Con Il Supplente la scuola è bella. E non è quella che si racconta di solito in tv
Il Supplente debutta su Rai 2 con due professori d’eccezione: il liveblogging della prima puntata su TvBlog.
Il Supplente racconta i bravi ragazzi in una tv in cui fa notizia il bullo. Non è un docu-reality sulla scuola, è un altro modo di raccontare i ragazzi e per mostrare il vero lavoro del docente. A mio avviso il cuore del programma non sta nel ‘documentare’ un giorno di scuola come gli altri: del resto non potrebbe, visto che si allestisce un set, si montano le telecamere, si tolgono di mezzo i cellulari e che i ragazzi incontrano un volto più o meno noto. Non c’è nulla che abbia a che fare con un normale giorno di scuola, se non i ragazzi stessi. E’ un factual anche per questo ed è specificato nel suo claim: “Cosa succederebbe se…”. E il risultato è piacevole e rassicurante, come una teen fiction Rai. Solo che qui non ci sono battute imparate a memoria.
I protagonisti sono i ragazzi e non i supplenti. E’ il loro modo di reagire e di interagire, il loro modo di far battute di riflettere sugli argomenti sottoposti alla loro attenzione – certamente più alta della media – dai docenti per un giorno. Spunti di discussione, più che vere e proprie lezioni che sono poi proprio la parte più ‘variabile’, ‘volatile’, per certi versi debole del format. Ovvio che tutto si regge sulla densità del protagonista, ma va anche detto che gli accoppiamenti di ‘serata’ – necessari per coprire lo slot di prima serata, ma non necessariamente vantaggiosi per gustarsi il programma – sono fatti proprio per offrire due esperienze totalmente diverse: allo spessore degli spunti di Saviano, sociali e civili, segue poi l’incontro molto più motivazionale e personale della Maionchi che fa della lezione di inglese una scusa per portare i ragazzi del linguistico a riflettere sui propri talenti. Una dicotomia che rivediamo anche nella ‘combo’ della seconda puntata, con Mentana e J-Ax.
Ma torniamo al programma: per quanto sia una situazione eccezionale, Il Supplente riesce a raccontare la quotidianità di una classe e lo fa con presentazione che il docente titolare fa al supplente: una dei momenti migliori. Per ciascuno dei suoi ragazzi il prof. traccia carattere, attitudini, comportamenti, idiosincrasie, punti di forza, punti deboli: è tutto qui il rapporto che si instaura in una classe, è qui il racconto delle dinamiche sociali che fanno della scuola un’esperienza per tutti, docenti e allievi.
Nei tweet di stasera su #IlSupplente mi ha molto colpito il vostro stupore per la vitalità e l’intelligenza dei ragazzi. Questa lezione è stata una delle cose più emozionanti che io abbia mai fatto. Ringrazio tutte le persone che l’hanno resa possibile.
— Roberto Saviano (@robertosaviano) 13 giugno 2018
Così scrive Saviano su Twitter: siamo troppo abituati alla ‘narrazione scolastica della tv’ – che non è falsa ma parzialissima – da dimenticare quasi che a scuola ci vanno ‘anche’ i nostri figli, nipoti, fratelli.
Il principio della narrazione, come della tv, del resto è la scelta: si sceglie cosa e come raccontarlo. In questo caso Il Supplente sceglie di entrare in classi di scuole ‘normali‘, selezionate peraltro in barba alle attese e ai luoghi comuni; Saviano non viene spedito nella scuola di frontiera, ma in un istituto storico del casertano; Mara Maionchi non viene mandata nella scuola più fighetta di Milano, ma in un linguistico intitolato a una figura esemplare dell’arte e dell’essere donna. Non sono dettagli, sono scelte narrative. Ovvio che volendo raccontare il bello della scuola si scelga anche la classe migliore: esistono, non vengono create ad hoc. Non dimentichiamolo.
Ne vien fuori una bella scuola, quella che in fondo resiste e che si nutre della curiosità dei ragazzi e della capacità dei docenti. Tutti i giorni e non solo quando si montano le telecamere. Un’esperienza così diventa davvero motivazionale per i ragazzi, che possono affrontare il resto dell’anno scolastico sulla scia di questa esperienza rinvigorente (anche per i prof). E peccato che Rai 2 abbia deciso di mandarlo in onda a scuola finita: poteva essere un interessante spunto di discussione anche nelle altre classi e diventare un contenuto ‘virale’.
