Il sindaco pescatore, film Rai1 con Sergio Castellitto: conferenza stampa
Il sindaco pescatore: la presentazione del film tv in onda su Rai1 lunedì 8 febbraio 2016
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12.24
Tra qualche minuto inizierà la conferenza.
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Intanto ecco quanto dichiarato dal direttore di Rai Fiction Tinni Andreatta nel corso dell’introduzione alla proiezione davanti a centinaia di studenti al cinema Barberini di Roma:
“Ci sono delle vite che non possono e non devono essere dimenticate, perché la memoria è un dovere nostro nei loro confronti e perché continuano a riproporre un modello di esemplarità civile che ci riguarda tutti, quale che sia il contesto e il tempo in cui ci si trovi a vivere.
Angelo Vassallo ha pagato con la vita il suo impegno per la collettività.
Ha impersonato il ruolo di sindaco del suo paese, Pollica, nel nome dei valori profondi della sua terra e della sua gente, i valori che aveva fatto suoi nella famiglia e nel suo lavoro di pescatore. Valori di coerenza, di fedeltà alle proprie origini, di rispetto dell’ambiente e di convivenza, contro i quali si è levata la violenza brutale delle organizzazioni criminali e della speculazione.
Quando lo hanno ucciso era un uomo solo, come purtroppo è spesso capitato nel nostro Paese a chi si è trovato sul fronte delle istituzioni a difendere l’interesse generale.
Era solo e tuttavia non si è tirato indietro, fedele a una missione di servizio e a un’idea di giustizia e di etica, rispetto alla quale nessun compromesso o cedimento poteva essere accettato”. -
12.25
Il Presidente del Senato Grasso ha parlato del “Cilento che soffre per certe presenze della criminalità organizzata”. Poi ha spiegato che in tutta Italia, dal Nord al Sud, ci sono “intimidazioni agli amministratori locali, violenza” che va combattuta. Perché “l’attività del sindaco va difesa e protetta”.
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12.27
Su Vassallo, Grasso ha detto: “Era un brav’uomo, un sindaco che amava la sua terra e il suo mare. Non c’è alcun dubbio che sia stato ucciso per la sua azione politica e personale in difesa del territorio”.
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12.28
Il dg Campo Dall’Orto ha spiegato che “il raccontare queste storie spiega il rapporto quotidiano che la Rai vuole avere col Paese”. Quindi ha aggiunto: “Proviamo a lasciare nelle persone un segno che possa influenzarne i comportamenti”.
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12.46
Inizia la conferenza.
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12.47
Presenti i produttori Guglielmo e Azzurra Ariè. La prima a parlare è Tinny Andreatta: “Questa è una storia emblematica, è importante che venga raccontata al largo pubblico di Rai1”.
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12.50
Andreatta: “È una storia particolarmente nel cuore della nostra linea editoriale. C’è un messaggio positivo di legalità, dato con energia e semplicità che elimina tutti i rischi della retorica”.
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12.51
Andreatta: “Per la Rai è motivo di orgoglio che dopo tanti anni Castellitto abbia finalmente deciso di tornare a lavorare con noi. Lo ringrazio e ringrazio i produttori”.
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Il produttore Guglielmo Ariè: “Dario Vassallo mi diede da leggere le bozze del suo libro, io non ebbi il coraggio di proporre il film. Qualche mese dopo decidemmo di iniziare questa sfida. Che è durata 5 anni. Senza Rai Fiction non ce l’avremmo fatto. Questo film non è stato come gli altri. Sia il regista sia l’attore hanno provato a comprare i diritti del libro, che alla fine abbiamo comprato noi”.
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12.55
Il regista Maurizio Zaccaro: “Ho incontrato Dario Vassallo a Rimini dopo che la mia agente mi aveva fatto leggere il suo libro. Siamo partiti a Roma con una sceneggiatura, man mano che siamo stati lì ad Acciaroli ho capito che dovevamo riaprire la sceneggiatura per via dei tanti spunti che ricevevamo”.
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Zaccaro: “La famiglia e gli amici di Angelo Vassallo mi hanno dato la chiave di interpretazione: la leggerezza”.
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Presente anche Pino Corrias di Rai Fiction. Ora parola a Dario Vassallo, autore con Nello Governato (e con il supporto di Ivan Zazzaroni) del libro a cui è ispirato il film.
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13.01
Dario Vassallo: “Mi avevano preso per matto, ma la follia oggi è diventata contagiosa. I primi che hanno sposato questa causa sono stati i sindaci del posto. Questa storia è dedicata a loro, agli amministratori locali”.
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13.02
Vassallo: “Se non c’è bellezza non andiamo da nessuna parte. Tutti hanno criticato il libro che ho scritto. I sindaci non vanno lasciati soli. Saranno 8 milioni gli spettatori, ma questo film, fatto bene, è per quelli che si girano dall’altra parte. La Rai ha sposato questo film e questo significa che forse qualcosa può cambiare”.
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13.03
Castellitto: “Il paradosso è che non avremmo voluto fare questo film, tutti avremmo voluto che Angelo fosse ancora qui. Angelo Vassallo è stato decisivo per la sua piccola comunità, per la sua famiglia. Poi è diventato un simbolo per molti. Ha pagato uno scotto terribile, è stato ucciso. Non aveva intenzione di diventare un eroe. Quest’uomo ci insegna che dietro la buona politica non può non esserci una idea poetica. Senza escludere il pragmatismo, la negoziazione, il cinismo, ma serve una idea che vada verso il sogno”.
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13.06
Castellitto: “Nel fatto che fosse un sindaco pescatore rilancia l’idea evangelica, per carità in senso laico”.
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13.07
Castellitto: “Ho trovato un film molto forte. In Italia c’è molto cinema che somiglia alla tv, ogni tanto c’è la televisione che somiglia al cinema. Onore alla Rai e a tutti”.
