Il Tempo e la Storia, al via su Rai 3 e Rai Storia ‘l’approdo’ di Massimo Bernardini (che non fa Minoli…)
La storia dell’uomo, i fatti e gli avvenimenti più significativi della storia del mondo in 160 puntate da 50 minuti.
Ne abbiamo parlato qualche giorno fa (e i dettagli li trovate in coda al post), ma oggi, lunedì 11 novembre, debutta Il Tempo e la Storia, programma di Rai Educational condotto da Massimo Bernardini in onda dal lunedì al venerdì su Rai 3 alle 13.10. Come anticipato, Il Tempo e la Storia occuperà lo slot post Tg3 e nasce per raccontare i ‘fatti dell’uomo’ spaziando dalla Bella Epoque, argomento della puntata di oggi, ad Annibale, dalla scoperta delle Americhe alla Guerra Civile Spagnola, che con la storia del Vietnam rappresentano i cinque temi affrontati nei primi cinque appuntamenti.
Trattandosi di Rai Educational e di un programma incentrato sulla storia, non è mancato chi ha pensato (nello specifico Paolo Scotti per Il Giornale) a un format per ‘sostituire’ La Storia siamo Noi, colonna della programmazione Edu e non solo della Rai per una quindicina d’anni.
Ma il direttore di Rai Educational e il conduttore Bernardini allontanano da sé il ‘fantasma’ di Giovanni Minoli:
“All’eredità di Minoli noi ci teniamo tantissimo e ci poniamo in continuità con essa. Ma la nostra fonte d’ispirazione è L’Approdo, decennale trasmissione Rai nata 1963”
precisa Calandrelli, che sottolinea il ruolo co-autoriale del comitato scientifico in questo progetto, diversamente dai ‘precedessori’, che peraltro si rifaceva essenzialmente alle vicende del Dopoguerra.
Dal canto suo, Bernardini gioca nel ruolo che gli è più consono – quello che da anni mette in scena a Tv Talk (e che secondo me non è affatto frutto di una ‘recita’…) – ovvero quello dello ‘spettatore comune’, finendo per rappresentare in studio una sorta di simulacro del ‘telespettatore medio’ (o ‘ideale’, per riprendere una categoria di Eco). E lo spiega lo stesso conduttore a Il Giornale:
“Io non potrei mai paragonarmi a un maestro come Minoli. Io sono un asino curioso, nel senso di un ignorante in materia, che però avrà il coraggio di fare ai professori le domande che farebbe lo spettatore qualunque”.
A parte che sarebbe forse il caso di interrogarsi sulla natura dello ‘spettatore qualunque’ dopo decenni di ‘audience studies’, ma mi aspetto che la domande siano quelle che farebbe un ‘qualunque spettatore’ di Rai 3 o Rai Storia, o quantomeno vicino a quel tipo di target.
Se così sarà, o non sarà, lo scopriremo seguendo questo nuovo programma targato Rai, dalle 13.10 su Rai 3 (e in replica alle 20.30 su Rai Storia).
Il Tempo e la Storia, su Rai 3 e Rai Storia le vicende dell’Uomo raccontate da Massimo Bernardini
Centosessanta puntate per raccontare la storia dell’uomo: è questa la ‘mission’ de Il Tempo e la Storia, nuovo programma prodotto da Rai Educational in onda dall’11 novembre dal lunedì al venerdì alle 13.20 su Rai 3. A condurlo Massimo Bernardini, volto noto agli appassionati di tv per Tv Talk, da quasi 10 anni nel palinsesto della terza rete Rai.
Melomane e appassionato di storia, Bernardini riesce, quindi, a smarcarsi dal mondo – talvolta a lui apparentemente ostico – della tv popolare per dedicarsi a un progetto che mira a fondere divulgazione e intrattenimento per una fascia di programmazione solitamente dedicata all’informazione durante i giorni feriali e che finora era stata occupata da Terra Nostra (che da lunedì slitta alle 15.10, just for info).
La Storia occidentale al posto di una telenovelas sud-americana: beh, sempre di racconti si tratta e del resto la fascia prandiale è stata fino a non poco tempo fa occupata da Le Storie di Corrado Augias. Anche queste in fondo sono tante storie, tante vicende, fatti e personaggi che hanno fatto la storia dell’umanità nelle diverse epoche e in ogni parte del mondo.
L’idea richiama quella che negli anni ’60 portò all’esperienza de L’Approdo, che poté vantare il contributo di intellettuali come Riccardo Bacchelli, Carlo Bo, Emilio Cecchi, Roberto Longhi, Giuseppe Ungaretti ed Ettore Bernabei. Oggi, come allora, ci si avvale della collaborazione di importanti esponenti della cultura, riuniti in un comitato storico scientifico che annovera Alessandro Barbero, Mauro Canali, Franco Cardini, Isabelle Chabot, Giovanni De Luna, Ernesto Galli Della Loggia, Emilio Gentile, Agostino Giovagnoli, Alberto Melloni, Gilles Pecout, Francesco Perfetti, Giovanni Sabbatucci e Lucio Villari. Tredici studiosi che hanno collaborato alla realizzazione del programma.
Cinque puntate settimanali, quindi, di cui una dedicata alla storia delle arti e della scienza, così come non mancheranno le settimane a tema, da quella dedicata ai grandi delitti politici (da Lincoln a Kennedy, da Palme a Indira Ghandi, per intenderci), a “L’Italia del fascismo” o a “L’Italia del Risorgimento”. UN viaggio tutto da scoprire, che parte lunedì 11 novembre con “La Brutta Epoque”, che vede la partecipazione di Emilio Gentile e prende le mosse dall’Expo di Parigi del 1900 e da un’Europa che si avvia verso la prima Guerra mondiale.
L’appuntamento è, quindi, per le 13.20 su Rai 3 e alle 20.30 in replica su Rai Storia dal lunedì al venerdì. Le collocazioni sono una bella sfida: non sarà facile distogliere gli italiani dai Tg. chissà perché ho l’impressione che se la Rai credesse di più nelle potenzialità popolari suoi prodotti (o nell’interesse dei suoi pubblici) sarebbe ancora meglio. Beh, per ora partiamo, magari Il Tempo e La Storia conquisterà fasce più popolari del palinsesto.