Il Collegio, se il docu-reality è l’ultimo salvagente di Rai 2
Il Collegio 2021, è andata in onda la prima puntata del docu-reality di Rai 2: ecco la recensione dell’appuntamento di debutto
Torna ad aprirsi il cancello de Il Collegio, il docu-reality di Rai 2 giunto alla sua sesta edizione, che permette a un gruppo di adolescenti di viaggiare nel tempo e di sperimentare la routine quotidiana degli studenti chiusi in convitto. Con un salto carpiato di quindici anni rispetto alla scorsa stagione, i nuovi concorrenti del programma si sono ritrovati nel bel mezzo degli anni Settanta, per l’esattezza nel 1977. L’anno che sancisce la nascita del punk, che pone fine a Carosello e accoglie il colore nella tv italiana, l’anno delle morti di piazza durante le rivolte studentesche e del Sanremo di Pippo Baudo e Maria Giovanna Elmi.
In una rete totalmente allo sbando, che sciupa ogni suo valido prodotto – uno fra tutti, l’ultimo Vorrei essere un mago, prodotto di qualità lasciato al macero del pomeriggio -, Il Collegio rischia di confermarsi l’ultima certezza granitica del palinsesto serale di Rai 2. In attesa di raccogliere gli ascolti, utili per comprendere se i buchi nell’acqua di queste settimane abbiano influenzato i traguardi fissati per l’esordio, la dignità dell’espressione c’è tutta. Il docu-reality, arrivato in Italia nel 2017, vive ancora in stato di grazia, forte di un cast tra i più riusciti degli ultimi anni per l’apparato reality. Supportata da un comparto audio e video impeccabile, laddove le dinamiche tendono a ripetersi, la puntata propone ora momenti ormai di culto (come il taglio dei capelli), ora spazi che godono di energie creative alternative, tra cui il furto degli oggetti dalle sale dei sorveglianti.
A farla da padrona, nel corso della puntata di debutto della nuova stagione, è stata però la presenza massiccia dei genitori. Il Collegio apre per la prima volta alle famiglie, che hanno stretto con il preside un vero patto di responsabilità comune nella crescita dei ragazzi. Se è vero che la mela non cade lontana dall’albero, la partecipazione delle mamme e dei papà allo show ha contribuito a tratteggiare i caratteri degli studenti, nonché a comprendere mancanze e lacune, non solo a proposito di cultura generale nei test di sbarramento (le espressioni della professoressa Petolicchio, di matematica e scienze, parlano da sé).
Tra tutti i collegiali che si sono distinti, senza dubbio la parrucchiera insicura Gaia Cascino e la pasionaria Maria Sofia Pia Federico sono coloro che hanno guadagnato maggiore terreno con le loro storie. Le maschere moderne nell’organico della classe non mancano: c’è chi preferisce lasciare il gioco, pur di non farsi fare la frangetta; il playboy romagnolo, il ragazzo con la nostalgia di casa che nasconde un salame; la ragazza che impazzisce per il gotico; ma anche un* ragazz* non binary, cioè che non si riconosce nel binarismo di genere uomo-donna, primo caso nella storia della televisione italiana in un reality. Di fatto tutti gli ingredienti al posto giusto, per una ricetta rodata che quasi non ha bisogno del controllo dello chef.
Che l’ennesimo programma finisca però in fumo, come tradizione per la rete nell’autunno 2021? Si spera che sia l’eccezione che confermi la regola.