“Tra matrimoni napoletani e ucraini non c’è differenza: anche a noi piace mangiare, bere e ballare fino alle 4 del mattino!”
Direi che questa può essere la sintesi della seconda puntata de Il Castello delle Cerimonie che prosegue la sua quarta stagione con matrimoni ‘fuori dal comune’. Dopo la tenerissima storia campano-lucana di Virginia e Natalino, questa sera, venerdì 11 settembre alle 23 su Real Time (DTT, 31), si superano i confini regionali e nazionali con l’unione ucraino-toscana di Rymma Kozakova e Giuseppe Biancolini, da Massa Carrara con vigore. Lei, bellissima 26enne, vive da 15 anni in Italia con la mamma Natalya (che tutti chiamano Natasha però), contraria alle nozze col ben più adulto Giuseppe, di 21 anni più grande, conosciuto su FB. Ma l’amore ha avuto la meglio e così la coppia ha deciso di convolare a giuste nozze e per avere un matrimonio degno di una principessa, come desiderato dal cuore della sposa, hanno deciso di riunire amici e parenti a Sant’Antonio Abate (NA) tra gli stucchi della Sonrisa.
Un matrimonio senza napoletani in sala, ma con uno spirito ancora più goliardico soprattutto tra gli amici dello sposo (occhio allo spogliarello davvero bon ton del testimone) che sembrano fraternizzare senza problemi con i co-festeggianti dell’Est, blanditi da un missile di grappa offerto dal Castello per rispettare la tradizione ucraina di pasteggiare a grappa. Il che dà la misura del grado alcoolico della serata.
Anche questa seconda puntata non ‘rispetta’ in toto la struttura canonica, e ben venga. Torna sì la trattativa in presenza (dopo quella telefonica imperdibile con Virginia e Natalino), ma non c’è la prova dell’abito: per creare un po’ di suspense, il vestito (bello va detto) ordinato in Ucraina arriva in zona Cesarini. Diciamo così. Si rinnova per la gioia degli ospiti la serenata della vigilia, giocata tutta in ‘casa Sonrisa’: visto che tutti gli ospiti sono in struttura, è più facile organizzare la serata musicale sotto il terrazzo del Castello (che esalta soprattutto mamma Natalya) con due amici delle cerimonie come Mario Conte e Lello Marino. Tutto in famiglia, insomma.
E a proposito di famiglia, in questa puntata prende il sopravvento Zio Sabatino con le sue divise d’ordinanza, ovvero canotta bianca e catenona dorata di giorno e camicia fantasia Versace nero e oro la sera. Per lui una ‘storyline’ bucolico-romantica: galeotta fu la “raccolta dell’olio” (come dice zio Agostino, altro fratello del compianto don Antonio) che gli ha fatto incontrare mamma Natalya (“una bambola, una bella donna… soffice“), subito invitata a fare un giro nella sua fattoria, tra “animali di tutti i colori” e poni pomellati col pallino dell’accoppiamento (cfr. Principino). Ma la vera star è l’asina Diana, così chiamata in onore della Principessa Diana. Tra reali…
La festa di Rymma e Giuseppe non ha bisogno di artisti esotici: mamma Natalya canta Casatchok accompagnata da ballerini tradizionali, gli invitati tengono alto il clima, l’entusiasmo è tangibile e il matrimonio diventa un doppio evento, visto che da una parte ci sono le nozze e dall’altra la consapevolezza di essere in un luogo ‘a parte’, altro, per il quale ci si è anche preparati ad hoc. Come spiegare altrimenti certe scarpe.
Una serata tra tavoli imperiali e abiti alla Frozen, tra fuochi d’artificio e scherzi da caserma, non tutti approvati dalla sposa. Ma le nozze di Rymma e Giuseppe hanno permesso anche di vedere una chicca come la Chiesa di Santa Maria di Pozzano a Castellamare di Stabia.
Una festa in pieno stile napoletano, insomma (con outfit mediamente più eleganti, ma livelli di tatuaggi che definirei elementari) a ribadire che certi modi di festeggiare non conoscono confini geografici.