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Il Grande Fratello, Mario Ferretti la liturgia e il futuro di un non-evento

Abbiamo speso le dovute parole su Mario Ferretti, il vincitore più atipico delle otto edizioni otto di italico Grande Fratello. E lui ha già (parzialmente) disatteso tutte le speranze del sottoscritto, sconfessando il suo disamore per la tv e dichiarando che se capitasse un’occasione in tv ce provo. Se poi mi accorgo che non sò

23 Aprile 2008 00:11

Mario Ferretti vince il Grande Fratello 8 Abbiamo speso le dovute parole su Mario Ferretti, il vincitore più atipico delle otto edizioni otto di italico Grande Fratello. E lui ha già (parzialmente) disatteso tutte le speranze del sottoscritto, sconfessando il suo disamore per la tv e dichiarando che se capitasse un’occasione in tv ce provo. Se poi mi accorgo che non sò tagliato, saluto e me ne vado, ok?

Pazienza. Non sarà tagliato, saluterà e se ne andrà. Ora però, ci si trova a fare i conti con i naturali bilanci, le analisi.

Il confronto fra le finali delle varie edizioni del reality che ci propone Hit in calce alla sua analisi rende evidente che il G.F., pur mantenendosi sopra la media di rete in termini di ascolti, è un programma in forte e costante calo di popolarità. Fisiologioco, ma anche non trascurabile

La finale di ieri, scandita da una scaletta che i fan più accaniti o i lettori più attenti potevano prevedere – non nei dettagli, sia chiaro, ma nei meccanismi – aprioristicamente, sembrava, in qualche modo, un canto del cigno.

Il Grande Fratello è diventato, come tutti i programmi che sopravvivono a loro stessi negli anni, una liturgia, una messa cantata: quali che siano i meccanismi nuovi, le innovazioni scenografiche, le scelte autoriali, ci sono dei passi ben precisi da seguire. Nulla di male, si potrebbe obiettare: è nella natura dell’essere format. Vero, ma l’essenza stessa di questo format e il genere rendono il prodotto finale sempre più scontato, sempre meno naif – e questo l’abbiamo già detto più volte – e quindi, fatalmente, sempre più noioso.

Di fatto, la lunga diretta di ieri, che abbiamo seguito insieme a voi, avrebbe potuto risolversi in un paio d’ore scarne di onesto prime time ritmato e accattivante, invece di diluirsi fino a notte fonda. Ma il brodo lungo diventava necessario per aumentare il dato secco d’ascolto – non certo per ragioni narrative o spettacolari – a scapito delle sorprese scoppiettanti più e più volte annunciate.

Mario Ferretti potrebbe, dunque, essere l’ultimo vincitore del Grande Fratello così come lo conosciamo? Avrebbe anche un senso: l’ultimo, il vincitore del popolo. Ma ci permettiamo di dubitarne. Tre punti percentuali sopra la media di rete sono una bombola d’ossigeno di riserva sufficiente per garantire al non-più-evento almeno per un’altra edizione. Pronti, dunque, a gustarci – sorbirci – il Grande Fratello 9 prossimo venturo.

Del resto, Alessia Marcuzzi si è già ricandidata per la conduzione. Nel caso, credo però che la conduzione sarebbe uno dei tanti cambiamenti.