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Il Dono, per Perego e Liorni un mix ‘laico’ di C’è Posta per Te e Così Lontani Così Vicini

Il Dono debutta su Rai 1 in tempo per Natale: la prima puntata, con Marco Liorni e Paola Perego, in diretta su Blogo.

pubblicato 19 Dicembre 2015 aggiornato 9 Novembre 2020 16:29

  • 21.05

    C’è ancora tempo prima dell’inizio della puntata. Inizio a respirare profondamente…

  • 21.24

    Finito Affari Tuoi parte Il Dono.

  • 21.29

    Si parte: cosa si è disposti a fare per dire grazie o chiedere scusa? Siamo al prologo e all’indice della puntata.

  • 21.31

    Bella questa inquadratura che apre la storia di Sabino.

  • 21,31

    Sabino aveva un buon lavoro, era un decoratore, poi ha fatto un errore e ha perso tutto, moglie Sabina (sposata nel 1991) e figlie incluse.

  • 21.32

    Sabino incontra una donna e si innamora pazzamente. Resta legato a lei anche in maniera morbosa: lei gli impedisce di andare a vedere i suoi figli. E ora vuole chiedere scusa.

  • 21.33

    Si trasferisce a Milano con la nuova compagna: la loro storia dura 5 anni, fino alla morte di lei in un incidente. Ed è presto un senzatetto.

  • 21.34

    Liorni intervalla la storia con la sua ‘sintesi’. Lodi alla sua espressione non tirata, ma speranzosa.

  • 21.37

    Primo incontro tra Marco e Sabino: 48 anni, da Trinitapoli, con lavoro e figli, innamoratosi di una donna che muore schiacciata da un’auto. Lui si ritrova a vivere in Stazione a Milano.

  • 21.38

    Qui viene aiutato da un uomo: lo porta a casa, gli fa fare una doccia e lo indirizza a un centro aiuto. Ora lavoricchia e riesce a mantenere una piccola casa. Ma ora vorrebbe chiedere scusa alla moglie.

  • 21.39

    Sabino dice di voler chiedere davvero scusa alla moglie e ai figli, non vuole tornare solo perché è solo… uhm.

  • 21.39

    Sabino chiede di portare alla moglie due fedi per ricominciare tutto daccapo. La moglie le loro fedi le ha vendute per racimolare un po’ di soldi per mangiare. No vabbè, se poi mi mettete anche i violini sotto io sono già finita!

  • 21.41

    Paura e vergogna impediscono a Sabino di andare dalla moglie: non avrebbe bisogno del programma tv. Ma Liorni si mette in auto e raggiunge la provincia di Lecce.

  • 21.42

    Incontra prima le figlie. Si parte con Cristina. La sua faccia è tutto un programma. “Io non ho più bisogno di lui. Non c’è stato quando mi sono sposata. Il mio sogno era essere accompagnata da mio padre. Io sono entrata in chiesa da sola. Ora ho la mia famiglia”.

  • 21.43

    Serena è la più piccola, aveva 12 anni quando è andato via. Ha di lui più ricordi brutti che belli. Le figlie non hanno molta intenzione di aiutarlo, visto che se n’è andato con altre donne e non è mai stato un gran padre.

  • 21.45

    “Non mi ha chiamato quando è nato mio figlio, non ha fatto il padre, ora vuole fare il nonno?”: ma io in fondo sono d’accordo con loro, eh.

  • 21.46

    Ma il momento decisivo è l’incontro con Sabina: questa è la faccia che fa quando vede le fedi. Bello il montaggio. La colonna sonora del Postino, però, è pure troppo.

  • 21.47

    Per Sabina le fedi sono l’oggetto che ha venduto per prima. Lei racconta di aver dato al marito tre possibilità: lui appena litigava “con quella” telefonava in lacrime e lei lo riaccoglieva. Poi appena faceva pace, andava via di nuovo. Un’umiliazione continua per lei e per i figli, che non lo vogliono sentir nominare.

  • 21.49

    Sabino telefonava alla moglie per insultarla, diceva che era colpa sua se i figli non volevano sentirlo… Sabino, io ti farei tornare a dormire in Stazione, eh.

  • 21.51

    “Non so come sia finita tra di loro” dice Sabina. E’ Liorni a dirle che la donna è morta in circostanze drammatiche diverso tempo fa.
    “Ah, ecco perché vuole tornare!” risponde. Eppure dice di volerci pensare prima di decidere se vorrà vederlo. Vabbè…

  • 21.52

    Intanto pubblicità. Col promo Telethon.

