Il sapore dell’estate degli anni ’90 ne Il grande gioco dell’Oca (video)
La tv accesa in estate, le prime serate dell’estate con Gigi Sabani e Il grande gioco dell’oca su Rai 2: tutto quello che c’è da sapere
Una settimana fa siamo entrati in una delle “stanze” da effetto nostalgia delle estati che furono o, come si dice ora, abbiamo sbloccato ricordi. Abbiamo parlato di Bellezze al bagno ed accarezzato Giochi senza frontiere, stavolta restiamo su per giù sullo stesso terreno: il gioco in tv d’estate. Si tratta pur sempre di un mondo a parte e Il grande gioco dell’oca ci entra a piccoli passi.
E’ l’11 giugno 1993, in radio risuonava What is love di Haddaway (divenuto poi il tormentone di quell’anno) mentre in tv l’estate non spegneva i palinsesti, anzi, le nuove produzioni c’erano eccome! Dai grandi studi di Cinecittà va in onda il primo appuntamento del varietà di Rai 2. Alla conduzione c’è Gigi Sabani reduce qualche anno dopo le fatiche del day-time Piacere Raiuno. Pochi sanno, ad esempio, che il sottotitolo del varietà era Stasera mi butto ’93, titolo che richiama un altro format che poco c’entrava con il gioco dell’oca se non relativamente per una gara e per il suo conduttore, Gigi Sabani infatti condusse la prima edizione del “campionato nazionale degli imitatori” nel 1990 (ma di questo ne parleremo poi…).
Al suo fianco nella prima edizione ci furono Jo Squillo e Simona Tagli (quest’ultima ha accompagnato Sabani anche nell’edizione 1990-91 di Domenica IN), mentre nella seconda Alessia Marcuzzi e Paola Saluzzi arrivano al grande pubblico. Mascotte del programma fu Adriano Pantaleo, poi diventato negli anni un affermato attore.
Al timone della regia, Jocelyn, un mago nella gestione di una macchina organizzativa tecnicamente complessa per le riprese per uno spettacolo di questo tipo. La grandezza dello studio, per quanto agevole ha potuto regalare al pubblico a casa un prodotto di alta qualità. Jocelyn dunque era sì il ‘direttore d’orchestra’ ma era anche colui che interveniva all’interno del programma con la sua vivavoce, diventando una figura quasi integrante del cast di conduzione.
In cosa consisteva Il grande gioco dell’oca? Da una scenografia fedelmente adattata al tabellone del gioco in scatola originale, quattro concorrenti contrassegnati da 4 colori (il rosso, il blu, il verde e il giallo) si sfidano a turno in una gara. Tutti partono chiaramente dalla casella zero e tutti, azionando un telecomando verso la telecamera, lanciano dei dadi virtuali che determinano per quante caselle dovranno avanzare e, dunque, a quale prova si dovranno sottomettere. Ad ogni casella corrispondeva una prova che, se vinta, portava il proprio montepremi a somme importanti.
Alcune di queste prove apparivano spettacolari. Ricordiamo le più iconiche tra cui: la lotta nel fango, la prigione in cui il concorrente si ritrovava a penzoloni in una grossa gabbia per recuperare una chiave legata al fondo schiena di una ragazza, o ancora il grande cult Schiaffo o bacio in cui il partecipante tirava a indovinare sulle frasi recitate e lasciate in sospeso dalle ballerine dello show (tra di loro spiccavano due giovanissime ragazze: Matilde Brandi e Lorenza Mario, ai loro primi passi in tv) ognuna di loro. La stessa prova è stata poi riproposta per Il grande gioco del mercante in fiera qualche anno dopo su TMC (Tele Monte Carlo) e a Sette per uno tra il 1999 e il 2001 su Rai 1, altro non sono che gli spin-off di questo programma sempre con la regia di Jocelyn.
La casella in cui nessuno voleva finire era quella del Barbiere di Siviglia, posizionata al 49. Chiunque capitasse da quelle parti, doveva obbligatoriamente sedersi per rispondere a domande di cultura generale, qualora il concorrente (o la concorrente) sbagliava la risposta, il barbiere si attivava per rasare quasi a zero gli uomini o accorciare i tagli alle donne con risultati spesso inguardabili.
Qualche numero: 42 i paesi in cui venne esportato il format, tra questi in Spagna, il Portogallo e l’America Latina il programma ebbe molta fortuna, tanto che “El gran juego de la oca” venne rinnovato per più edizioni rispetto alla nostra versione. Andò in onda dal 1993 al 1995 e ancora nel 1998.
Il grande gioco dell’oca, la chiusura
In Italia durò solo per due annate e la sua chiusura fu particolarmente travagliata, venerdì 25 settembre 1994 infatti va in onda quella che sarebbe dovuta essere la penultima puntata ma che, invece, è diventato improvvisamente l’ultimo atto. Tutto questo anche a causa delle proteste di movimenti animalisti che denunciarono presunti maltrattamenti di animali nella trasmissione. L’accusa venne subito respinta dalla produzione del programma e in più non ebbe nessun seguito cadendo nel nulla, ma non si trattò dell’unico episodio.
Nella prima edizione, una puntata (che, ricordiamo, andava in onda in diretta) venne interrotta per quasi 30 minuti perché si era diffusa la notizia che alcuni attivisti camuffati da tecnici fossero all’interno dello studio e avessero messo una bomba. Da qui l’allarme bomba mise in stand-by la programmazione della rete che, però, riprese una volta appurato che l’allarme fu falso. Vi ricorda qualcosa?