – Vite parallele o Ballerini – Dietro il sipario.
“Abbiamo un target di giovani adulti, molto istruiti, estremamente curiosi e per questo abbastanza sfuggenti. Per cui l’innovazione è una delle chiavi necessarie per cercare di conquistarli. L’ambizione, innovando generi, formati e linguaggi, è quella di raggiungere buoni risultati di prodotto che siano anche buoni risultati di ascolto per un pubblico che interessa molto gli investitori”.
Nello specifico il 40% del pubblico di MTV è formato dalla fascia 15-34: il che è tutto dire. La logica, insomma, è sempre la stessa e vale per tutte le emittenti: vendere teste. E anche la questione centrale della tv è sempre la stessa: ci sono tanti modi per farlo. In questo caso in maniera piuttosto originale e a costi minimi. Certo è che non sempre sono comprensibili le logiche di palinsesto, e non solo per Il testimone a dire il vero, con puntate vecchie e nuove giustapposte, spesso senza criterio. Se è vero che MTV ha deciso di spostare il suo prime time alle 22.50 (“Crediamo che lì si concentri il nostro target” dice il direttore) è anche vero che spesso la ‘strategia’ si scontra con la ‘pratica’: capita infatti che Pif non consegni in tempo la nuova puntata e quindi spazio alla creatività, e alla replica. Ma cosa pretendete da uno che si registra anche la voce over, nascondendosi sotto il piumone di casa sua per isolarsi dal rumore esterno? Che spazzi anche gli uffici? … In chiusura, però, permetteteci un paio di perle. La prima, immaginiamo dettata da una certa ‘ingenua purezza’ più che dalla spocchia di prima della classe, è il consiglio che Silvia Motta dà a Pif per evitare di ritardare le consegne:
“Forse conviene prepararsi un po’ prima così giri di meno…”.
Ma ci ha inquietato anche la risposta della di Lazzaro a Bernardini che insinuava “Dica la verità, e piacerebbe fare una bella tv popolare e generalista, non di nicchia, eh!”.
“A chi non piacerebbe…”
Affermazione ambigua od onesta? Beh, se riuscisse a portare un pizzico di MTV piacerebbe anche a noi.