Il duopolio RAI-Medusa che uccide il cinema, ricorda tanto la tv
Arriva la Teodora Film, attraverso le parole di Cesare Petrillo, produttore, a denunciare lo stato di duopolio che imperversa nel cinema italiano. Così Petrillo: Venezia non ha film in concorso che non siano Rai o Medusa. L’anno scorso poi fu un capolavoro di equilibrismo, quattro film in concorso ed erano due per uno. Marco Müller
Arriva la Teodora Film, attraverso le parole di Cesare Petrillo, produttore, a denunciare lo stato di duopolio che imperversa nel cinema italiano. Così Petrillo:
Venezia non ha film in concorso che non siano Rai o Medusa. L’anno scorso poi fu un capolavoro di equilibrismo, quattro film in concorso ed erano due per uno. Marco Müller (il direttore della Mostra del Cinema di Venezia, ndR) ha un modo molto democristiano per stare al servizio dei gruppi di potere.
Magari qualcuno si chiederà cosa c’entri questo con TvBlog, giusto? Magari si potrebbe pensare che sia un discorso più adeguato ai colleghi di Cineblog. Ma non è così, ed è abbastanza facile dimostrarlo, visto che il duopolio RAI-Medusa ricorda molto da vicino – anzi, è proprio omologo – quello RAI-Mediaset che affligge la nostra televisione da tempo immemore (col terzo incomodo SKY che si fa avanti).
E infatti, Petrillo rincara la dose e ci aiuta a declinare questo discorso in ambito televisivo:
In Italia mancano le istituzioni, mancano le televisioni, manca la concorrenza televisiva, mancano leggi adeguate, soprattutto col governo attuale che non fa assolutamente nulla. Persino l’informazione cinematografica sta scomparendo.
Sembra un discorso che qui, su queste pagine, è trito e ritrito, eppure ogni volta che qualche indipendente ha il coraggio di dirlo e che qualche testata ha il coraggio di riprendere le sue parole, ecco i titoloni: accusa al duopolio, accusa ai poteri forti. Però poi non cambia nulla. E’ proprio questa mancanza di concorrenza, di competizione non drogata, che fa si che i palinsesti estivi siano ammorbati da repliche senza vergogna, da mancanza di idee e sperimentazioni che si traducono in una totale mancanza di rispetto per il telespettatore. Ben vengano dunque, le dichiarazioni come quella di Petrillo, e ben vengano – consentitemelo – anche quelli come noi, che portano avanti questa battaglia contro i mulini a vento da anni.