Il Senato italiano vorrebbe fiction più reali
Partiamo dalla cronaca: ieri in Senato, nella sala Nassirya di Palazzo Madama è stato presentato il progetto di Emilia Costantini giornalista del Corriere della Sera che prevede tre incontri, al Teatro Eliseo a Roma, dedicati a cinema, teatro e fiction. La stessa Costantini è stata moderatrice e hanno preso parte al dibattito anche gli “addetti
Partiamo dalla cronaca: ieri in Senato, nella sala Nassirya di Palazzo Madama è stato presentato il progetto di Emilia Costantini giornalista del Corriere della Sera che prevede tre incontri, al Teatro Eliseo a Roma, dedicati a cinema, teatro e fiction. La stessa Costantini è stata moderatrice e hanno preso parte al dibattito anche gli “addetti ai lavori” come Fabrizio Del Noce direttore Rai Fiction, Massimo Monaci direttore dell’Eliseo, Franco Scaglia di Rai Cinema, Andrea Purgatori di Cento Autori, Piero Maccarinelli di Artisti Riuniti, Lino Banfi, Carlo Bixio produttore Publispei, Matilde e Luca Bernabei di Lux Vide, Giorgio Grignaffini vice direttore Mediaset Fiction, Francesco Gesualdi presidente della Fondazione Rossellini.
Gli incontri ideati dalla Costantini, si terranno il 26 ottobre su Crimine e Giustizia; il 30 novembre su Famiglia e Sanità-Malasanità; il 21 dicembre, su Grandi biografie e romanzi storici. L’occasione è stata presa al balzo e molti dei senatori presenti hanno espresso le loro opinioni in merito a come dovrebbe essere la fiction in Italia. Secondo Filippo Berselli, presidente della Commissione giustizia si dovrebbero:
Recuperare i valori della sicurezza, del sacrificio e del senso dello Stato, specialmente quella del servizio pubblico.
Secondo Antonio Tomassini presidente della Commissione igiene e sanità che parteciperà alla serata dedicata alla malasanità:
Fino a cinquant’anni fa, molto era affidato a fantasia e immaginazione. Oggi invece a farla da padrone è la vita di tutti i giorni. Nelle fiction che riguardano questo settore spesso il verosimile prevale sulla verità e il fenomenale sull’ordinario, e si finisce per porre l’accento su ciò che non va, perché fa scalpore, lasciando nell’ombra le tante cose straordinarie che ogni giorno fanno i medici. Insomma, ci vorrebbe maggiore equilibrio.
In proposito si è espresso anche Fabrizio Del Noce direttore di Rai Fiction, invitato tra gli addetti ai lavori, che non ha lesinato stoccate:
Il cinema e il teatro sono certamente in crisi, la fiction no. Il cinema è fatto da quei mantenuti di stato che sono i registi, tranne qualche eccezione, il teatro almeno non ha quella supponenza e prosopopea. La fiction deve essere per me specchio della realtà presente, come è stato il cinema neorealista di un tempo. E già lo comincia a fare e ancora di più lo farà. Bisogna raccontare i tanti problemi della società di oggi ma non puntando al facile scandalo. Bisogna parlare della crisi della famiglia, della violenza sulle donne e dell’immigrazione, ma anche del consumismo e dei modelli di vita.
Giorgio Grignaffini vice direttore Mediaset Fiction, risponde a Del Noce e dice:
E’ nelle produzioni seriali, come Distretto di polizia, I Cesaroni, ma anche un Medico in famiglia, che si approfondiscono questi temi.
Infine per Francesco Gesualdi presidente della Fondazione Rossellini per l’audiovisivo:
Chi fa teatro, cinema e fiction di questi tempi è da mettere nella categoria degli eroi.
Forse i veri eroi siamo noi telespettatori. Spesso l’unica scelta che si ha in certe giornate, con i palinsesti che fanno acqua da tutte le parti, è quella di spegnere il televisore, scelta forse non ancora adottata abbastanza, tanto da divenire un chiaro segnale di dissenso. Ma ci arriveremo. Ciò che manca probabilmente alle nostre fiction e alla televisione in genere non è tanto la corrispondenza con la realtà, quanto l’onesta nel confezionare i programmi ammettendo che sono ritratti della realtà e perciò non sempre corrispondenti al vero. Una televisione documentaristica andrebbe anche bene se accanto ci fosse una televisione di intrattenimento pulita e leale, perchè sono davvero pochi i buoni prodotti che ci danno in visione.
In proposito non posso non citare le parole di Italo Moscati, che qualche post più sotto scrive:
Sarebbe davvero utile e importante che tutti- anche gli spettatori professionali, gli osservatori costanti, i quotidiani controllori dei programmi tv e della qualità- si trovassero, ci trovassimo d’accordo su un punto. Questo: non esiste altro mezzo che la tv per guardarci nello specchio. La situazione si è rovesciata. E’un mio vecchio pallino. La tv non è lo specchio della realtà. La tv, anzi le tv pretendono di creare e spesso creano la realtà. E’ un principio da cui partire. Siamo viziati. Impariamo i nostri vecchi e nuovi vizi dalle tv, con consapevolezza e voglia di cambiare, di far cambiare.
[Via | Il Giornale, AdnKronos]
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