Il maschilismo di Striscia: l’intervista di Giampaolo Fabrizio (Bruno Vespa) a Renata Polverini
Nel video, l’intervista di Giampaolo Fabrizio nell’imitazione di Bruno Vespa a Renata Polverini, candidata della destra alle regionali in Lazio. Proprio ieri vi parlavo dello sfruttamento del corpo femminile in televisione e di come non vi sia più spazio per una donna normale nei palinsesti televisivi, così come emerso dal documentario di Lorella Zanardo, Il
Nel video, l’intervista di Giampaolo Fabrizio nell’imitazione di Bruno Vespa a Renata Polverini, candidata della destra alle regionali in Lazio. Proprio ieri vi parlavo dello sfruttamento del corpo femminile in televisione e di come non vi sia più spazio per una donna normale nei palinsesti televisivi, così come emerso dal documentario di Lorella Zanardo, Il corpo delle donne.
Ebbene, ieri è venuto fuori un lato maschilista (notato in passato anche da Gad Lerner) di Giampaolo Fabrizio e del team di Striscia la notizia che conferma il dato. Le parole usate per intervistare Renata Polverini sono di quanto più offensivo si possa usare nei confronti di una donna: mettere in dubbio la sua identità femminile poiché impegnata in politica, erroneamente ritenuta un territorio maschile. Fabrizio nei panni di Vespa chiede quasi demenziale:
Si faccia vedere…innanzitutto complimenti, ma allora Lei è donna?
Una signorile Polverini, invece di piazzargli sulla faccia uno schiaffo gli risponde garbata, che lei sì è proprio una donna.
E subito dopo aver lanciato il sasso, il Fabrizio nasconde la mano e dice che:
E’ il giornalista Feltri a sostenere che lei non sia una donna.
Però continua imperterrito con l’attacco sessista:
E’ vero che il Pd e il Pdl hanno candidato lei e la Bonino, perché dopo lo scandalo trans alla Regione hanno voluto scoraggiare ogni fantasia erotica?
Alla Polverini non resta che fare un bel respiro e rispondere che è stata scelta per le sue competenze e senza nessun retropensiero. Infine Fabrizio non pago delle bassezze sin qui espresse chiude l’intervista:
Visto che lei è stata catapultata in politica come la Carfagna le manca solo un calendario seminuda e può aspirare al Governo.
Dunque di ironia non ne ho vista, come per altri servizi e nel lavoro spesso di altissimo livello che Striscia, il programma più visto della giornata (come strillano i loro comunicati stampa che quotidianamente riceviamo) confeziona ogni giorno. A questo punto mi chiedo: ma che speranze ci sono per le ragazze e i ragazzi che li guardano quotidianamente, di capire che non ci sono territori riservati al maschile o al femminile ma che vi sono solo persone che possono essere competenti o meno? Che le donne normali esistono e si devono vedere in televisione senza facili attacchi alla loro quotidiana estetica? Che le donne si impegnano il doppio degli uomini e che per fare carriera vanno all’università e non in uno studio fotografico a fare calendari?