Il controSenso della Vita: Bonolis denigra la tv di cui è complice (e la Panicucci ‘in anticipo’). Floppa perché non è credibile
Il flop colossale de Il Senso della Vita di ieri sera fa a gara con quello del d’ursiano Stasera che sera, per quanto l’abisso qualitativo tra i rispettivi contenuti resti innegabile. Speriamo che il Direttore Donelli non si inventi l’ennesima riabilitazione postuma, o la resa calcistica che con Amici non reggeva: qui l’unica soluzione è
Il flop colossale de Il Senso della Vita di ieri sera fa a gara con quello del d’ursiano Stasera che sera, per quanto l’abisso qualitativo tra i rispettivi contenuti resti innegabile. Speriamo che il Direttore Donelli non si inventi l’ennesima riabilitazione postuma, o la resa calcistica che con Amici non reggeva: qui l’unica soluzione è il ritorno alla buona – e sottotono – seconda serata (dagli sfracelli non contemplati).
L’ennesimo bagno di esistenzialismo – in acque torbide – dovrebbe insegnare qualcosa a Paolo Bonolis. Uno che apre la serata con la pretesa di dirci che “abbiamo edifici più grandi ma moralità più basse”. E’ lui lo stesso che ha istigato un bambino a toccarsi le parti intime in prima serata, e che riduce la figura femminile a un oggetto di libido che la Velina, in confronto, è un’educanda.
Ma il paradosso è un altro. Bonolis non ha capito che il vero “controSenso” è quello di fare un programma di riflessione intellettuale e spessore etico in una rete che ha ormai credibilità zero tra gli italiani. Il Paolino nazionale vuole farci la morale nello stesso canale che vive di risse a buon mercato, di scandaletti spacciati per dovere di cronaca, di esclusive su corna e un palinsesto che è un reality vivente. Per non parlare dell’unico vero successo della seconda serata, Kalispéra, un programma che fa del “non pensare” la sua filosofia e dunque è pienamente integrato con il gaudente Canalecinquismo.
Come puoi illuderti, invece, che Gino Castaldo di Repubblica (quoque tu?) abbia un valore aggiunto in una rete del Biscione, che non sia il suo sputtanamento? Come si può pensare che il pubblico allergico alla tv commerciale riabiliti l’ammiraglia Mediaset per una sera, quello stesso pubblico che semmai ‘vede solo Discovery e RaiTre’ (non a caso, le liste inaugurate da Bonolis sono state sdoganate da Saviano)?
Peccato che Bonolis, peccando di sesto Senso, voglia fare il figo a tutti i costi. E si lanci, nella puntata di ieri, in una battuta che fa più ridere di quelle di Laurenti:
“Citando Charles Gaulle la politica è una faccenda troppo seria per lasciarla in mano ai politici. Vi siete mai domandati a cosa serve la politica? Governo e opposizione fanno i nostri interessi? Di queste cose possono parlare solo gli esperti. Purtroppo questa sera, sia la Parietti, sia la Marini, Malgioglio e la De Santo erano impegnati da Vespa in una puntata sulla crisi libica”
Il paradosso sapete qual è? Che stamattina Federica Panicucci, ex baby sitter di casa Bonolis e assistita dal suo stesso agente Lucio Presta, ha fatto a Mattino Cinque una puntata sul problema immigrazione, con esperti quali Marina Ripa Di Meana, Maria Teresa Ruta, Raffaello Tonon e Giordana del Grande Fratello. E tutto questo prendendosi assolutamente sul serio.
Morale della favola? Il vero deterrente di Bonolis è quel pecoreccio di cui, per amor di pecunia, si fa lui stesso complice per sopravvivere. E’ totalmente insensato rinfacciare un malcostume a cui lo vediamo a sua volta piegarsi, tra una marketta al Grande Fratello e un’altra alla Corrida.
Per il resto, si sa, ora se ne andrà da Mediaset, deluso di non aver sperimentato, e quindi sarà nuovamente strapagato da RaiUno per (ri)fare i pacchi e Sanremo. E’ un po’ questo il Senso della sua carriera, no?