Il cantante mascherato 3 ritorna aprendo con un messaggio contro la guerra
Dopo una settimana di pausa forzata, Il cantante mascherato riprende dedicando un momento di riflessione a ciò che sta accadendo in Ucraina.
Sette giorni fa è prevalsa la linea della sobrietà, così DOC e Il cantante mascherato si son presi una pausa forzata. Il programma di Rai 1 condotto da Milly Carlucci venerdì scorso non è andato in onda per non rischiare l’effetto “fuori contesto”, evitando di intrecciarsi con i primi delicatissimi giorni del conflitto scoppiato in Ucraina. Il sipario stasera si è rialzato e la terza puntata dello show si è aperto con un messaggio: “Non facciamo finta di nulla, sappiamo cosa sta accadendo – dice Milly Carlucci in apertura di programma – certamente non risolveremo nulla con questa serata, ma noi cerchiamo di portarvi qualche sorriso“.
Prima di passare al gioco, alle maschere della serata è stato riservato un momento di riflessione lanciando un messaggio dedicato alla parte più debole di questa maledetta guerra, i bambini. Tramite la voce dei più piccoli va in scena un appello per la pace che recita così:
Ci sono cose da fare ogni giorno: lavarsi, studiare, giocare, preparare la tavola a mezzogiorno.
Ci sono cose da fare ogni notte: chiudere gli occhi, dormire, avere sogni da sognare, orecchie per non sentire.
Ci sono cose da non fare mai né di giorno e né di notte, né per mare e né per terra per esempio la guerra.
Sul palco arrivano dei bambini vestiti di un bianco candido. Entrano in scena ad ogni verso seguiti da Anastasia Kuzmina, ballerina di origini Ucraine conosciuta a Ballando con le stelle. E’ vestita con i colori della bandiera Ucraina il blu (colore del cielo che simboleggia la pace) e il giallo (simboleggianti i campi di grano e la prosperità delle terre). Commossa, Anastasia è fortemente coinvolta poiché i suoi nonni si trovano nella loro casa a Kiev, il suo appello al pubblico è quello di sostenere il suo popolo colpito dai conflitti tramite una donazione al 45525, numero istituito da Unicef, Unhcr e Croce Rossa per una campagna di raccolta fondi.