  • 21.55

    Arieccoci. Io tifo per un GRANDE NO da parte di moglie e figli. Moglie, ti prego, ricorda tutto quello che ti ha fatto!

  • 21.56

    Sabino intanto torna in Puglia (con “3 minuti” dei Negramaro a fare da colonna sonora).

  • 21.58

    Sabino aspetta la moglie…

  • 21.59

    … che arriva.

  • 22.00

    Dopo un iniziale ‘vergogna’ pare la guardi con aria di sfida. Lei inizia a snocciolare il suo rosario… Lui: “Quando sprofondi nella merd@ ti accorgi dei tuoi errori. Sono venuta qui a chiedere scusa”.

  • 22.01

    Lei cerca di fargli capire il male che ha fatto ai figli, gli racconta quanto sia stata male la piccola. Ma incredibilmente gli dà una possibilità: “Se ti accettano loro, allora ti accetto anche io. Se è vero che sei cambiato, dimostralo ai tuoi figli”. Lui prova a prenderle la mano, lei si ritrae. Sabino, proprio la faccia come il… eh!

  • 22.03

    Mo’ voglio proprio vedere che ti fidi di fare Sabino…. No! Si cambia storia.

  • 22.04

    Si va da Carmine, che ha lasciato la fidanzata Rosaria poco prima delle nozze, dopo 4 anni insieme, perché si è innamorato di un uomo. Ecco, Carmine ha la mia stima.

  • 22.04

    E’ la Perego a raccontare la sua storia, E Carmine spiega di aver frequentato donne per non dare un dispiacere alla famiglia. E si convince di amarla. Ma più si avvicina il matrimonio, più si sente in trappola. Una vita vissuta di nascosto, praticamente.

  • 22.07

    La storia di questo matrimonio saltato per via di un amore gay in prima serata al sabato su Rai 1 mi piace molto. Un po’ meno la colonna sonora, fin troppo didascalica, di Brokeback Mountain.

  • 22.09

    E l’onestà di Carmine, da Pompei, è tenera. Voleva essere ‘normale’ per i suoi genitori. Lei racconta di essersi sentito felice, almeno fino a quando le cose non si sono avvicinate troppo all’altare. Ora, dopo 3 anni, vuole chiederle scusa.

  • 22.10

    Tutto è cambiato quando Alfonso, un maestro di ballo, non l’ha invitato a ballare in una manifestazione di piazza: gli mise un bigliettino nel taschino dicendogli di chiamarlo. Era contento.

  • 22.11

    Rosaria inizia a insospettirsi. E quando trova il cellulare di Carmine trova un numero ricorrente, Alfonso Amore Mio: pensava che dietro si nascondesse una donna. E forse lo pensa ancora, visto che Carmine non le ha mai detto niente.

  • 22.12

    Vabbè, che Rosaria non sappia di Carmine e Alfonso non è credibile. Lui di Pompei, lei di Boscoreale… non è proprio New York. Contesto la scelta del dono: un corno. E pare che lo fai apposta, però.

  • 22.13

    Quando apre il biglietto, Rosaria scoppia a piangere.

  • 22.15

    Rosaria racconta a Paola Perego le cose belle di Carmine e la loro storia. Hanno anche vissuto insieme a casa di Carmine e del papà.

  • 22.17

    “Lui non prendeva la via di sposarsi, era portato per la convivenza. Ma io volevo i fiori, l’abito, mi volevo sposare…” dice Rosaria. Povera, si è trovata nel mezzo di una storia più grande di lei.

  • 22.18

    La storia inizia ad andare in crisi dopo la morte del padre di Carmine. Lei dice di non avere spiegazioni del suo addio. Ma racconta il fatto del numero in rubrica. L’impressione è che lei sappia, ma non voglia farlo sapere.

  • 22.20

    Colonna sonora: prima il tema finale di Lost e poi La Notte di Arisa.

  • 22.21

    E siamo al loro primo incontro dopo tre anni. Sono teneri in fondo.

  • 22.22

    “Ora sono pronto a dirti tutta la verità… Quando ho scoperto di amare un uomo”… Se vabbè Rosaria, abbiamo capito che lo sapevi. La domanda a questo punto è perché fare tutta questa pantomima in tv: per mettere a tacere le voci in paese?

  • 22.24

    “Un pizzico di bene nei tuoi confronti in questi tre anni non si è mai cancellato. Questo non vuol dire che ti perdono. Il tuo dono non lo accetto…” dice Rosaria. Insomma accetta le scuse, ma per ora non lo perdona. E così l’onore è salvo.

