La terza stagione de Il Castello delle Cerimonie è ormai alle battute finali, ma il successo della serie sembra non conoscere cedimenti. L’ascolto record della prima puntata, dedicata alle nozze di Giusy Attanasio, cantante neomelodica molto conosciuta presso gli appassionati, ha trainato un’edizione che ha offerto nuove storie, nuovi protagonisti, nuovi spaccati di una realtà esistente, raccontata attraverso la lente della fiaba e non della cronaca, lasciata volontariamente al di fuori del racconto e della ‘morale della favola’. “Antro-tainment‘ lo definisce il regista, nonché autore col figlio Lorenzo, e produttore (con la B&B Film) Raffaele Brunetti: un’antropologia da intrattenimento che svela, senza pedanterie ma con molta ironia (cfr. l’uso della colonna sonora) non solo l’eccentricità dei festeggiamenti che spesso (non sempre) il Casello ospitano, ma soprattutto il valore sociale che essi ricoprono presso alcune fasce di popolazione (e non solo nel Napoletano).
Abbiamo avuto modo di incontrarlo qualche tempo fa, in occasione di una giornata davvero particolare al Castello che ha visto la registrazione in contemporanea di due matrimoni. Uno sforzo per la troupe più che per il personale della Sonrisa, abituato a gestire le tante sale a disposizione in contemporanea. E i matrimoni in questione sono stati anche impegnativi: da una parte la festa di Antonella e Antonio con i loro sette antipasti e 8 cantanti (che abbiamo visto la scorsa settimana) e dall’altra le nozze di Rosa e Massimo, che vedremo venerdì 22 su Real Time, a tema parigino.
Non potevano mancare qualche battura con Donna Imma Polese e Matteo Giordano: sorridenti, per quanto stanchi, sono la dimostrazione dell’assoluta genuinità del racconto, costruito per sottrazione. Quello che più li rende felici è realizzare i sogni dei propri ospiti, quel che dà loro soddisfazione è che venga riconosciuta la loro naturalezza. “‘Ah, ma voi siete proprio così’ ci dicono… Eh sì, noi non recitiamo nessuna parte” ribadisce Matteo. E anche le parti ricostruite, come la contrattazione o le scene di famiglia, attingono a piene mani alla quotidianità Polese, condensata per questioni di tempo. E possiamo garantire che di quello che davvero succede nelle sale del Castello si riesce a raccontare una piccola parte: chapeau agli autori che riescono comunque a sintetizzare con efficacia almeno quattro giorni di registrazione e di materiali.
Ne abbiamo anche approfittato per salutare due colonne del programma, fin dalla sua prima edizione che vide il debutto de Il Boss delle Cerimonie. L’imponente Gaetano Davide, trasformato dalla determinazione di star meglio e in salute, avrà perso chili ma di certo non la sua simpatia. Né la capacità di racconto, visto che sintetizza perfettamente l’andamento della stagione, la soddisfazione per l’affetto del pubblico, la voglia di fare sempre meglio.
Dal canto suo, Ferdinando Romeo, sia pure alle 23 – e con ancora tante ore di lavoro davanti – non manca di sorridere e di salutare i lettori di TvBlog con una delle sue filosofiche chiose (“un tunnel di cui non si vede la fine, ma la luce arriverà…”).
Intanto si è pronti a girare le puntate per la prossima stagione: mancano ancora tre puntate prima della fine di questa terza serie (inclusa quella di venerdì e con le ultime due che avranno a che fare con forme ‘alternative’ di ‘fiorelli’), ma le feste al Castello non finiscono mai e all’inizio di dicembre si è già pronti per registrare una nuova cerimonia. Con 8 stagioni ormai all’attivo tra Boss e Castello, una delle tipicità del racconto è quella di rivedere protagonisti di precedenti cerimonie. E c’è una famiglia pronta a festeggiare per la terza volta al Castello: dopo il battesimo del secondogenito e la comunione del primogenito, è arrivato il momento del battesimo della terzogenita. Lo vedremo nel 2020, magari già in primavera.
PS. Ci scusiamo per la qualità dell’audio: il microfono ci ha tradito nel momento peggiore…