Il giudice di ‘Britain’s Got Talent’ spiega il malessere di Susan Boyle: “E’ totalmente spossata”. E il New York Times minimizza il fenomeno: “Sfruttato male dai produttori”
Vale la pena dire ancora qualcosa a proposito di Susan Boyle, il brutto anatroccolo dalle uova d’oro che ha entusiasmato il Regno Unito e tutto il mondo grazie alle sue esibizioni angeliche a “Britain’s Got Talent”. Ricoverata per un collasso nervoso subito dopo il secondo posto ottenuto alla finalissima, la donna non smette di far
Vale la pena dire ancora qualcosa a proposito di Susan Boyle, il brutto anatroccolo dalle uova d’oro che ha entusiasmato il Regno Unito e tutto il mondo grazie alle sue esibizioni angeliche a “Britain’s Got Talent”. Ricoverata per un collasso nervoso subito dopo il secondo posto ottenuto alla finalissima, la donna non smette di far parlare di sé. Secondo quanto riferisce Rockol.com, uno dei giudici, Piers Morgan, ha spiegato al”Daily Mirror” il malessere dell’artista, disoccupata al momento della prima esibizione:
“Susan è totalmente, completamente spossata. Credo che abbia trovato sconvolgenti queste ultime sette settimane. Adesso è in un posto dove può trovare un po’ di pace e di tranquillità per farsi finalmente qualche dormita. Deve anche mangiare in maniera appropriata. Deve lasciarsi dietro quello che nella sua vita è stato un periodo incredibile. Ho parlato con lei e non mi sembra che abbia avuto un esaurimento. L’ho vista prima che andasse in scena in finale, non aveva mangiato e non aveva dormito. Credo che quando questo momento sarà passato, non si metterà a fare la vita di prima. Sono sicuro che, entro quattro o cinque mesi, farà un album che andrà al numero uno”.
Nel frattempo del fenomeno Susan Boyle si è occupato anche il New York Times in un fondo firmato da Brian Stelter. Il giornalista del prestigiosissimo quotidiano americano ha criticato la capacità dei produttori del programma di monetizzare efficacemente il successo planetario della donna, fatto di quasi 200 milioni di visualizzazioni su YouTube:
“Fino a ora, il suo successo sul Web ha portato pochi soldi ai produttori del programma o alle emittenti che lo distribuivano. La FremantleMedia Enterprises, la società di produzione che possiede i diritti digitali internazionali del talent show, ha inserito delle clip su YouTube subito dopo l’esordio della signora Boyle, ma questi video non sembrano aver generato nessun guadagno pubblicitario per la società. I video più popolari con la Boyle non erano le versioni ufficiali, ma piuttosto le copie del programma televisivo inserite dai singoli utenti. Il caso riflette l’incapacità dei grandi media di massimizzare i profitti dall’enorme pubblico di Internet che sembra arrivare dal nulla. In pratica la complessità normativa della tv sta arginando le potenzialità di Internet. Britain’s Got Talent è una produzione condivisa da tre aziende e distribuita da una quarta, ITV, il che rende difficile capire chi di esse possa reclamare un video come proprio”.
Sempre nell’articolo si leggono anche le dichiarazioni di un certo Ricardo Reyes, portavoce di YouTube.com:
“Siamo felici di poter aiutare il Regno Unito a far conoscere i suoi talenti al resto del mondo. Ma spetta poi ai nostri partners decidere cosa fare dei loro video su YouTube”.
Il giornale prova poi a fare i conti in tasca alle parti in causa:
“Nei giorni dopo il debutto della signora Boyle, il quotidiano londinese ‘Times’ ha pubblicato quella che si può chiamare una ‘stima approssimativa’, indicando che i detentori dei diritti hanno lasciato 1,87 milioni di dollari sul tavolo. Ciò si basa sui 75 milioni di visualizzazioni in streaming delle varie clip della signora Boyle che, secondo il giornale, potevano ottenere dai 20 ai 35 dollari per ogni mille visite negli Stati Uniti e anche di più nel Regno Unito. Mentre gli altri network televisivi rimuovono velocemente i video caricati dagli utenti senza permesso, ITV (l’azienda che distribuisce Britain’s Got Talent – ndr) ‘non ha un’applicazione anti-pirateria concreta su YouTube’, come ha spiegato David Burch, un responsabile del marketing della TubeMogul, un’agenzia che si occupa di misurazioni delle imprese”.