Il più grande italiano di tutti i tempi verrà proclamato stasera, con ospiti Pippo Baudo e Franco Zeffirelli
Chi sarà il preferito del pubblico tra Luigi Pirandello, Caravaggio, Giacomo Puccini, Galileo Galilei, Giuseppe Verdi, Dante, Falcone e Borsellino, Leonardo Da Vinci, Totò, Laura Pausini, Enrico Fermi, Anna Magnani e Cristoforo Colombo? Dei tredici finalisti, annunciati alla fine della terza puntata, solo in dieci si contenderanno questa sera il titolo de Il più grande
Chi sarà il preferito del pubblico tra Luigi Pirandello, Caravaggio, Giacomo Puccini, Galileo Galilei, Giuseppe Verdi, Dante, Falcone e Borsellino, Leonardo Da Vinci, Totò, Laura Pausini, Enrico Fermi, Anna Magnani e Cristoforo Colombo? Dei tredici finalisti, annunciati alla fine della terza puntata, solo in dieci si contenderanno questa sera il titolo de Il più grande (italiano di tutti i tempi), uno dei concorsi televisivi più strampalati di sempre. Il voto espresso dal popolo web, sul sito ufficiale della trasmissione, ha già decretato i tre eliminati che non accederanno alla sfida finale.
Su TvBlog abbiamo inizialmente creduto alle reali potenzialità divulgative di questo format, per poi apprezzare la sua formula “nonsense”, dichiaratamente autolesionista, nell’esordio e disconoscere il cambio di tiro dalla seconda puntata, in cui tutti si sono presi più sul serio risultando doppiamente fuori luogo. Le quattro puntate previste sono state comunque portate a termine, nonostante gli ascolti stabilmente flop (una media di 1.900.000 telespettatori e il 7-8% di share).
Su TvBlog, spinti da masochismo puro come quello degli autori, seguiremo in liveblogging stasera alle 21.00 un verdetto che si preannuncia discusso, specialmente alla luce della vittoria annunciata al televoto di Laura Pausini, prima eliminata dalla giuria e poi oggetto di ripescaggio popolare. Se fosse davvero la cantante a trionfare sarebbe il colpo di grazia per la produzione, che per settimane si è sorbita critiche feroci e una vera ondata di sdegno verso il vilipendio della cultura in tv.
Gli ospiti della puntata sono decisamente irresistibili, quando si dice una vera giuria all’altezza: Pippo Baudo, Franco Zeffirelli, Barbara Palombelli, Maria Concetta Mattei, Alessandro Cecchi Paone e Mario Tozzi.
A fare tanta tenerezza, a un passo dal calo del sipario, è l’ingenuità di Francesco Facchinetti, uno che ce l’ha messa tutta ma, nonostante l’impegno profuso, si è reso colpevole delle peggiori gaffes. A dargli voce è stato Il Giornale, sulle cui pagine il conduttore si è speso in una sperticata autodifesa della nobilità di intenti dello show, “meritevole di aver riportato il servizio pubblico in prima serata”.
“Ho accettato finora tutte le critiche a capo chino, pronto a ricredermi perfino su me stesso: sarei felice se adesso qualcuno avesse l’onestà intellettuale di cambiare idea su questo tanto vituperato programma che stavolta ha cambiato rotta, radicalmente. Almeno per il rispetto che ho avuto per le tesi di tutti, ascoltando anche le più dure invettive e impegnandomi a fare mea culpa, accogliendo i giusti inviti a corregger il tiro e premurandomi di non offendere più la sensibilità altrui. Ma adesso, qualcuno si renderà conto che abbiamo parlato di Leopardi in prima serata? Che abbiamo fatto tenere a Sgarbi una rigorosa lezione di storia dell’arte? Che su Leonardo e Michelangelo abbiamo fatto confrontare delle intelligenze che nessuno può contestare? Che abbiamo avuto ospite un cantante pop come Lucio Dalla, ma che ha interpretato un brano tratto da una sua opera rappresentata a teatro? Da quanto tempo poi non si dava nuovo lustro a un uomo delle istituzioni che ha creato unione nel Paese come Sandro Pertini? Infine, il lungo, appassionato, commosso applauso per i nostri eroi Falcone e Borsellino, lava molti dei nostri peccati commessi nelle precedenti puntate. Qualcuno osserverà che si debba avere titolo a discettare di eccellenze dell’intelletto come quelle citate: io, con profonda umiltà, amo invece credere che tutti possano sentire propri coloro che ammirano e abbiano il diritto di esprimere il proprio apprezzamento con gli strumenti lessicali e cognitivi che si ritrovano. Mi dispiace, ma il razzismo culturale non lo accetto. Insomma mercoledì ho sentito di fare davvero servizio pubblico, felice di essere umile cerimoniere della prima azienda culturale italiana, piena di difetti come tutti noi umani siamo, ma cui va riconosciuta almeno la buona volontà e l’impegno a migliorarsi puntata dopo puntata. Credo ci sia profonda differenza se il gioco riguarda due geni dell’umanità o due disperati chiusi in un reality: io ho imparato tante cose, lo stesso credo abbiano fatto tanti come me. Da ieri sono meno ignorante e lo stesso credo sia accaduto a tanti come me. E magari (mi) accadesse con ogni programma che faccio… O che vedo!”.
In realtà è difficile che qualcuno abbia realmente imparato qualcosa guardando Il più grande, che ha riscoperto la cultura in tv finendo per creare ancora più confusione nel telespettatore. E non è un caso che dal marchio abbiano preso le distanze quasi tutti i grandi della tv, da Fiorello – incursore indignato nella prima puntata – a Maurizio Costanzo, passando per l’ex signora della domenica, ormai regina del pentimento, Mara Venier. Ai microfoni di Radio2 ha, infatti, dichiarato:
“Scegliere il più grande tra Laura Pausini e Leonardo da Vinci è una domanda idiota. Non sono paragonabili. Contesto una domanda che obbliga a questo tipo di giudizio. Sono contenta che il programma finisca mercoledì sera. Dati i rapporti che ho, sia con il direttore di Rete sia con Bibi Ballandi, ho accettato di fare la giurata, ma devo dire che è un ruolo che non mi piace. Bisogna stare attenti a quello che si dice, bisogna mediare per evitare di urtare la suscettibilità degli altri giurati. Io sono una pasionaria, mi trovo in difficoltà”.