  • 22.25

    Dopo la pubblicità la terza storia, quella di Lucia e della figlia in attesa di trapianto.

  • 22.30

    No, il trapianto lo mandano per ultimo. Partiamo invece d Maria Giulia: nel 2011 il figlio Andrea è stato investito senza essere stato aiutato.

  • 22.33

    La mamma racconta di quella drammatica telefonata: lei non sapeva dove lui fosse, non poteva chiamare i soccorsi. L’angoscia. Quando lo richiama, risponde una signora al numero del figlio che la rassicura.

  • 22.34

    Per fortuna è andato tutto bene, ma adesso Maria Giulia vuole ritrovare quella signora che ha aiutato suo figlio per ringraziarla.

  • 22.36

    Non sanno chi sia quella signora. Liorni chiede l’aiuto del pubblico: chi ha qualche indicazione utile può contattare Il Dono.

  • 22.37

    E siamo alla storia di Lucia, la mamma di Sara, una bimba che a 6 anni ha iniziato la dialisi e a 10 anni ha avuto un trapianto di rene.

  • 22.39

    “la mia paura è che risvegliandomi non l’avrei più rivista”: per una mamma dev’essere terribile. Sara ha bisogno di un trapianto, ma nessuno dei famigliari era compatibile. Hanno aspettato anni prima arrivasse la telefonata.

  • 22.42

    L’operazione al Gaslini è andata bene, ma Lucia ora vuole ringraziare la famiglia che ha donato il rene alla figlia. E scatta la musica di Forrest Gump. Ma gira sempre lo stesso CD in queste produzioni? Mi manca Yann Tiersen stasera, poi penso di averle sentite quasi tutte…

  • 22.44

    Lucia ha capito a chi apparteneva il rene: si trattava di Francesco, un bambino di tre anni morto soffocato per un panino all’Ikea nel marzo 2014. Un caso di cui si è occupata anche la tv.

  • 22.46

    Lucia vuole donare alla mamma di Francesco, Alessia Vitti, un sasso. Il primo raccolto dalla sua Sara sulla spiaggia dopo l’operazione. Finalmente era potuta andare a mare, proprio grazie a Francesco.

  • 22.47

    Alessia apre la busta e capisce chi glielo manda. E qui inizio a piangere senza fine.

  • 22.48

    “E’ un po’ come se me lo avesse regalato mio figlio”
    “Come stai, Alessia?”
    “Sopravvivo. Ma la realtà ti uccide, a volte. E’ dura. Mi manca mio figlio, mi manca tanto. Si vive a metà.”.
    Adoro l’asciuttezza di Liorni.

  • 22.50

    Ad Alessia fa piacere il regalo di Sara, è contenta per lei, le fa piacere incontrare Lucia, ma il grazie “non me lo merito, non ho fatto proprio nulla io”. Nulla, dice. Nulla, come donare gli organi di suo figlio, consapevole che il figlio non è nei suoi organi, ma in quell’insieme impalpabile che è andato via con lui. E fa effetto sentirle dire di aver cercato dei segni, anche soprannaturali, della presenza del figlio: “Chissà se quelle mamme ne hanno avuti da lui” dice.

  • 22.58

    Quello di Alessia è davvero il dono più grande.

  • 22.59

    Disostruzione pediatrica e pronto soccorso: questa è la battaglia di Alessia, che insegna con la sua associazione le manovre utili per evitare il soffocamento da ingestione.

  • 23.00

    Siamo all’incontro tra Lucia e Alessia. Colonna sonora: Quando una stella muore, di Giorgia.

  • 23.01

    No, vabbè, sull’abbraccio sto a cascata di Niagara… Un abbraccio che non si scioglie. “E’ grazie a Francesco. E’ stato un dono per noi” dice mamma Alessia.

  • 23.03

    Le lacrime di Lucia, l’espressione di Alessia. Un incontro difficile pensando a Francesco.

  • 23.04

    Arriva anche Lorenzo, il marito di Alessia. E’ stato lui il primo a pensare alla donazione. Per questo la moglie lo ha voluto lì con loro. E io piango.

  • 23.06

    Siamo alla quarta e ultima storia, quella di Sara, rimasta intrappolata nella sua palazzina crollata, a Matera.

  • 23.11

    Ad aiutarla sotto le macerie una persona che le ha preso la mano e le è stata accanto. Vorrebbe incontrarla, anche per superare le tante paure che vive da quel giorno.