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13.07
L’attore definisce “geniale” l’idea della proiezione dell’anteprima del film al cinema davanti a molti studenti.
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13.08
Castellitto: “Angelo, che non ho mai conosciuto, per me è ormai un amico”. In sala c’è a nche il vero avvocato Gerardo Spira, interpretato da Renato Carpentieri.
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13.09
Domande dei giornalisti. Dario Vassallo: “Le indagini sulla uccisione di mio fratello? Abbiamo un legame diretto con la Procura antimafia, che difendo perché lavora ogni santo giorno. Questo film servirà anche a raggiungere la verità. Scuoterà coscienze di chi non ha visto. È possibile che nessuno abbia sentito 9 colpi di pistola?. La Procura non ha mai abbandonato questo caso”.
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13.11
“Cosa rimane di Angelo a Pollica? Rimangono chiacchiere”, spiega amaro Dario.
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13.12
Castellitto ha conosciuto la moglie di Vassallo, Angelina: “Questa non era soltanto una biografia, è una ferita aperta. La vicenda ancora finisce con un punto di domanda. Ho parlato con gli amici, con la famiglia, ma l’attore poi deve dimenticare tutto: io non faccio gesti imitativi, ma gesti interpretati”.
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13.14
Castellitto: “Il film è riuscito a mischiare attori formidabili – mi ci metto pure io – con un gruppo di umanità presa dalla strada. Il film ha un sapore neorelista molto bello”.
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13.14
Castellitto: “Io e il regista ci eravamo avvicinati a questo progetto già qualche anno prima, era destino farlo. Abbiamo sentito una grande responsabilità, che poi abbiamo ripagato con un gran bel film. Sono molto contento del ritorno in Rai… tenetemi adesso, che vi devo dire (ride, Ndr). Sono orglioso di questo film”.
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13.16
Il regista Zaccaro: “La mia intenzione non era di fare di Angelo un eroe; non lo è; gli eroi sono un’altra cosa. In Italia abbiamo oltre 8 mila Comuni. Se ognuno potesse proiettare questo film non sarebbe male per i giovani. Vicino Rimini, dove vivo, mi è stato già chiesto”. Castellitto: “Questo film dovrebbe girare in tutte le scuole. Il paradosso italiano è che fare semplicemente il proprio lavoro attraverso onestà, devozione e precisione in questo Paese diventa eccezionale. Angelo era un uomo che si alzava la mattina e andava a lavorare”.
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13.19
Castellitto: “Roma è commissariata. Il sindaco è il primo cittadino; è una figura che oggi amministra la cosa pubblica”.
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13.20
Castellitto: “La dizione? Conosco quel Sud, so che la lingua del Cilento non è rotonda quanto il napoletano. Era giusto dare una verità anche nel modo di parlare. Naturalmente negoziando con la necessità di divulgazione televisiva, anche il profondo Nord ha diritto a capire”.
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13.21
Castellitto: “Certo, sono andato a vedere le interviste di Angelo. Aveva autorevolezza nella serenità. Si poneva in modo molto avvolgente. Dava la sensazione di essere un uomo che ascoltava chi gli stava davanti”. Finisce la conferenza.
Tra pochi minuti avrà inizio la conferenza stampa di presentazione di Il sindaco pescatore, il film tv con Sergio Castellitto in onda su Rai1 lunedì 8 febbraio alle 21.20 circa. Blogo seguirà l’incontro in tempo reale dando conto delle dichiarazioni dei presenti.
Poco fa è terminata la proiezione del film, che è stata preceduta dall’introduzione del Direttore Generale della Rai Antonio Campo Dall’Orto, del Presidente della Fondazione Vassallo Dario Vassallo e del Presidente del Senato Pietro Grasso.
Presenti il protagonista Castellitto e il regista Maurizio Zaccaro. Il film è prodotto da Rai Fiction e Solaris Media ed è ispirato alla storia vera di Angelo Vassallo.
Nel cast anche Renato Carpentieri (Gerardo Spira, il fedelissimo segretario comunale del sindaco) e Andrea Di Maria (Antonio, il figlio di Angelo).
Il sindaco pescatore | La storia
Il 5 settembre 2010 sette colpi di pistola pongono fine alla vita di Angelo Vassallo, il sindaco pescatore.
Circa dodici anni prima Angelo, ancora solo pescatore, nauseato dal degrado e dall’incuria in cui il suo paese ed il suo mare stavano sprofondando, aveva deciso di impegnarsi in prima persona. Studiando durante le lunghe notti passate in mare, sacrificando il poco tempo libero concesso da un lavoro massacrante, aveva deciso di candidarsi a sindaco.
La sua semplicità, unita ad un carisma innato avevano convinto la gente di Pollica e di Acciaroli ad eleggerlo. Il programma era semplice “per andare avanti bisognava tornare indietro”, cioè recuperare i valori del passato, far tornare Acciaroli agli splendori di una volta. La politica della legalità e del rispetto per l’ambiente.
La politica dell’ascolto e del darsi da fare per risolvere i problemi. La politica che dà fastidio ai potenti e ai farabutti. In poco tempo il sindaco pescatore aveva compiuto un vera e propria rivoluzione culturale, trasformando un villaggio di pescatori in un paradiso per i circa ventimila turisti che lo frequentavano ogni estate.
Purtroppo questo improvviso benessere, questa ricchezza repentina avevano attirato ad Acciaroli anche gli speculatori, gli imprenditori collusi con la malavita, gli spacciatori: la camorra.
Angelo si schiera contro questi poteri in prima persona, spesso da solo. Per questo viene ucciso, lasciando nella disperazione sua moglie, i suoi figli, i fratelli, una comunità intera.