Il giudice meschino, su Raiuno Luca Zingaretti in un film-tv sulla voglia di giustizia
Su Raiuno Il giudice meschino, film-tv con Luca Zingaretti nei panni di Alberto Lenzi, Pubblico Ministero che indaga sull’omicidio di un collega riscoprendo la passione per il proprio lavoro
Luca Zingaretti torna su Raiuno con un film-tv tratto da un libro la cui storia s’ispira a fatti di cronaca sempre più noti. “Il giudice meschino”, in onda questa sera e domani alle 21:10, è tratto dall’omonimo romanzo di Mimmo Gangemi e porta l’attore ad interpretare un giudice che ha messo da parte la passione per il proprio lavoro, scosso da un tragico evento a tornare a combattere per la giustizia.
Prodotto da Rai Fiction e da Italian International Film, il film-tv è stato scritto da Monica Zapelli, Mimmo Rafele, Giancarlo De Cataldo e Carlo Carlei, quest’ultimo anche regista della fiction. Protagonista è Alberto Lenzi (Zingaretti), Pubblico Ministero di Reggio Calabria. Alberto è un uomo che in passato credeva nel suo lavoro ma che, dopo essersi scontrato coi poteri forti, ha abbandonato la sua tenacia per fare spazio alla pigrizia.
Lenzi è separato e con un figlio, Enrico (Lorenzo D’Agata), con cui non riesce a comunicare. Vive una storia clandestina con Marina (Luisa Ranieri), maresciallo dei carabinieri, e cerca di evitare qualsiasi impegno sul lavoro che possa essere particolarmente complicato.
La vita di Lenzi, però, cambia quando l’amico e collega Giorgio Maremmi (Gioele Dix) rimane vittima di un agguato. Alberto si sveglia dal sonno che lo aveva colpito negli ultimi tempi e si mette al lavoro per trovare il colpevole. Inizialmente pensa che il caso possa risolversi facilmente, dal momento che poco prima di essere ucciso Maremmi aveva pronunciato una forte requisitoria contro Francesco Manto (Domenico Centamore), esponente della ‘Ndrangheta, e quindi ad averlo ucciso potrebbe essere stato il fratello Antonio (Roberto D’Alessandro).
Il pubblico ministero Giacomo Fiesole (Andrea Tidona) sembra convinto che sia andata così, ma Alberto crede che ci sia dell’altro e continua ad indagare con l’ispettore Michele Brighi (Paolo Briguglia) e con Marina. La sua ricerca della verità sarà aiutata da don Mico Rota (Maurizio Marchetti), un anziano boss della ‘Ndrangheta in prigione, che non condivide la sete di potere dei nuovi componenti dell’organizzazione criminale, come il boss Pasquale Rezza (Claudio Castrogiovanni), e decide di dare dei consigli al protagonista. Oltre a lui, ad indagare c’è anche Elke Adler (Felicitas Woll), giornalista tedesca che aveva un relazione con Maremmi.
Il protagonista, così, scopre che il collega stava indagando su un traffico di rifiuti tossici in zona e scopre che proprio questo ha causato l’agguato. Per Lenzi, quindi, è il momento di darsi da fare per trovare i colpevoli ma anche per riscattare anni di “meschinità”.
“Il giudice meschino” racconta una storia di finzione che, però, prende spunto dalla realtà. Il protagonista, come detto da Zingaretti, è un personaggio molto realistico in un contesto italiano:
“Nel Giudice meschino, c’è un personaggio reale, l’urgenza di doversi calare psicologicamente in un universo che prima passava come leggenda metropolitana ed ora fa i conti con i fatti veri, dalla nave dei veleni all’ultimo ritrovamento a Brescia di rifiuti tossici, un problema che quindi non è solo del Sud”.
Carlei, invece, spera che la fiction possa servire ad ispirare i più giovani:
“Mi auguro di cuore che l’esempio di tutte le persone oneste, di magistrati e uomini delle forze dell’ordine che ogni giorno si impegnano a fare il proprio dovere, faccia da sprone e rappresenti una fortissima motivazione perché le nuove generazioni si riapproprino di un senso civico che li faccia difendere ad ogni costo la terra in cui vivono”.
Una fiction che, forte della presenza di un attore molto amato dal pubblico come Zingaretti e con un tema che necessita di essere spiegato ad una fascia più vasta possibile di telespettatori, punta a fornire una versione inedita della lotta contro la criminalità organizzata.