Il momento della verità: commenti a caldo sul programma di Italia1
Per Il momento della verità gli ingredienti fondamentali sono due: un concorrente con qualche ombra nel passato (e nel presente) e un conduttore con una faccia da schiaffi, capace di sottolineare gli aspetti più sordidi della vita del malcapitato di turno dopo la lettura delle domande. Nella puntata pilota che sta terminando su Italia1, entrambe
Per Il momento della verità gli ingredienti fondamentali sono due: un concorrente con qualche ombra nel passato (e nel presente) e un conduttore con una faccia da schiaffi, capace di sottolineare gli aspetti più sordidi della vita del malcapitato di turno dopo la lettura delle domande. Nella puntata pilota che sta terminando su Italia1, entrambe le componenti erano ben presenti e visibili. Un concorrente che ha aperto la puntata scelto non a caso: amante della bella vita, non certo un adone, ma a quanto pare un gran donnaiolo, attualmente fidanzato. E una conduttrice, Paola Perego, ancora una volta in grado di dare dimostrazione di essere perfetta nel ruolo di maestrina seria che ti scruta con aria severa.
Due ingredienti giusti però non sempre danno un risultato perfetto, se manca qualcosa per la ricetta finale. E l’elemento che chiaramente non è presente ne Il momento della verità è lo scopo di un programma di questo tipo, se non quello di dare per l’ennesima volta al pubblico voyeurista qualcosa di cui (s)parlare. Un pettegolezzo che, come in un Grande Fratello qualsiasi, riguarda persone comuni e completamente sconosciute anziché i soliti vip. Quello è un maiale traditore che spende e spande e delude i genitori, quell’altro è un omosessuale non dichiarato che va a fare spettacoli di drag queen di nascosto: è questo ciò che “la gente” può dire a fine puntata.
A coloro che si fossero persi il programma, rinfreschiamo la memoria sulla formula: una persona qualunque risponde privatamente a 200 domande di diverso tipo, più leggere o molto intime, sottoponendosi alla macchina della verità. Di queste 200 domande, la redazione ne sceglie 21 che la conduttrice legge nuovamente al concorrente in trasmissione. La particolarità sta nel fatto che colui che abbiamo definito il “malcapitato”, ma che in realtà è ben consapevole di partecipare ad un gioco nel quale ha tutto da perdere in cambio di qualche quattrino, non sa il risultato della macchina della verità a cui si è sottoposto.
Alcune delle risposte date in precedenza potrebbero infatti essere risultate false, e per questo il concorrente nel corso della trasmissione non può far altro che rispondere in modo totalmente veritiero per non perdere il gioco e il malloppo, oltre che la faccia. Ovviamente la scelta della redazione, salvo qualche eccezione, ricade sulle domande più particolari e cattivelle, o più spinte e personali. Domande che possano creare maretta (e non solo) con familiari e amici presenti in studio, che sono spesso soggetto principale delle dichiarazioni del concorrente.
L’impressione avuta dalla puntata pilota è che per tutti e quattro i concorrenti dire “la verità”, anche quando avrebbe potuto avere conseguenze disastrose per la propria vita privata, sia stato fin troppo facile, nonostante l’ovvio pathos creato ad arte tra la domanda della Perego e la risposta. Ammettere davanti a qualche milione di persone di aver tradito la propria compagna, di aver ceduto ad avances sessuali in cambio di regali, o anche solo di aver fatto le puzzette durante un consiglio comunale, non è come bere un bicchier d’acqua.
E qui i casi sono due: o la produzione ha trovato delle persone così incoscienti da mettere a repentaglio la propria vita privata in cambio di qualche migliaio di euro (o di un po’ di visibilità), oppure amici e familiari sono ben consapevoli che la persona seduta sullo sgabello sta raccontando un sacco di bugie, d’accordo coi piani alti, per qualche punticino di share in più.