Il Supplente, la struttura e i temi
Il programma si divide in fondo in quattro parti: l’accoglienza del supplente in Istituto, la lezione, la verifica e il ritorno del prof, con lo scambio dei ruoli. Come anticipato, proprio la lezione è forse la parte più debole di tutto il costrutto: c’è un’interrogazione iniziale, c’è una foto, c’è una canzone intorno cui il supplente può strutturare il proprio discorso, ma è, come anticipato, molto variabile. Se la lezione della Maionchi è una chiacchierata leggera sul futuro, quella di Saviano, ha il merito di portare il dibattito della liberalizzazione delle droghe leggere in una classe di quinta superiore e in prima serata. Una cosa mai fatta prima, a memoria, argomentata e dibattuta. Vale già solo la scelta del tema, contestualizzata certo in un territorio che ha ‘solide’ tradizioni malavitose, ma che ha dimostrato con le risposte dei suoi liceali che la provenienza non fa l’attitudine. E in giorni di dibattito su ‘invasioni’ criminali, su territori che esportano criminali (cfr. dichiarazioni del Ministro Salvini sulla Tunisia) il trattamento del tema assume un sapore ancor più acceso.
La parte più rivelatrice però resta quella della presentazione della classe da parte del titolare della cattedra, per me la più bella insieme al ritorno in classe del prof. che mostra al pubblico il suo rapporto con i ragazzi e che è in fondo il primo a sottolineare l’eccezionalità della situazione: “Una domanda, un 8! E quando vi ricapita!” scherza il coinvolgente prof Maggio, docente di Storia a Maddaloni, così come la prof di inglese milanese si inorgoglisce per il modo in cui i suoi ragazzi hanno reagito. Perché in fondo gli studenti sono un po’ come i figli: ti fanno buttare il sangue a casa, ma poi con gli altri ti fanno fare bella figura (in situazioni sane, soprattutto sul coté adulto).
Il Supplente, la confezione
Tolto il tappeto musicale da teen sitcom, su cui si può lavorare, la confezione appare curata e trova una soluzione per valorizzare il ‘commento spontaneo’ dei ragazzi durante la lezione, che resta molto più indicativo e interessante del confessionale ambientato lì dove a scuola ci si confessa davvero, ci si nasconde, ci si prepara: il bagno.
Di questa prima doppia puntata restano però indelebili i tagli per i break pubblicitari: riuscire a spezzare il discorso di un ragazzo non è da tutti. Fa un po’ pendant con l’esibizione di Jovanotti interrotta a ‘Pino è’ qualche giorno fa. Non si può neanche dare la colpa al black-out di Saxa Rubra. Ma, come ci ha risposto il regista, Andrea Salomone, sono ‘scelte’ della rete.
Sono scelte che chiaramente competono alla Rete.
— Andrea Salomone (@andreasalomone_) 13 giugno 2018
Occhio: magari la prossima volta un po’ più di cura nella trasmissione non guasterebbe.
Il Supplente, diretta prima puntata
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21.00
Pochi minuti prima della campanella.
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21.25
Saviano arriva: erano anni – dice – che non metteva piede in un classico e per di più al sud. “Il professore è il mestiere più difficile e pericoloso al mondo” dice Saviano.
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21.32
Un 8 per Luca, che si è mostrato preparato su Dreyfus.
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21.36
La lezione è sul proibizionismo, fondamentalmente. Un modo per entrare nel tema della liberalizzazione delle droghe leggere.
Il tappeto musicale è atroce, diciamocelo. Poi con Saviano stona ancora di più… -
21.41
Beh, si parla di canne in prima serata su Rai 2: non è male. Saviano cerca di argomentare il sì alla legalizzazione, per togliere traffici e denaro alla criminalità organizzata, dando anche dei dati. “Cercate sempre di argomentare e di partire dai dati”. Sarebbero 3.9 mld di euro gli introiti per lo Stato italiano a fronte dei 6,7 mln di euro che guadagna la criminalità con la cannabis.
