Il falso Grande Fratello turco è più vero di tanti altri

Ben 9 donne turche – tutte piuttosto ben messe fisicamente, dai 16 ai 24 anni – sono state tenute recluse in una villa a Istambul, convinte di partecipare a una versione locale del Grande Fratello. In realtà, era tutto finto. Ancora più finto del Grande Fratello tradizionale cui siamo abituati.

Per dare un tocco di credibilità alla faccenda, gli organizzatori e “autori” si erano spinti fino a far firmare loro dei contratti con delle penali salatissime, in caso avessero deciso di abbandonare la casa. Lo show si sarebbe intitolato “Somebody’s Watching You“, e le candidature erano state accuratamente selezionate fra le mail ricevute dopo la pubblicazione di un annuncio online.

In realtà, lo scopo dell’organizzazione, scoperta poi grazie alla denuncia dei familiari di una delle ragazze, era quello di riprendere video piccanti e scattare foto osè alle ragazze, per poi rivenderli sulla rete. Le “concorrenti” si erano ben rese conto che qualcosa non andasse, al punto che non appena si è arrivati all’irruzione della polizia, hanno tutte cominciato a gridare palesemente aiuto. Alla richiesta di poter lasciare la villa, rivolta da alcune di loro fin dai primi giorni di reclusione, le ragazze si erano viste rispondere che avrebbero dovuto pagare il corrispettivo di quasi 23.000 euro.

Appunti per un nuovo meta-reality: i concorrenti di un simil-Grande Fratello sono tenuti in una casa credendo di essere in un reality vero. Quando si accorgono che invece è palesemente falso, invece di cercare di contattare la polizia locale ci godono da matti e litigano e si innamorano a comando che è una bellezza. Niente di nuovo sotto i riflettori?