Il Processo 2 ci sarà?
I bassi ascolti non sembrano lasciare molte ipotesi su una possibile seconda stagione de Il Processo, ma la fiction di Canale 5, in quanto antologica, potrebbe raccontare un’altra storia con nuovi personaggi
Che Il Processo possa avere una seconda stagione sembra davvero improbabile. E non diamo la colpa alla trama o al cast, affatto: la serie di Canale 5 è stata uno degli esperimenti più interessanti di questa stagione televisiva, ben supportato da un’interessante regia -quella di Stefano Lodovichi-, una location insolita per la tv –Mantova– ed un cast di spicco -su tutti Vittoria Puccini, Francesco Scianna e Camilla Filippi-.
A non rendere facile il rinnovo de Il Processo per una seconda stagione, come si può immaginare, sono gli ascolti. Al debutto, il 29 novembre scorso, la fiction ha ottenuto 2.138.000 telespettatori (10,22% di share). Ascolti che hanno subito spinto Mediaset a ridurre le serate previste per la serie da quattro a tre, con la messa in onda, nel secondo e terzo appuntamento, di tre puntate per volte. Il 6 dicembre, la serie è scesa a 1.397.000 persone (8%).
Numero davvero bassi che se per Oltre la soglia hanno significato lo spostamento in corsa dal mercoledì alla domenica e poi alla seconda serata del martedì per l’ultima puntata, per il Il Processo potrebbero voler dire la chiusura del progetto.
Eppure, in quel di Mediaset potrebbero valutare di proseguire con una seconda stagione, forti della natura stessa della produzione. Fin da quando è stata presentata, infatti, è stato annunciato che Il Processo sarebbe stata la prima serie “legal/thriller antologica italiana”, ovvero con una storia e personaggi differenti in ogni stagione.
Se il caso dell’omicidio di Angelica (Margherita Caviezel) non ha convinto il pubblico, forse un’altra trama potrebbe catturarlo maggiormente. Il Processo, quindi, potrebbe subire un rinnovamento che fa già parte del format e tentare, così, di conquistare il pubblico in un altro modo.
Un’alternativa, questa, che al momento sembra poco plausibile, ma che Mediaset, in cerca di un’identità seriale, potrebbe applicare proprio in vista della volontà di offrire ai telespettatori una varietà più vasta possibile di proposte.