Home Barbara D'Urso Il Papa dimesso fa bucare Sanremo a La vita in diretta. E mette la D’Urso “sotto choc”

Il Papa dimesso fa bucare Sanremo a La vita in diretta. E mette la D’Urso “sotto choc”

Per Venier e Liorni la cronaca è sacra, il Festival un po’ meno.

pubblicato 11 Febbraio 2013 aggiornato 3 Settembre 2020 21:33

“Perché Sanremo è Sanremo, noooo?” Invece no. La Rai è un’azienda seria e finalmente fa servizio pubblico. Così per un’intera giornata (a meno che non ne abbiano parlato a Uno Mattina, non saprei dirvi) per RaiUno il Festival di Sanremo passa in secondo piano, viene retrocesso a piè di pagina, esiste solo nei promo.

Alla fine, quando hai una notizia storica come le dimissioni del Papa, le canzonette fanno da contorno (per la Parietti è sfiga). La vita in diretta, peraltro, è andata oggi in onda in versione ridotta proprio per lasciare spazio allo Speciale Tg1.

Pertanto, a fare le spese delle dimissioni del Papa, in termini di agenda setting, è stato Buon Pomeriggio Italia e quindi il Festival (di cui è stata completamente bucata la conferenza stampa di oggi). Ma, se la tv tace, c’è sempre Facchinetti a fare informazione, eh.


Essendo saltata la prima parte de Lavid, quella più leggera – che pure in altri casi è andata in onda più tardi o è confluita nel contenitore vero e proprio – Mara ha dato la priorità nel suo spazio alla cronaca. A casi “imperdibili” come il nuovo sopralluogo degli inquirenti a Reggio Calabria per il caso di Madalina, gli ultimi sviluppi sull’omicidio di Luca Rosi e due nuovi casi di violenza sulle donne, nelle fattispecie due vittime aggredite dai propri compagni a Roma e Napoli. Come si fa su RaiUno a rinunciare alla violenza sulle donne per il Papa? La violenza sulle donne è altrettanto sacra, il Festival assolutamente profano: guai a mischiarli!

La Venier conclude sorridente la sua parte intorno alle 17.45, salutando semplicemente tutti e la sua mamma. Poi arriva Liorni, che conduce il suo blocco generalmente di sola cronaca. Tutta l’ultima parte de Lavid, invece, ritorna a parlare delle dimissioni del Papa, con un parterre di esperti tra cui il conduttore di A sua immagine. Ancora una volta c’è spazio per tutto, tranne che per il Festival.

Allora realizzi quanto la spending review di Leone sia stata provvidenziale. Come avrebbero fatto l’anno scorso a invitare i vaticanisti se fossero stati già a Sanremo, come avrebbero fatto a ignorare il Festival da Sanremo? Da Roma è più facile.

E dire che almeno Lorella, ieri, è riuscita a rinunciare a un po’ della sua cronaca, dando la priorità almeno lei al Festival. Peccato che, a Domenica In, si sia parlato di Sanremo sì, ma di quello dell’anno scorso scorso e di due anni fa.

Ognuno, si diceva, reagisce alle dimissioni del Santo Padre a modo suo. Se la Venier e Liorni hanno preferito, rispettivamente, silenzio e sobrietà la D’Urso era sotto choc e ha intavolato una discussione teologica con Alessandro Banfi che neanche la Ventura con le sue religioni. Ve la riproponiamo integralmente, è la risposta dei nostri tempi ai dialoghi filosofi di Cicerone.

Banfi: “Adesso siamo alla purificazione del pontificato. Il Papa non è un superuomo. E’ lì solo perché ce l’ha messo Gesu”.
D’Urso: “Io ti parlo da fedele, da cittadina, da niente, da pulce. Proprio perché sei stato messo lì e sei uno spirito elevato perché non continuare fino alla fine a lottare per questa purificazione?”
Banfi: “Invece è molto umano perchè lui oggi dice non ce la faccio più. Com’era umano Papa Giovanni Paolo II che ha sofferto fino all’ultimo. Certo, viviamo un momento drammatico perché per un attimo non c’è più. Forse spaventa altro. Ma io lo vivo come un grandissimo momento”.
D’Urso: “Sì, ma io porto la mia personalissima esperienza. La mia seconda mamma, che è cattolicissima, prima ancora che arrivassero le agenzie mi ha telefonando dicendo: AIUTO AIUTO AIUTO IL PAPA SI E’ DIMESSO (…) Quale potrebbe essere secondo te il nuovo papa?”
Banfi: “Alle luce delle motivazioni di Papa Benedetto, quello che ci vuole ora è un papa giovane e energico”.

Il daytime ti arricchisce sempre, sia spiritualmente che culturalmente.

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