Il Lecito – Le inchieste di Claudio Gatti su La7

Il Lecito, il primo appuntamento con le inchieste di Claudio Gatti fa gridare allo scandalo: non perché Fincantieri, una storia italiana stupisca più di tanto. Ma perché questo è il classico programma che vorresti vedere su un canale del servizio pubblico. Non è empatico come Iacona, non è aggressivo e incalzante come Report, ma questo Il Lecito ha tutte le carte in regola per affermarsi – è un augurio – con un suo stile, personalissimo.

Che poi è lo stile di Claudio Gatti, giornalista de Il Sole 24 Ore: domande, presenza del giornalista, che propone, con le sue domande, anche il suo punto di vista (e ci mancherebbe altro: il giornalismo assolutamente oggettivo non può esistere, è per forza di cose filtrato dal punto di vista di chi cura un’inchiesta), ma anche gusto per la bella inquadratura, per le immagini ben girate, a dimostrazione del fatto che si possa fare anche un certo tipo di inchiesta (non tutti i tipi, ovviamente) senza perdere il gusto per l’estetica.

Non solo: sul sito ufficiale, si trovano i video tratti dalla puntata andata in onda, con attenzione per l’approfondimento: dalle immagini si può cliccare su alcuni bottoni, che, appunto, rimandano a contenuti testuali che approfondiscono, chiariscono, riportano fatti e notizie o propongono articoli che si trovano sul web o anche domande interattive.

C’è spazio, pensate un po’, anche per la Costa Concordia. 

Il Lecito – Le inchieste di Claudio Gatti – Fincantieri

Con buona pace di Schettino che imperversa, nel frattempo, a Quinta Colonna e che, nell’inchiesta, viene semplicemente definito come «l’uomo sbagliato» sul ponte di comando.

Insomma, un buon prodotto, che merita visibilità. Certo, c’è da chiedersi quanto farà, relegato a una sera di inizio estate, schiacciato fra L’ultimo sbirro, Salvo Sottile e Mammoni. Ma abbiamo sempre detto che non ci interessa poi tanto, il dato numerico, ma ci interessa la qualità. Ecco, qui la qualità c’è.