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21.47
Comunque sento il Moige che ticchetta sui tasti del pc…
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21.48
MA COMPLIMENTONI AL TAGLIO DELLA PUBBLICITA’. Oggi non c’è la scusa del black-out.
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21.56
I ragazzi raccontano la propria realtà. Qualcuno potrebbe stupirsi della qualità della scuola e dei ragazzi: beh, se così fosse sarebbe figlio di pregiudizi. Comunque sia non capisco la finalità del programma: un modo per sentire la voce dei ragazzi, ok, ma di certo la presenza delle telecamere e dell’ospite condiziona. Non capisco se è uno spaccato della ‘buona scuola’ o un racconto a cuore aperto del prof: o forse tutte e due le cose che non trovano però un amalgama.
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21.59
Momento intimo: Saviano mostra ai ragazzi un post (quindi già pubblicato) dedicato alla mamma. “Forse chi ha pagato di più è stata mia madre. Quando ho scritto Gomorra ho pensato che se non fosse andata bene me l’avrebbero fatta pagare. Non me la fanno pagare, ma non ti lasciano in pace…” dice Saviano.
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22,01
“Si arriva a dire che per il solo fatto di raccontare una storia istighi a diventare camorrista. Voi avete visto Gomorra? Volevate diventare camorristi dopo? Se li imiti è perché ti stai specchiando in quei protagonisti. E’ come accendere la luce in una stanza con un cadavere e prendersela con la lampadina…”. Beh, dategli torto, su.
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22.05
“Ma quando dice ‘nel nostro Paese’ intende la Campania o tutta l’Italia?”: e qua capisci la paura che hanno i ragazzi di non sbagliare, il dubbio sulle cose più scontate, E anche il problematico rapporto con la lingua, anche se questi ragazzi si esprimono piuttosto bene.
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22.18
E ci sono anche i compiti a casa, un video su quello che pensano sia la privazione della libertà. “Dovete usare lo smartphone!” e una ragazza risponde “No, vabbè, è troppo!”. La classe è allegra, Alessandro è un soggetto e il prof Maggio vale il prezzo del biglietto…
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22.24
“Speriamo di parlare di qualcosa che li interessi…” dice Mara. In fondo questa è la preoccupazione di ogni insegnante ormai.
E DALLE CON LO STACCO A NERO A CASO! -
22.29
Mara Maionchi incontra la docente di Lingua e Letteratura Inglese di questo Liceo Linguistico che ha anche un indirizzo tecnico-turistico. La parte del prof che presenta della classe è la quintessenza del programma: dimostra il rapporto, il legame, le dinamiche che si instaurano tra docenti e allievi e anche tutta la vita che gira nelle ore di scuola, tra ex fidanzatini e caratterini.
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22.32
In classe trova un ragazzo che vive nel palazzo dove sta il suo dentista…
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22.39
Dopo l’interrogazione c’è la canzone: in questo caso Imagine di John Lennon. E si va di analisi del testo. Più direttiva la Maionchi di Saviano; lo stile di insegnamento è diverso ed è piacevole.
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22.42
La foto è quella di Bukowski. Solo una ragazza lo riconosce, ma non ne inquadra il ‘valore’.
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22.49
In una lezione della Maionchi poteva mancare il case-study sulla Nannini? Ma l’argomento della lezione/sondaggio di Mara è il talento.
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22.56
Allora la questione pubblicità è seria: non è stata predisposta in montaggio?
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23.03
“Interloquire si scrive con la q?”: eh beh, l’italiano è sempre la bestia nera.
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23.09
Spuntano anche dei Long Chuan per far fare una dimostrazione di Kung Fu a una ragazza. Anche no
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23.10
E adesso è Mara a diventare allieva. Ma di inglese non capisce nulla, dice.
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23.14
Dov’è la Mara in questa foto? Questa seconda puntata è molto più debole della prima, per quanto divertente, leggera. Una scelta in fondo, immagino: dopo la legalizzazione, la camorra, la corruzione siamo a temi più privati, come il talento e il non talento, la focalizzazione personale e non più sociale.
Il Supplente, anticipazione prima puntata
Il Supplente entra in classe a scuola ormai finita ma riesce a conquistare una cattedra nel prime time di Rai 2 a partire da questa sera, mercoledì 13 giugno, e noi seguiremo la prima puntata in diretta su TvBlog con il nostro liveblogging.