  • 23.12

    Sara spiega di essere arrivata a Matera per lavoro: viveva in quella casa da quattro mesi prima del crollo, avvenuto l’11 gennaio 2014.

  • 23.14

    Nel crollo della casa Sara ha perso tutto… tutti i suoi ricordi, anche se le cose materiali, dice, non hanno valore quando hai sfiorato la morte.

  • 23.14

    Dice di non aver mai cercato la persona che l’ha aiutata quella notte: sarebbe stato come rivivere quel momento. Ora si sente pronta a farlo.

  • 23.15

    Il dono per lui è una clessidra, che indica il tempo per vivere, che indica quel tempo vissuto insieme, apparso infinito, anche se in fondo si è trattato di due ore.

  • 23.16

    Due persone in quel crollo, di cui non sono state mai chiarite le cause, sono morte. Ora bisogna cercare quest’uomo misterioso.

  • 23.21

    E si arriva all’individuazione di Francesco. E’ contento di aver notizie di Sara.

  • 23.23

    E il caso vuole che ci sia un altro intreccio di Sara e Francesco…

  • 23.24

    “La nostra più grande paura è quella di essere soli e al buio. Qualcuno che ti parla cancella la solitudine” dice Francesco. E si prepara l’incontro tra i due.

  • 23.27

    Francesco non l’avrebbe mai riconosciuta. E ormai ho una certezza: gli abbracci son la cosa più commovente che la tv possa raccontare.

  • 23.28

    “Tu mi ringrazi, ma sono io che ringrazio te. Spesso noi perdiamo di vista il nostro lavoro e tu invece oggi mi hai dato due gioie: uno, averti visto, due, mi dai la forza di continuare….”: che bell’incontro.

  • 23.31

    Si cerca “Lilli” primo amore di Michele, un uomo di 71 anni che non l’ha mai dimenticata. Avevano 18 anni quando si sono visti l’ultima volta: lei andava con la famiglia a casa di lui a vedere la tv.

  • 23.33

    Di lei si sa che 30 anni fa lavorava al Sacco di Milano, che ha una sorella maggiore di nome Angela. E insomma, scatta la ricerca.

  • 23.34

    La prima puntata finisce qui. E direi che è una durata accettabile: due ore, quattro storie e due appelli.

Il Dono ha offerto un perfetto sabato sera pre ‘C’è Posta per Te’ con una versione meno scontata di Così Lontani Così Vicini – almeno nel lieto fine delle storie proposte (e in questo più vicino alla formula defilippiana) – e ancor più asciutta nel racconto. Marco Liorni e Paola Perego limitano all’essenziale la loro presenza, comparendo nel prologo e gestendo l’incontro preliminare con i protagonisti; svaniscono, saggiamente, al momento dell’incontro decisivo con la persona ‘convocata’, che funge da climax delle singole storie. Non serve caricare: in fondo l’abbraccio è lo strumento emotivamente più forte nella costruzione narrativa dei docureality di stampo ‘emotainment’. Basta quello, quando c’è.

Ma in programmi come questi basta anche solo un sopracciglio per ‘tradire’ il maggior o minor ‘afflato’ melodrammatico della conduzione: in questo, lo stile dei due conduttori si conferma molto diverso (come del resto sa chi segue i programmi del pomeriggio) anche se sono stretti in una formula che non permette grandi oscillazioni. La griglia del racconto è infatti molto rigida, persino troppo: l’incontro decisivo, con il richiedente ‘costretto’ a star fermo e ad aspettare che l’altro faccia la prima mossa (in perfetto ‘busta style’), sa di artificiale, di fin troppo costruito, il che fredda un po’ le emozioni. L’asciuttezza di Liorni, invece, è una garanzia: riesce a domandare a una madre che ha perso il figlio “Come stai?” senza cedere alla retorica delle faccette e delle vocine, dando così ancor più potenza al momento. La Perego, pur andando di sottrazione rispetto a CLCV, tende sempre a prendere le luci dei riflettori. La differenza tra i due si sente, si vede, si tocca.

E a proposito di emozioni, devo dire che questa prima puntata mi è sembrata divisa a metà.
Ho trovato coraggiosa la prima parte, incentrata sulle storie di Sabino e Carmine, entrambe non banali, anche se per motivi diversi, ed entrambe polarizzanti per il pubblico a casa. Inevitabilmente si finiva per parteggiare per una delle due parti in causa. Una dinamica particolare per essere una storia di incontri.

