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Il Castello delle Cerimonie “butta bombe di felicità”

Il Castello delle Cerimonie non mostra segni di cedimento: a sorreggere le mura ci pensano Imma, Matteo, i festeggiati e la realtà….

pubblicato 8 Settembre 2023 aggiornato 12 Settembre 2023 19:34

“Nostro figlio ha fatto il guaio! Ha messo incinta ‘a guagliona…”

Si apre con questa rivelazione – e tempi comici perfetti – la settima stagione de Il Castello delle Cerimonie che, per usare un’espressione del primo sposo del 2023, continua a “buttare bombe di felicità” nonostante siano passati quasi 10 anni dalla prima puntata. Arrivati alla settima stagione della ‘gestione’ Imma e Matteo, il programma non soffre stanchezze, grazie a una scrittura che mantiene dritta la barra – e dimostra di divertirsi ancora  – e un parterre di protagonisti che riesce sempre a stupire.

I matrimoni napoletani non deludono mai

Le nozze dei giovanissimi Dennis e Noemi da Eboli (SA), che festeggiano col primogenito Bryan (una triade che internazionalizza la tradizione dei ‘Ciro’, delle ‘Nunziatine’ e dei ‘Gennaro)’, seguono i dettami del genere. Lei, 18 anni e un bambino piccolo, ha conosciuto lui (che ha metafore da poeta metropolitano) a 11 anni o poco più; ostacolati dalla famiglia di lei, si sono fidanzati ufficialmente al raggiungimento della maggiore età. Da qui sono convolati a nozze, festeggiando l’agognato evento come si conviene, ovvero con un abito da sposa con uno strascico di “bensì 5 metri”, un banchetto luculliano ‘mare e monti’ culminato in una tagliatella ai funghi porcini prima del gateau marriage e oufit che hanno dato fondo ai magazzini di Swarovski. Tatuaggi, tacchi, orologi, gioielli e dettagli degli sposi e degli invitati offrono sempre grandissime soddisfazioni e richiedono una tripla visione per poter cogliere tutto, anche se per apprezzare davvero non basterebbe neanche una proiezione a singolo fotogramma.

Dall’altra parte, però, le nozze dei protagonisti della prima puntata si intrecciano con quelle del primogenito di Imma e Matteo, Pasqualino Polese, con la fidanzata Anna: le nozze del ‘delfino’ sarebbero potute essere facilmente uno speciale di stagione, ma di fatto sono state appena ‘documentate’ con degli inserti che definirei ‘riservati’ , realizzati all’insegna della commozione dei genitori e dei sorrisi dei presenti. Insomma, solo un assaggio delle nozze ‘reali’ perché di certo non si poteva far finta di nulla, visto che dei Polese ormai si seguono da anni le vicende di famiglia, dalle più liete alle più dolorose. Ma le nozze di Pasqualino e Anna non rubano la scena a nessuno: si decide di raccontare la scelta dell’abito di Annapaola piuttosto che indugiare sui preparativi delle nozze in casa Polese, che avremmo gradito senza dubbio di più. Ma la riservatezza dei Polese ha avuto, in fondo, la meglio.

Dopo 11 stagioni La Sonrisa sorprende ancora

Ma quando pensi di aver visto ormai tutto dopo 5 stagioni di Boss e 6 di Castello, il programma riesce ancora a sorprenderti. Un po’ perché non ci si abitua mai alle case arredate ‘pann’eoro’, con le meduse Versace ricamate anche sui copriwater e le pantere nere di ceramica a grandezza naturale a fare la guardia ai mobili tv, ma soprattutto perché la fantasia dei protagonisti non conosce limiti. Se ne ha facilmente dimostrazione con la seconda delle puntate in programma per questa stagione, già disponibile per gli abbonati a Discovery+: i 50 anni di Raffaele – parrucchiere di Sant’Antonio Abate, meglio noto come ‘Real Principe’, che ama gli uccelli e il damascato – offrono una delle migliori puntate nella storia del programma. Se già normalmente non si riesce a star dietro a tutti i dettagli che ‘si incastrano’ nell’obiettivo delle telecamere, con il compleanno di Raffaele non bastano occhi per ‘taliàre’, per dirla alla Camilleri. Non vogliamo svelare molto, ma Raffaele è riuscito a pensare all’impensabile e tra risate, strafalcioni, confusione ontologica tra reale e realtà, dolore alle pupille per la difficoltà di mettere a fuoco tutto, c’è anche tempo per la commozione. Con soli 30′ a disposizione e un festeggiato che aspettava questo momento da almeno un decennio, immaginiamo al montaggio scelte in stile ‘Sophie’.

“La vita è un sogno o i sogni aiutano a vivere meglio”?

Alla marzulliana domanda, Il Castello delle Cerimonie sa come rispondere. Da sempre.

Lo dimostra ancora una volta proprio con il raccomto del compleanno di Raffaele, che si rivela un viaggio densissimo nella sua vita. Come al solito, gli autori riescono a portare chi ha voglia di seguirli oltre luccichio delle cineserie e la pesantezza del damascato nelle storie dei protagonisti, aprendo degli squarci nel loro universo emotivo attraverso dettagli apparentemente insignificanti. Ma tutto ha un senso nella rappresentazione che di sé ciascuno vuole dare e le grandi feste non sono altro che grandi messe in scena di se stessi e del proprio mondo, immaginato, desiderato, sognato, voluto e il più delle volte inesistente.

Come amava ripetere il Boss, al Castello tutti possono essere Lord, Re, Regine, Principi e Principesse: è una ‘Fantasy Island’ che esiste e realizza sogni che sequestrano amici e parenti per giornate intere, perché il risveglio è duro, difficile, troppo amaro. E così si canta e si balla fino al mattino perché quel sogno non finisca mai. Il Castello delle Cerimonie racconta quel sogno: è l’antrotainment, signori! Quel sogno fa trasparire, a volerla vedere, tutta la durezza della veglia. Ma il racconto si ferma ai fuochi d’artificio, ai sorrisi, alla gioia, al divertimento. E non bastano mai. Viva il Castello delle Cerimonie!

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