Il film tv su Troisi non si farà. Valsecchi: “Forte contrarietà espressa dalla famiglia a più riprese”
E’ stata bloccata la produzione di Ricomincio da me, il film dedicato alla vita di Massimo Troisi, che doveva essere trasmesso su Canale 5 nel 2014. La famiglia di Massimo Troisi ha convinto Pietro Valsecchi a fare un passo indietro.
La preparazione del film su Massimo è stata interrotta a causa della forte contrarietà espressa dalla famiglia a più riprese. Essendo Troisi un personaggio pubblico avremmo potuto portare comunque avanti il progetto, ma questo modo di agire è contrario al nostro modo di lavorare. Abbiamo tante volte raccontato personaggi realmente esistiti ma lo abbiamo sempre fatto con l’assenso dei familiari. Se in futuro dovessero concederci tale assenso riprenderemo a lavorare su questo film.
Così il patron di Taodue Pietro Valsecchi ha annunciato lo stop alla produzione di Ricomincio da me, il film tv dedicato alla vita di Massimo Troisi, diretto da Luca Miniero, interpretato da Fabio Troiano, pensato per il ventennale della morte dell’attore regista di San Giorgio a Cremano.
A spiegare cosa è successo esattamente ci pensa Rosaria Troisi, sorella di Massimo (fonte La Repubblica):
Abbiamo chiesto noi di visionare la sceneggiatura. L’abbiamo fatto attraverso mio nipote, che fa l’avvocato. L’abbiamo trovata per dirla in maniera elegante, non corrispondente. Non ci abbiamo ritrovato Massimo. Quando finì la lavorazione del film Il postino, salutò tutta la troupe dicendo: “Ricordatevi di me”. Per la famiglia è importante che sia ritratto col rispetto che merita. Gli hanno voluto bene in tanti, non vogliamo che venga “tradito a vent’anni dalla morte”.
Non vogliamo che Massimo venga massacrato, non si può difendere. Si è avviato questo progetto in fretta, ma va rispettato il suo spirito umano e artistico. Non sono contraria all’idea di una fiction in sé, ma così com’è non poteva andare.
Va dato atto a Pietro Valsecchi di aver avuto il coraggio di fermare la produzione di un film tv che aveva nobili intenzioni (“Credo sia doveroso rendergli questo tributo, molti giovani non lo conoscono e questo film spero possa essere un modo per farne apprezzare il grande valore di un artista straordinario e unico“), ma che tanti estimatori di Troisi avevano dimostrato di non gradire e che il suo amico e compagno di mille spettacoli Lello Arena aveva definito “Una strage annunciata“. Quando il buonsenso ha la meglio è un bene per tutti, così ora, evitato il pericolo di una fiction indigesta, possiamo sperare che Valsecchi rilanci, proponendo un progetto ambizioso, che renda onore ad un grande artista e che convinca tutti, dai parenti e dagli amici di Troisi, fino ai fan e al pubblico tutto.