Previsto a maggio e slittato di un mese, Il Supplente – format originale firmato da Palomar Entertainment – aggiunge un ospite ai quattro già annunciati: ai già previsti Saviano e Maionchi e Mentana con J-Ax, protagonisti della seconda puntata, si aggiunge Flavio Insinna, che conquista una puntata tutta sua: una scelta che ha il sapore di un nuovo ‘ingresso a corte’ in vista del ritorno su Rai 1 il prossimo autunno, a quanto pare alla conduzione de L’Eredità.
Vediamo, però, cosa ci attende in questa prima puntata de Il Supplente, con Saviano e Maionchi.
Il Supplente | Prima puntata | Roberto Saviano e Mara Maionchi
Due supplenti a puntata, due scuole diverse, due punti di vista diversi per insegnare – e raccontare – una materia.
La prima puntata de Il Supplente, in onda il 13 giugno 2018, vede Roberto Saviano supplente del professore di Storia per una classe del Liceo Classico del Convitto “Giordano Bruno” di Maddaloni (Caserta) e Mara Maionchi docente di inglese al liceo linguistico “Artemisia Gentileschi” di Milano.
Per Roberto Saviano un ritorno nel casertano, da cui ormai ha dovuto allontanarsi per una vita sotto scorta: per lui una lezione che spazia dall’affaire Dreyfus – caso che infiammò la Francia tra il 1894 al 1906, in piena Terza Repubblica e che vide lo scrittore Émile Zola schierarsi apertamente, con il suo ‘J’accuse’, in difesa del capitano Dreyfus, accusato di tradimento e spionaggio – per arrivare alla legalizzazione delle droghe leggere. Un percorso che quindi parte dal ruolo degli intellettuali nella vita sociale e politica di un Paese all’impegno per la riqualificazione delle periferie, la lotta contro la malavita organizzata. Tutti temi cari allo scrittore, autore di Gomorra, Zero Zero Zero e de La Paranza dei Bambini. Una lezione che assume i contorni del dibattito, libero da programmi ministeriali e verifiche di rendimento.
Stupisce, invece, Mara Maionchi insegnante di inglese per un linguistico milanese. La discografica più intraprendente della scena musicale – e televisiva – italiana ha dato prova di profonda conoscenza della Royal family britannica in occasione delle nozze di Harry e Meghan nella lunga diretta di Real Time, ma non immaginavo si cimentasse in una lezione in lingua. E in effetti non nasconde che la lingua non è il suo punto forte: diciamo che si spazia piuttosto sulla letteratura e sulla poesia inglese, argomenti già più vicini alla sensibilità musicale della Maionchi. Si va da Dorian Gray a Charles Bukowski, passando per il testo di Imagine di John Lennon. Il tema della sua lezione, però, non può che essere il talento, da individuare, sollecitare e coltivare. Io l’avrei – forse troppo banalmente – orientata verso un tecnico commerciale con indirizzo Marketing e Comunicazione: lì può tenere anche un master.
Il Supplente, il format
Come detto si tratta di un format originale, acquistato per la distribuzione internazionale da Armoza, che vien fatto rientrare nel genere factual.
Come in Boss in incognito, si fa credere ai ragazzi di essere interessanti da riprese per fini istituzionali e di documentazione. In effetti viene allestito un vero e proprio set, visto che le classi potrebbero essere troppo ‘piccole’ per accogliere le telecamere, ma il principio è che si tratti della ripresa di una normale lezione con il proprio prof. Non hanno idea della sorpresa.
Il programma – realizzato in collaborazione con il Miur – è ideato e scritto da Lamberto Ciabatti e Andrea Salomone, che ne cura anche la regia.
Il Supplente, come seguirlo in tv e in streaming
Il Supplente va in onda su Rai 2 e Rai 2 HD (DTT, 502) oggi, mercoledì 13 giugno, alle 21.20, e per i prossimi due mercoledì, 20 e 27 giugno. E’ possibile seguire il programma anche in live streaming su RaiPlay.
Il Supplente, second screen
L’hashtag ufficiale è #IlSupplente: su Twitter si può seguire l’account di @RaiDue