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Il podcast di Trincia sul caso di Elisa Claps è un capolavoro

Dove nessuno guarda – Il caso Elisa Claps di Pablo Trincia è uno dei migliori podcast in circolazione: il finale è una perla, la confezione deve far scuola…

12 Settembre 2023 17:51

12 settembre 1993: a Potenza si perdono le tracce di Elisa Claps, 16 anni, uscita per andare a messa con un’amica e mai più tornata a casa. Il suo corpo sarà ritrovato 17 anni più tardi, in maniera fortuita e ‘misteriosa’, nel sottotetto della Chiesa dove aveva detto che sarebbe andata il giorno in cui è scomparsa. Là dove nessuno ha guardato, o dove tanti sapevano. A ucciderla un (allora) ragazzo dai comportamenti quantomeno ‘bizzarri’, arrestato poi anni dopo in Inghilterra per un altro omicidio.

12 settembre 2023: trent’anni dopo esce l’ottava e ultima puntata di Dove nessuno guarda – Il caso Elisa Claps, podcast originale di Sky Italia e Sky TG24 realizzato da Chora Media e curato da Pablo Trincia, che lo ha scritto con Riccardo Spagnoli e Alessia Rafanelli. Sei mesi di lavoro e di ricerca condensati in otto puntate disponibili gratuitamente su skytg24.it e su tutte le principali piattaforme. Otto puntate di un podcast che è anche una miniserie, per la regia di Riccardo Spagnoli, in onda questo Autunno su Sky Tg24. Esaurisco i dovuti credits citando altri i nomi dai titoli di coda, da quello di Eleonora Numico al supporto redazionale, a quello, essenziale di Michele Boreggi, cui si devono la sigla – con quella citazione di Per Elisa che non è solo un ‘vezzo’, ma parte stessa della storia -, le musiche e il sound design oltre alla post-produzione. Un plauso anche ai fonici in presa diretta Daniele Caniglia e Francesco Moretti e ai fonici di studio Filippo Mainardi, Emanuele Moscatelli e Luca Possi. Perché se fai un podcast la cura dell’audio è sostanziale come la fotografia per un video e questo podcast merita di essere usato come pietra di paragone per la realizzazione di tutti gli altri. Perché Dove nessuno guarda – Il caso Elisa Claps è un capolavoro per scrittura, confezione e interpretazione. Senza giri di parole. 

La scrittura: con Pablo Trincia il caso Elisa Claps diventa quadrimensionale

Inutile sottolineare quanto Pablo Trincia sappia fare questo lavoro. Il giornalista, in primis. L’elemento investigativo in lui, poi, ha il sapore della passione. Lui e la sua squadra hanno studiato, setacciato, vissuto il caso di Elisa Claps sulla propria pelle, o almeno sembra, ascoltando ogni minimo sospiro del racconto. Non solo, ma Trincia e la sua squadra hanno indagato su Danilo Restivo più di quanto non abbiano fatto gli investigatori di Potenza, Bournemouth, Salerno. Questa è la sensazione che si ha dopo aver seguito le 8 puntate del podcast, ricche di audio inediti, di testimonianze mai raccolte prima, di ricordi sepolti dal dolore ed emersi quando, nell’ultima puntata, si lascia spazio alla vittima, quella che in genere i casi di cronaca fagocitano in articoli indagatori o in resoconti aridi. Trincia lascia che sia la stessa Elisa a chiudere la sua storia, con le sue parole, quelle rimaste aggrappate a un diario di oltre 30 anni fa. Parole tenerissime e, col senno di poi, devastanti.

Il caso Elisa Claps - I funerali
POTENZA, ITALY – JULY 02: Elisa Claps’ coffin is displayed during her funeral on July 2, 2011 in Potenza, Italy. The body of 16-year-old Claps was found hidden in the roof of Santa Trinita Church March 18, 2010 following her disappearance nearly 17 years earlier. Danilo Restivo, who was sentenced to life for the murder of Heather Barnett, now faces extradition for the alleged murder of Claps. (Photo by GIOVANNI MARINO/Getty Images)

Ma se Elisa rivive con delicatezza nei ricordi dell’amica di infanzia, nella passione del fratello Gildo, che non si è mai rassegnato alle debolezze delle indagini, e nell’amore di mamma Filomena, nello stesso tempo la costruzione del racconto mostra in tutta la sua durezza e in tutta la sua complessità la figura del serial killer, quel Danilo Restivo che grazie a questo podcast conosciamo non per le dichiarazioni dei PM e degli avvocati, ma attraverso la sua stessa voce. Trincia e la sua squadra hanno recuperato dagli atti del processo i nastri delle intercettazioni fatte negli anni: ne viene fuori il Restivo quotidiano, le sue manie, le sue bugie, i suoi comportamenti ossessivi, anche il complicato e contraddittorio rapporto con la famiglia, che ha sospettato e sostenuto, ha difeso e allontanato quel figlio e fratello amato e ‘imgombrante’. 