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Iniziare Il Dono con una ‘busta chiusa’ non era proprio scontato, una ‘busta chiusa’ che, peraltro, penso abbia trovato d’accordo tutto il pubblico sintonizzato (o per lo meno la parte femminile). Scegliere come prima storia quella di Sabino, che vuole chiedere scusa alla moglie e alle figlie dopo averle abbandonate per un’altra donna – ma che tornava da loro con la coda tra le gambe quando litigava con la compagna per poi ripartire all’improvviso, irridendole, che non ha mai cercato le figlie e che adesso fa la parte del pentito dopo che la compagna è morta in un incidente e lui ha vissuto da clochard – non crea grande empatia col protagonista. Anzi, si pensa al modo più rapido per rimandarlo alla Stazione Centrale di Milano, per sempre. Eppure la moglie si presenta all’appuntamento, dimostrando al marito ancora una volta la sua buona volontà di donna del Sud, pronta al martirio fino in fondo: la condizione, però, è che i figli lo vogliano rivedere. Il (per)dono dovrà guadagnarselo.

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La seconda storia è quella di Carmine, che vuole spiegare alla ex fidanzata di averla lasciata a un passo dalle nozze perché innamorato di un uomo. Il coraggio, in questo caso, è quello di affrontare una tipica storia di ipocrisia sessuale in prima serata su Rai 1: Carmine ha vissuto da etero per non dare un dispiacere ai genitori, ma alla morte del padre non ce l’ha fatta a continuare a mentire. L’ex acconsente a vederlo, ma il perdono arriverà, forse. Il tifo per lui è automatico, con buona pace della fidanzata, alla quale sarà anche stato negato l’abito bianco, ma almeno è stato risparmiato un divorzio o una vita di tradimenti. Certo, per qualcuna è meglio di niente, ma questa è un’altra storia.

Dicevo, una puntata divisa a metà, perché in questa prima parte manca il desiderio di un lieto fine. Sono storie, in fondo, chiuse: comunque vada non c’è la proiezione di un ‘to be continued’ tipico invece di Così Lontani Così Vicini, dove la speranza di un rapporto da riallacciare carica emotivamente l’attesa dei telespettatori. Qui non c’è nulla da attendersi: i giochi sono già fatti, i chiarimenti in fondo inutili.
Quel che manca in questa prima parte è forse ‘l’onestà’, in varie declinazioni: da una parte manca l’onestà dei sentimenti di Sabino, dall’altra si evidenzia l’onestà di Carmine, che non ce l’ha fatta a vivere una vita di menzogne (come molti altri) e infine (a mio avviso) manca l’onestà della fidanzata di Carmine, che a occhio sapeva fin troppo bene che fine avesse fatto l’ex. Tra Pompei e Boscoreale immagino si siano giocati i numeri su questa storia e il tutto ha il sapore di una perfetta ricostruzione di ‘onestà’ muliebre perduta.

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La seconda parte, invece, ristabilisce le attese di genere. L’incontro tra Lucia, mamma di una ragazza trapiantata, e Alessia, mamma di un bimbo di cui sono stati donati gli organi, è da manuale. Ma il messaggio è forte grazie ad Alessia. Il Dono più grande è quello della vita, al netto di tutte le ipocrite credenze sull’integrità del corpo per la vita eterna.

Sulla stessa scia si inserisce l’incontro tra Sara, intrappolata tra le macerie di una casa crollata, e Francesco, il soccorritore che l’ha aiutata nelle due ore in cui è stata intrappolata. Qui il dono è quello del tempo e della speranza, ma anche della consapevolezza del proprio lavoro.

Storie difficili quelle affrontate in questa prima puntata, molto lontane da quelle ‘semplici’ di Senza Parole, in cui i nipoti ringraziavano i nonni, i genitori i figli, i partner si dichiaravano amore eterno e via così.
Mi verrebbe da dire che c’è un taglio laico nella scelta e nel trattamento delle storie, almeno di queste prime quattro presentate al pubblico di Rai 1 nel prime time del sabato. E basta Alessia, la mamma del piccolo Francesco – morto a 3 anni per un boccone andato di traverso – che ‘rifiuta’ il grazie perché, in fondo, “io non ho fatto niente”, vale la puntata. Anche questa è educazione alla donazione degli organi, al netto di tutta la possibile retorica della costruzione tv, che qui si cerca comunque di tenere sotto controllo.

