Il nuovo Zelig che sfotte i tronisti (e punta sul vintage)
Vi avevamo già fornito qualche succosa anticipazione sulla prossima edizione di Zelig, dalla viva voce degli autori Gino & Michele. Ora a parlare a ruota libera è Claudio Bisio, ritemprato dalle sue ultime esperienze professionali (il film Natale a New York in coppia con Fabio De Luigi e la fiction Due imbroglioni e mezzo, presto
Vi avevamo già fornito qualche succosa anticipazione sulla prossima edizione di Zelig, dalla viva voce degli autori Gino & Michele. Ora a parlare a ruota libera è Claudio Bisio, ritemprato dalle sue ultime esperienze professionali (il film Natale a New York in coppia con Fabio De Luigi e la fiction Due imbroglioni e mezzo, presto di ritorno con la seconda stagione visto l’exploit del mini-debutto).
Da Zelig Off, che non ha mai avuto nulla a che vedere con l’originale, passando per il ruolo della satira nella versione in prima serata, il mattatore del comic show si racconta in un’intervista su Venerdì di Repubblica:
“Comparare i due programmi è come confrontare le mele con le patate. Tutti insieme avevamo deciso di prenderci un anno sabbatico per evitare la routine, e anche per avere un ricambio generazionale. Non ci preoccupiamo più di tanto per gli ascolti. E’ vero che, in un anno, tante cose son cambiate in tivù, ma so anche che i numeri che facevamo un anno fa nessuno se li si sogna più. La diminuzione totale del bacino di gente che guarda la tv è data non solo dal satellite, ma anche dall’aumento di pubblico nei teatri, negli spettacoli live. Questo sì, un fenomeno interessante. Non me ne vogliano i dirigenti Mediaset… “.
“Satira ne abbiamo sempre fatta poca. Ma evitarla d’ufficio sarebbe manicheo. Infatti, abbiamo Cornacchione, che è andato anche da Fabio Fazio e a Sanremo ma nasce da noi. Quest’anno gli abbiamo proposto un’altra direzione, sempre in chiave vintage, che ha faticato ad accettare perché per i comici, e mi ci metto anch’io, lasciare la coperta di Linus è difficile. Lui sosteneva che Povero Silvio poteva ancora reggere perché ora non piange più. Noi gli ribattevamo che non se n’era accorto nessuno. Poi, nel bel mezzo della discussione, Giancarlo Bozzo, autore e memoria storica di Zelig, gli ha ricordato dei suoi pezzi a Facciamo Cabaret che neanche lui ricordava. Adesso sta visionando se stesso su Vhs per recuperare quel repertorio, una sorta di prequel di Povero Silvio”.
Ormai è ufficiale: quest’anno Zelig vuole rinunciare alla politica del tormentone per puntare sulla tradizione. Non a caso, ci saranno in tutte le 11 puntate due veterani come Giobbe Covatta e Gioele Dix. Quest’ultimo, in particolare, recupera un personaggio che è stato un suo cavallo di battaglia ben diciotto anni fa al Costanzo Show, ovvero l’automobilista incazzato nero che inveisce contro i pedoni.
Se i maligni potrebbero sospettare che le idee scarseggino, Bisio opta per l’operazione revival, che contempla persino un comico sottovalutato dalla tv come Enrico Brignano:
“Siamo andati a vederlo in incognito a teatro. E’ un monologhista per niente volgare, per niente televisivo. Ci è piaciuto perchè rende il programma un po’ meno milanocentrico”.
Ma non mancano le conferme, dal ritorno di Sconsolata in versione poetessa dei vip, a Katia&Valeria, che fanno la parodia di Uomini e Donne della De Filippi (pare che a Bisio tocchi il ruolo del tronista).
Idea, questa, che ha i suoi brillanti precursori in Lucia Ocone, artefice con la Gialappa’s dell’irresistibile Feliciana, verace signora del pubblico pomeridiano, e Ubaldo Pantani, interprete dello scafato tronista Dovizio nello show Nessun Dorma di Paola Cortellesi.