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Il clan dei camorristi – Serena Rossi a TvBlog: “Patrizia si dimostrerà una donna forte e combattiva”

TvBlog intervista l’attrice Serena Rossi, una delle protagoniste della fiction Taodue Il clan dei camorristi. Interpreta Patrizia Teduccio

pubblicato 31 Gennaio 2013 aggiornato 3 Settembre 2020 21:58

Torna domani sera, in prima serata su Canale 5, Il clan dei camorristi con la seconda delle otto puntate previste (riassunto della prima puntata). Oggi intervistiamo per voi una delle protagoniste femminili della fiction, Serena Rossi, che abbiamo già avuto modo di vedere e apprezzare in altre serie televisive di successo delle reti Rai e Mediaset. Da quando interpretava Carmen Catalano in Un posto al sole ne è passata di acqua sotto i ponti. La partecipazione, come protagonista, a uno degli episodi de Il Commissario Montalbano, La vampa d’agosto, le ha regalato popolarità, e non solo per la sua bellezza, ma anche e soprattutto per le sue capacità recitative. E dopo aver fatto girare la testa a Montalbano, e non solo, negli ultimi anni l’abbiamo ritrovata in numerose miniserie e fiction, come Ho sposato uno sbirro, Che Dio ci aiuti, Caruso – la voce dell’amore e Ris Roma 3, solo per citarne alcune.

La ritroviamo ora ne Il clan dei camorristi, nei panni di una giovane maestra campana, donna che ama la legalità e odia i soprusi della malavita, che cerca di rimanere fedele ai suoi ideali e lotta per questi. Un personaggio molto diverso dall’ultimo che l’ha vista protagonista in Ris Roma, dove vestiva i panni dell’avvocatessa Anita Cescon, una donna che si ribella ad una vita perfettina e preconfezionata, con risvolti criminali, a riprova del fatto che Serena riesce a spaziare e a ricoprire tanti e diversi ruoli.

Il tuo personaggio ne Il clan dei camorristi è molto positivo: una giovane ragazza con un grande senso della famiglia, della legalità e del lavoro che ama la propria terra e non vuole lasciarla. A chi ti sei ispirata per questo ruolo e come ti sei preparata?

“Ho molto amato questo personaggio perché rappresenta tutte le persone oneste che abitano la mia terra e che non si piegano ai soprusi e alla violenza della camorra. Ho affrontato questo ruolo semplicemente lasciandomi andare, attingendo dai miei ricordi ed esperienze personali, pensando a mia madre (che si chiama Patrizia) e a tutta la mia famiglia, principale fonte di ispirazione”.

serena rossi sul set de il clan dei camorristi

Dopo la prima puntata, vedremo che la vita di Patrizia sarà sconvolta, oltre che dalla perdita dell’azienda di famiglia, dalla perdita dell’amore. Per quello che puoi raccontarci, quale sarà l’evoluzione del tuo personaggio?

“Patrizia si dimostrerà una giovane donna forte e combattiva. Proverà a vivere un nuovo amore e si impegnerà costantemente per salvare il fratellino da un futuro crudele e criminale. La sua principale missione sarà questa”.

Dopo la messa in onda della prima puntata, come ormai succede spesso nel caso di fiction che si occupano di questi temi, qualche politico campano ha protestato, parlando di ‘speculazione mediatica’ su un territorio, quello campano, che è in prima linea nella lotta alla malavita. Tu che sei campana cosa ne pensi?

“Io, da campana, penso che non parlarne non serva a niente. Mettere la testa sotto la sabbia non elimina il problema. La camorra è il cancro della mia terra e raccontarla nel modo giusto, anche attraverso il punto di vista di chi la combatte, forse può far aprire gli occhi e il cuore ai tanti che non sanno bene come stanno realmente le cose”.

C’è anche chi si è lamentato per l’utilizzo eccessivo del dialetto napoletano nella fiction, affermando che ostacolava la comprensione di alcune scene, e chi invece ha detto che il dialetto rende invece la storia più verosimile. La tua opinione a tale proposito quale è?

“La nostra non è una fiction ruffiana, ha un taglio decisamente cinematografico e il dialetto stretto napoletano non fa altro che rendere il racconto ancora più realistico. Farebbero ridere dei camorristi che parlano in italiano perfetto!”.

La prima puntata della fiction è stata comunque promossa dalla critica sulla stampa nazionale. Quale credi sia il motivo del successo del Clan dei camorristi?

“Ho letto le critiche positive di tante firme prestigiose del nostro giornalismo e ne sono contentissima. Ci abbiamo messo il cuore e abbiamo raccontato una forte realtà senza troppi fronzoli. Forse la gente inizia ad essere un po’ stufa di storie patinate e confezionate esclusivamente per accaparrarsi il benvolere del pubblico”.

serena rossiQuest’anno è stata un grande successo anche la tua partecipazione a Ris Roma 3. Il tuo personaggio, l’avvocatessa Cescon, ha sorpreso il pubblico, anche perché ti abbiamo visto in un ruolo completamente diverso da quelli in cui eravamo abituati a vederti. Che esperienza è stata?

“È stata un’esperienza tosta e divertente allo stesso tempo. Il mio primo ruolo da ‘cattiva’… E ti confesso che, alla fine, ci avevo quasi preso gusto!”.

Dopo Un posto al sole hai avuto importanti impegni televisivi in fiction di successo, come ad esempio Montalbano, Che Dio ci aiuti, Ris e tante altre. C’è uno dei tuoi lavori a cui sei particolarmente legata e perché?

“Un posto al sole, perché è stato il progetto che mi ha fatto conoscere al grande pubblico e poi, sicuramente, Montalbano, una svolta nel mio percorso”.

In alcuni precedenti interviste hai dichiarato che in realtà, all’inizio della tua carriera, non volevi fare l’attrice ma la cantante. Il tuo sogno in parte si è realizzato e non solo per i musical a cui hai preso parte. È così?

“Si, ho inciso un disco nel 2006, un progetto, però, legato ad Un posto al sole e al personaggio che interpretavo nella soap. In questi mesi, invece, sono impegnata nella registrazione del mio primo vero cd, un progetto che mi rappresenta tanto e di cui sono molto orgogliosa”.

Dopo Il clan dei camorristi ti ritroveremo in tv in due nuove fiction su Rai Uno: Rossella 2 e Adriano Olivetti (dove reciti di nuovo al fianco di Luca Zingaretti). Ci puoi raccontare, in breve e con la promessa di risentirci, i tuoi personaggi?

“In Rossella 2 interpreto Natuzza, una giovanissima contadina calabrese che arriverà a Genova da suo zio Giuliano Sallustio carica di aspettative e di ingenuità, ma dovrà confrontarsi con una realtà molto più grande. I colpi di scena non mancheranno. In Olivetti, invece, sarò Teresa, una ragazza madre a cui l’ingegnere salverà la vita assumendola in fabbrica e facendola diventare un’importante grafica pubblicitaria. Un personaggio molto commovente, con un’evoluzione pazzesca!”.

Dopo questi ultimi anni così intensi, in cui hai lavorato tantissimo e hai riscosso grande successo, ti riposerai un po’ o sei già pronta per nuovi progetti?

“Ho appena terminato le riprese di Song’ ‘e Napule, il nuovo film cinema dei Manetti Bros. Adesso mi concentro sulla musica e sugli studi… Da quest’anno sono studentessa al DAMS di Roma. Non è mai troppo tardi per il sapere!”.

Ringraziamo Serena per la sua disponibilià e le diamo appuntamento su TvBlog per i suoi prossimi impegni televisivi.