“C’è pochissimo da spiegare, c’è solo da giocare” diceva Corrado, citato da Insinna. Il principio vale anche per la recensione di questa prima puntata de Il Pranzo è Servito edizione 2021. C’è poco da dire, se non che sul jingle della ruota che gira mi sono commossa e non ho richiesto l’intervento degli dèi per lesa maestà, il che per un format che ha segnato la storia della tv – e la mia infanzia – non è poco. Come anche per Alfredino – Una storia italiana, avevo i fucili spianati e me li hanno fatti riporre.
Merito soprattutto di Corima, che ha fatto in modo che il pubblico fosse rassicurato sulle buone intenzioni di questo reboot che ci riporta al sapore di un gioco di famiglia, com’era il pranzo delle origini. Una rassicurazione di continuità che passa anche per i giochi, per lo stile delle domande, per i quiz proposti dagli autori che si mantengono sulla scia della tradizione. Una rassicurazione che investe anche la colonna ‘visiva’: le inquadrature che immortalano conduttore e concorrenti su quello sfondo familiare bianco e blu, quella ruota che fa da ‘aureola’ allo studio, una fotografia limpida che non cerca effetti speciali e poi le postazioni con i loro pulsanti rumorosi e old fashioned. Se si evitano i laterali sui toni del rosa/rosso, la regia riesce davvero a restituire il senso del tempo che fu. Qualche perplessità lasciatecela però avere sul meccanismo della ruota: quella Dieta evitata come primo risultato del primo giro del reboot mi sa di ‘manina’ salvifica…
Funziona anche il casting: a Roberta e Franco il compito di rompere il ghiaccio. Sono concorrenti sicuramente più spigliati, intraprendenti, reattivi di quelli ‘ingenui’ degli anni ’80 e ’90, sono meno restii a partecipare e tengono banco insieme al conduttore. E bene fanno: da una parte perché si rafforza quella sensazione di ‘gioco di casa’, di gruppo, partecipato, che un ritorno come quello de Il Pranzo è Servito vuole – e forse deve – essere. In più si limita l’effetto ‘parlo-solo-io’ di Insinna: resta il suo difetto più grande, ma è anche vero che è tipico delle sue prime puntate; il nervosismo del debutto passa anche per la logorrea, come vedemmo anche alla prima de L’Eredità. Poi in genere prende le misure. Lo speriamo, vivamente. Per il resto ha ben presente la lezione del Maestro. Ma i Maestri restano tali.
I segni del tempo che passano si vedono nelle piccole cose. Oltre alla rinfrescata alla scenografia, sono cambiate le pietanze nella ruota: non c’è più il pollo arrosto come secondo piatto (immagino per non infastidire i vegetariani) ora rappresentato da una pentola sul fuoco e c’è il logo dello sponsor. C’è anche qualcos’altro: c’è la ‘valletta parlante’ che interviene a scena aperta, c’è lo squillo del telefono decisamente moderno, c’è un tappeto musicale che non riconosco e che è a dir poco fastidioso soprattutto al momento della prova pratica, tanto da rendere preferibile la logorrea di Insinna. Dettagli, certo, che fanno la differenza ma che per fortuna non bastano a distruggere quel che di buono resiste al tempo e alla memoria. E ve lo dico, la mancanza del pubblico è solo un vantaggio. Molto meglio il gioco telefonico che fin in questa prima puntata ha dato grandi soddisfazioni.
Bentornato, quindi, a Il Pranzo è Servito. E’ davvero un piacere riaverlo in tv, con la sua freschezza che resiste ai decenni, con quella leggerezza che serve all’intrattenimento, con quella velocità che lascia la voglia di vederne ancora un po’ (magia dei 50’). Cosa ha a che fare con i quiz/game contemporanei e con la tv di oggi? Forse nulla. E forse per questo come ‘one shot’, come operazione nostalgia in un’estate difficile ci può stare.
Ma una domanda scatta spontanea ed è rivolta a Rai 1: perché soffocarlo alle 14? Perché posizionarlo in un orario che non gli appartiene? Non si poteva pensare di metterlo alle 12.30 come traino al Tg1, considerato che di fatto resta l’evento dell’estate tv? Non ci si credeva abbastanza? Tanto un Don Matteo o un Che Dio ci aiuti da piazzare per tappare i buchi pre e post prandiali si trova sempre. Ma questo gioco sta bene a mezzogiorno, lo suggerisce il titolo stesso. O vogliamo dimenticarci l’accoglienza data ai game/cooking piazzati dopo pranzo?
Comunque sia Corima e Insinna meritano i nostri complimenti: giusto una calibrata al numero di parole al nanosecondo di Insinna e Il pranzo è servito, davvero. Prendiamo e godiamone tutti.
Il Pranzo è Servito, è il momento di Insinna: anticipazioni prima puntata
Il momento è arrivato: Flavio Insinna può annunciare al pubblico di Rai 1 che Il pranzo è servito. Se possa limitarsi ad annunciarlo o abbia anche la ‘capacità’ di condurlo lo scopriremo seguendo oggi, lunedì 28 giugno, dalle 14 sull’ammiraglia Rai il reboot dell’amatissimo game degli anni ’80 che ha segnato un’epoca e ha avuto negli ultimi 40 anni diversi tentativi di ‘ritorno in tv’.
Certo è che per apprezzare questa edizione 2021 bisognerà preventivamente mettere da parte ogni (sia pur naturale) confronto con le edizioni di Corrado, che non solo lo tenne a battesimo, ma lo educò, lo formò, lo fece crescere e lo fece amare al pubblico di una giovanissima Canale 5. Flavio Insinna non è certo il primo ad assumersi l’onere (oltre che l’onore) di condurre il programma dopo Corrado: prima di lui Claudio Lippi e Davide Mengacci. E forse conviene guardare a questi colleghi più che al maestro.
Ciò detto, Il pranzo è servito è un format che ha sempre avuto quel tocco di goliardia e di ironia che Corrado in primis ha sempre messo nei suoi format, oltre che nella sua conduzione. In questo gran prova di sé dovrà dare anche la scrittura, col corpo autoriale chiamato a rendere fresco un format quarantennale e senza stravolgerlo ma tenendolo nella contemporaneità e, anche, rispettando quella chiave narrativa cara al format e che deriva direttamente dal suo ‘padre putativo’.
Sulla carta – e anche nella prima immagine dello studio – il principio della conservazione è uno delle prime preoccupazioni del reboot: il regolamento de Il Pranzo è Servito 2021 illustra un meccanismo rispettoso della tradizione, con due giocatori, tre manche, prove di diverso tipo, piatti da conquistare, menu da completare e montepremi da portare a casa. Poi c’è anche il gioco telefonico, anch’esso di ritorno dagli anni ’80, ma qui in salsa Rai. La presenza di Corima s.r.l. nella coproduzione è il ‘conservante’ naturale principale di questo ‘reinscatolamento’.
Siamo però pronti a seguire la prima puntata, con Flavio Insinna accompagnato dall’ex Professoressa de L’Eredità Ginevra Pisani. Appuntamento alle 14.00 per 50 minuti di divertimento. E speriamo anche di tornare un po’ alla nostra infanzia.