Il Fattore Umano, il premio Oscar Iñárritu racconta il dramma dei migranti tra Usa e Messico
Il grande regista messicano affronta su Rai 3 un tema del quale ha trattato in molti suoi film.
Nuovo appuntamento con Il Fattore Umano, una delle poche produzioni attive durante questa asfittica stagione estiva televisiva, nonché una delle trasmissioni di inchiesta più interessanti del piccolo schermo in generale. Alle 23.10 su Rai 3 il programma tratterà del dramma dei migranti al confine tra Usa e Messico.
Negli Stati Uniti gruppi di estremisti prendono di mira gli immigrati. Se ne è occupato Hatewatch, un sito americano molto aggiornato che monitora la rete di gruppi di “odiatori” antigovernativi appartenenti alla destra radicale americana.
Uno di questi gruppi è Veterans on Patrol, fondato nel 2015 con l’obiettivo iniziale di sostenere i veterani militari. Dal 2018, le attività dell’organizzazione si sono spostate verso l’attività contro la tratta di esseri umani al confine tra Messico e Stati Uniti.
I loro metodi però fanno discutere e sono finiti al centro di molte denunce anche di deputati americani. Borderline di Antonello Savoca e Davide Rinaldi, in onda in seconda serata su Rai 3 per Il Fattore Umano, è il racconto dell’attività di questi gruppi al confine con il Messico. Da un lato ci sono i volontari che con fototrappole e sabotaggi delle postazioni di aiuto per i migranti. L’obiettivo di questi volontari è proprio cercare di impedire l’arrivo dei migranti. Dall’altro ci sono le Ong che tentano di salvare la vita a chi affronta questi terribili viaggi, che non poche volte si trasformano in viaggi di morte.
Il Fattore Umano, una voce narrante d’eccezione: il Premio Oscar Alejandro Iñárritu
La voce narrante è quella di Alejandro Iñárritu, regista messicano premio Oscar, che nei suoi film ha affrontato più volte il tema delle migrazioni. Nel 2017 ha ideato un’istallazione che numerosi musei del mondo hanno ospitato dal titolo Carne y Arena, letteralmente, Carne e Sabbia. Si tratta di un’installazione in realtà virtuale che si prefigge l’obiettivo di proiettare “gli spettatori nella dura vita di un immigrato” nell’atto di attraversare il confine tra Messico e Stati Uniti.