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Il commissario Montalbano – Una lama di luce: riassunto e foto

Ultimo dei 4 film del Commissario Montalbano previsti per questa stagione. Ecco il riassunto e le foto di Una lama di luce, con Dajana Roncione guest star

pubblicato 6 Maggio 2013 aggiornato 3 Settembre 2020 18:35

Il commissario Montalbano, Una lame di luce: Un incubo fa risvegliare Montalbano (Luca Zingaretti) di botto: Catarella (Angelo Russo, qui la nostra intervista) lo aspetta in un luogo isolato per mostrargli una cassa da morto, e dentro c’è il questore. Quando il commissario si presenta in commissariato scopre che il suo superiore è stato ricoverato in ospedale per un malore, e teme che il suo sia un sogno premonitore. In realtà il questore ha avuto semplicemente una indigestione dalla quale si riprende presto.

La mattinata di lavoro inizia con la visita di Salvatore Di Marta (Ivan Alovisio), ricco possidente di Vigata, tra l’altro proprietario di un supermercato. L’uomo deve denunciare una rapina a mano armata subita dalla giovane moglie, Loredana (Valentina Reggio), che è stata derubata dell’intero incasso del supermercato, 30 mila euro, quando di notte rientrava da casa della sua migliore amica, che era stata male.

Il racconto della rapina, con avance sessuali, non convince però Salvo, che senza dire nulla all’uomo decide di indagare più fondo, iniziando con il sentire la versione di Valeria Bonifacio (Dajana Roncione, qui la nostra intervista), l’amica dalla quale Loredana era stata fin quasi a mezzanotte. La versione della donna non convince Salvo, che ben presto pensa che le due donne si siano messe d’accordo e stiano nascondendo qualcosa.

Con l’aiuto di Fazio (Peppino Mazzotta, qui la nostra intervista) Montalbano scopre che prima di sposare Di Marta Loredana era fidanzata col Carmelo Savastano, un piccolo delinquente, che era stato più volte violento anche con la giovane. Il sospetto della polizia è che anche lui possa essere coinvolto nella rapina, vera o finta che sia.

Valeria intanto fa sapere a Montalbano che l’amica è stata anche violentata, ma non ha detto nulla al marito. Il commissario capisce che le due donne si vogliono servire di lui per dare la notizia al marito di Loredana, anche se ancora non ne capisce il significato. Salvo però le asseconda, e finisce che Di Marta manda la moglie in ospedale, dopo averla picchiata per sapere il nome del violentatore. Lei ha fatto il nome di Savastano.

Pasquale (Fabio Costanza), il figlio di Adelina, conferma al commissario che la notte della presunta rapina in quella via non è successo nulla. Lo sa perché quella stessa notte, in quella via, c’è stata una rapina da un gioielliere, intorno a mezzanotte, e lui era il palo. Certamente quella notte nessuna donna è stata rapinata in quella strada. Loredana e Valeria stanno mentendo e lui deve scoprire perché.

Quando pochi giorni dopo Savastano viene trovato ucciso con un colpo di pistola e bruciato dentro la sua auto, le cose iniziano a farsi più chiare. Qualcuno vuole far credere a Montalbano che il responsabile del delitto sia Di Marta, per vendicare sua moglie. Salvo sa però che questa è una montatura, ma il pm Tommaseo decide comunque di disporre l’arresto dell’uomo, primo sospettato.

Intanto Salvo chiede a Mimì Augello (Cesare Bocci, qui la nostra intervista) di iniziare a frequentare Valeria, sotto mentite spoglie, per sapere qualcosa in più della ragazza e anche della situazione in cui si è messa. Augello riesce a conoscere la Bonifacio e a conquistarla, presentandosi come l’avvocato Diego Croma, uomo senza scrupoli.

Ben presto Salvo capisce che la donna intende usare anche Croma – Augello per i suoi scopi, perché è certamente coinvolta nella finta rapina e nell’omicidio di Savastano, che vuole essere fatto passare come un omicidio di mafia. È però lo stesso avvocato dei Cuffaro a fare sapere a Montalbano che la mafia non c’entra nulla.

