Marco Castoro su La Notizia ipotizza che i partiti, avendo fiutato vento di nuove elezioni, starebbero già organizzandosi sul da farsi in Rai. Per esempio il Pd starebbe spingendo su Luigi Gubitosi, intanto rimasto senza ‘santino’ per via del risultato elettorale sotto le aspettative di Mario Monti, a concedere la prima serata di Rai 1 a Ballarò, il talk show condotto da Giovanni Floris e da sempre in onda sulla terza rete.
Devono rinunciare al prime time, che in qualche sporadica occasione li aveva ospitati anche recentemente, sia Bruno Vespa con Porta a Porta sia Gianluigi Paragone con L’ultimaparola, entrambi confermati (e in qualche modo relegati) in seconda-terza serata. In particolare a Viale Mazzini l’antipolitica che dilaga nel talk dell’ex direttore della Padania farebbe un po’ paura e per questo andrebbe stroncata sul nascere prima che i grillini possano trarne ulteriori vantaggi anche in Rai.
Il tutto nonostante i positivi dati di ascolto che il programma di Rai 2 ha ottenuto quando è andato in onda in prima serata. Per esempio nella settimana post-elettorale Paragone aveva conquistato poco meno dell’8% di share (e non il 9 come riporta La notizia), in concomitanza peraltro con il big match di Serie A tra Napoli e Juventus.
Dunque, i numeri sono dalla parte di Paragone, ma una serie di circostanze di natura politica, tengono L’ultimaparola lontano dalla prima serata. Secondo il quotidiano Libero sarebbe in particolare Gubitosi ad essere contrario alla promozione alle 21 del talk di Paragone, anche per quest’ultimo si sarebbe ‘macchiato’ di troppi attacchi rivolti al presidente Monti.
Eppure la prima serata Rai durante la campagna elettorale ha ospitato anche l’imbarazzante Leader di Lucia Annunziata, che (su Rai 3) non solo ha portato a casa ascolti bassi, ma ha anche colpito per la pochezza dei contenuti. Dunque, la ragione del no a L’ultimaparola è di natura industriale-strategica o meramente politica? La Rai non si era liberata dai partiti?