Danilo Restivo Il caso Elisa Claps
SALERNO, ITALY – MARCH 20: Danilo Restivo attends court for an appeal hearing over his conviction of the murder of Elisa Claps on March 20, 2013 in Salerno, Italy. Italian national Restivo is appealing against the conviction in his absence by an Italian court, whilst serving a life sentence in the UK for the murder of Heather Barnett in 2002. The body of 16-year-old Claps was found hidden in the roof of Santa Trinita Church, Potenza on March 18, 2010 following her disappearance in 1993. (Photo by GIOVANNI MARINO/Getty Images)

Il certosino, curioso e attento lavoro di ricerca si unisce così a una struttura narrativa solidissima, pulita, in crescendo. Un viaggio negli abissi che sembra non finire mai. Una vertigine provata già con Veleno, altro capolavoro firmato Trinciam che ci ha portato anche nel relitto della Costa Concordia, e nelle storie di chi la vita lì l’ha persa o l’ha conservata, con Il dito di Dio. E quando nella storia che già intreccia la 16enne Elisa Claps con la quarantenne Heather Barnett si delinea l’ombra di una terza vittima di Restivo, di un terzo caso per cui qualcuno potrebbe essere in carcere da innocente per mano di una giustizia sommaria, si ha la misura della potenza autorale di Trincia.

Non ci si trova mai di fronte alla copia di mille riassunti, non si ascolta mai un bignami di cose note, ma si scopre sempre un’altra storia anche quando pensi di aver visto, sentito, letto seguito tutto di una vicenda così sviscerata negli anni, soprattutto grazie al lungo lavoro di Chi l’ha visto?, che ha sempre cercato di tenere accesi i riflettori su un caso che ha talmente tanti strati da essere ancora lontano dall’essere risolto. La rete di connivenze, silenzi, omertà, favori, influenze e poteri che hanno lasciato Elisa Claps per 17 anni nel sottotetto di una Cattedrale, peraltro apparentemente noto come rifugio per coppiette, non è stata ancora portata alla luce.

Il caso Elisa Claps
POTENZA, PZ – MARCH 30: People walk by the Santa Trinita Church (Saint Trinity Church) as forensic police return to carry out searches in the Elisa Claps murder investigation, on March 30, 2010 in Potenza, Italy. The body of 16-year-old Elisa Claps was found hidden in the roof of the church on March 18, 2010 following her disappearance nearly 17 years ago. (Photo by Getty Images/Getty Images)

Ma Dove nessuno guarda – Il caso Elisa Claps squarcia il buio di silenzi trentennali. Come? Dando voce ai protagonisti: le voci di chi quella storia l’ha vissuta, in un modo o in un altro, sono la luce che finalmente illumina Elisa, per troppo tempo sepolta nei non detti di famiglie, comunità, città, diocesi. Non semplifica, problematizza. Non trova risposte, apre altre domande. Così facendo smuove l’immobile. E in tutto questo l’audio è la luce.

Una confezione rigorosa e avvolgente, senza distrazioni

Così come ogni parola è soppesata nel testo e, come vedremo, nell’interpretazione – come vedremo -, così ogni suono è lì dove deve stare. Non c’è un effetto  fuori posto in questo podcast. Non ci sono tappeti musicali inutili, non ci sono riempitivi fastidiosi: c’è solo il caso di Elisa, con tutti i suoi riverberi. Gli inserti audio – drammatici, inattesi, potenti – sono introdotti col minimo commento possibile. Non c’è bisogno di effetti speciali. Sono i contenuti ad esserlo.

Attendiamo di vedere la miniserie, ma ‘a orecchio’ non assisteremo alla versione ‘animata’ del podcast, come visto in altre circostanze. Penso ad Apnea, un podcast in 6 puntate sul naufragio della Costa Concordia prodotto da Lux Vide e raccontato da Carlo Lucarelli: in quel caso il podcast sembrò quasi l’estrapolazione della traccia audio dal prodotto seriale. Vedremo, però, come sarà la versione audiovisiva di Dove nessuno guarda solo tra qualche settimana. Ma la cura è anche nella programmazione: far uscire l’ultima puntata nel giorno del trentennale all’ora in cui Elisa salutò il fratello per l’ultima volta e uscì di casa è una carezza alla memoria. E come recita il titolo dell’ultima puntata, un ricordo non scompare

L’interpretazione: narratori non ci si improvvisa

Pablo Trincia Il caso Elisa Claps

A condire il tutto c’è la capacità narrativa e interpretativa di Pablo Trincia. La sua voce ti prende per mano e ti accompagna, passo dopo passo, in  questo viaggio negli inferi dell’incertezza, nella rabbia da incompetenza, nel coraggio dell’amore. Ogni modulazione della voce, ogni pausa, ogni accelerazione, ogni rallentamento è una calamita all’ascolto. È il movimento stesso del montaggio, che ti agguanta e non ti lascia andare. Non è da tutti. Non è per tutti.

Da non perdere

Chi era troppo giovane per ricordarlo, chi erà già grande e si è ritrovato a seguire negli anni una vicenda a tratti incomprensibile, chi è coetaneo di Elisa – come Trincia – che ha visto scorrere la sua vita mentre quella di Elisa era finita e quelle dei familiari sospese tra ‘eloquenti’ non detti, insomma tutti dovrebbero ascoltare il caso di Elisa Claps nel racconto di Trincia. Perché lui sì, sa andare dove nessuno guarda.