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La mise-en-scene ricalca in toto il modello di Così Lontani Così Vicini: stessa ‘scaletta’, stessa confezione, stesso stile, stesso genere di ambientazione e di set, stesso tipo di montaggio. Notazione di merito, invece, ad alcune inquadrature (da questo punto di vista direi che la prima puntata è la migliore, con la terza a ruota). Sul modello narrativo, invece, si risentono più gli echi della trasmissione defilippiana, con la ‘busta’ da consegnare e la richiesta di un incontro chiarificatore, intessuto – là dove possibile – con la ricerca del destinatario che è il cuore di CLCV (e in generale dei programmi di genere, partendo dal mai dimenticato Portobello).

Il cartellino giallo, invece, va alla colonna sonora, didascalica e già stra-sentita. Basta con il main theme di Forrest Gump, no alla colonna sonora di Brokeback Mountain sulla storia gay, stop alla musica del finale di Lost. Vi prego, cambiate CD.

Il Dono | 19 dicembre 2015 | Diretta | Le storie di Sabino, Carmine, Lucia e Sara

Il Dono | 19 dicembre 2015 | Anticipazioni prima puntata

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Marco Liorni e Paola Perego debuttano questa sera, sabato 19 dicembre, con Il Dono, nuovo programma di Rai 1 dedicato alle storie di persone comuni che si mettono sulle tracce di qualcuno cui sentono di dover chiedere scusa o dover rendere grazie per quel che hanno fatto per o nella loro vita.

Un ‘docureality’ che incrocia la dinamica on the road di “Così Lontani Così Vicini” – da cui proviene in fondo Paola Perego che ne ha condotto la seconda stagione – insieme alla struttura a 4 storie per puntata, e il modello di “Senza Parole“, una sorta di “Carràmba” del ‘grazie’ che Rai 1 ha tentato con Antonella Clerici nella scorsa stagione. E non manca un pizzico di “C’è Posta per Te” visto l’omaggio che funge da ‘invito’ a partecipare, modello ‘busta’ consegnata dai postini.

Le principali caratteristiche dei due format sembrano quindi fondersi in questo “Il Dono”, realizzato da Magnolia e in onda con sei puntate che accompagneranno il pubblico di Rai 1 tra le Strenne 2015 e la prima parte della Garanzia Primaverile.

Il Dono | Rai 1 | Il format

Ogni settimana, Paola Perego e Marco Liorni racconteranno le storie dei protagonisti di puntata, che cui vite sono state salvate (sotto diversi punti di vista) dalla generosità, il coraggio, l’amore di qualcuno incrociato magari per caso o da sempre al proprio fianco, ma al quale è rrivato ormai il momento di dire pubblicamente ‘grazie’; ma si racconta anche chi ha deciso di chiedere scusa per gli errori compiuti in passato e che magari hanno segnato o rovinato la vita di qualcun’altro.
“Il Dono” di Rai 1, quindi, è quello di aiutare chi per carattere, timidezza, vergogna, non è riuscito finora ad esprimere i propri sentimenti e si affida a Perego e Liorni per fare i conti col proprio passato.
La regia è di Franco Bianca.

Il Dono | Anticipazioni prima puntata

Ogni protagonista affida ai conduttori un piccolo dono da consegnare alla persona che vuole ricontattare: se la ‘controparte’ lo accetta, si organizza l’incontro.
In questa prima puntata seguiremo la storia di Lucia, che ha una figlia che vive grazie ad un organo trapiantato e vuole ringraziare la madre del piccolo donatore; c’è poi la vicenda di Sabino che vuole chiedere scusa alla moglie e alle figlie, che ha abbandonato per vivere da solo, ma che ora si ritrova a vivere da senzatetto; quindi, c’è Sara che vuole ringraziare la persona che le è stata accanto per ore mentre era sotto le macerie; infine Carmine che vuole chiedere scusa alla ex fidanzata, abbandonata ad un passo dall’altare, confessandole un segreto.

Il Dono | Come seguirlo in tv e in streaming

Il Dono va in onda il sabato alle 21.20 su Rai 1 e viene trasmesso in live streaming sul portale Rai.tv, che poi permette di rivedere la puntata on demand.

Il Dono | Second Screen

Per seguire live Il Dono vi consigliamo il nostro liveblogging, dalle 21.20 su Rai 1. Il programma ha un suo hashtag ufficiale, #IlDono, su Twitter.
Per partecipare a “Il Dono”, invece, si può chiamare il numero 02.36557691, visitare il sito ildono.rai.it oppure scrivere a ildono@rai.it.