Le indagini portano tutte verso le due amiche, e grazie alle intercettazioni telefoniche e gli appostamenti la polizia arriva anche a un uomo, il fratellastro di Valeria, che era anche l’amante di Loredana. Un affiliato del clan Cuffaro, che ha eseguito materialmente il delitto, su richiesta delle due donne. A quel punto Salvo esce allo scoperto, mettendo Valeria davanti alle sue responsabilità e rivelando la vera identità di Mimì.

La Bonifacio ha un attacco di nervi e ammette tutto, venendo arrestata subito dopo. Stessa sorte tocca a Loredana, mentre il fratellastro di Valeria si dà alla fuga.

Parallelamente a questo caso, Montalbano è alle prese anche con una strana vicenda, che ben presto viene passata all’antiterrorismo, perché pare riguardare un traffico di armi. Gaspare Intelisano (Santo Pennisi), proprietario terriero, si presenta infatti in commissariato per denunciare un fatto strano: in uno dei suoi terreni c’è una casupola diroccata e una mattina, arrivando nel posto, ci ha trovato una porta di legno che prima non c’era, e le finestre chiuse con delle travi.

Quando Montalbano, Fazio e Galluzzo (Davide Lo Verde) si presentano nel terreno dell’uomo, però, la porta non c’è più, ma ci sono chiari segni di trascinamento di casse e le prove di un utilizzo di armi pesanti. Nella proprietà di Intelisano gli unici a lavorare sono due tunisini, ai quali Salvo il giorno seguente si presenta come un ingegnere interessato ad acquistare i terreni di Intelisano.

Nonostante il questore abbia proibito a Montalbano di continuare le indagini, ormai dell’antiterrorismo, lui fa come sempre di testa sua, continuando a indagare e notando alcune stranezze, ancora di più quando scopre che i due tunisini sono spariti poche ore dopo la sua visita. Salvo capisce che i due erano coinvolti nel traffico d’armi, ma come hanno fatto a riconoscerlo, dal momento che lui aveva un cappello e degli occhiali da sole?

Poco dopo il commissario capisce che c’era un terzo uomo nelle vicinanze del terreno, qualcuno che nonostante il suo travestimento lo ha riconosciuto. Dal collega dell’antiterrorismo, poi, Salvo viene a sapere che c’è stato uno scontro a fuoco con i tre tunisini, e che uno è rimasto ferito, ma sono comunque scappati.

Livia (Lina Perned) nel mentre arriva a Vigata per trascorrere qualche giorno in compagnia del compagno, lamentando una sorte di depressione, attacchi di ansia che la attanagliano da giorni, senza riuscire a capire da dove arrivi questo malessere. Dopo un paio di giorni, però, la donna confessa di stare meglio e di voler tornare a casa sua a Genova. Salvo decide di accompagnarla.

Quando però i due stanno per partire, il commissario riceve una telefonata dal collega dell’antiterrorismo che gli chiede di raggiungerlo subito, in una località di campagna. Montalbano decide di andarci con Livia, visto che sono di strada per l’aeroporto.

La sua sorpresa è grande quando arriva nello stesso posto del suo incubo e trova gli agenti vicino a una cassa da morto di legno. Il collega gli spiega che hanno catturato i tre tunisini, che non erano terroristi, bensì patrioti che volevano fare arrivare le armi ai ribelli che lottano per liberare la Tunisia dalla dittatura. Uno di loro però è morto in seguito alle ferite della precedente sparatoria e si trova in quella cassa da morto.

Salvo deve vedere chi è e riconoscerlo, e così Livia. La disperazione li assale: si tratta di François (Hamza Choukri), il ragazzo che per loro era quasi un figlio e che avevano affidato alla sorella di Mimì.

Il commissario Montalbano, Una lama di luce – foto

Il commissario Montalbano, Una lama di luce - foto
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Il commissario Montalbano, Una lama di luce - foto
Il commissario Montalbano, Una lama di luce - foto
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Il Commissario Montalbano