I consigli di TvBlog
Home Notizie Il canone, la (tassa) più evasa dagli italiani. E’ giusto non pagarlo?

Il canone, la (tassa) più evasa dagli italiani. E’ giusto non pagarlo?

E’ una notizia di qualche giorno fa, passata quasi inosservata, ma merita, senza ombra di dubbio, di essere proposta anche al pubblico di TvBlog e di essere approfondita.La notizia – che poi per molti notizia non sarà – è che il canone RAI è la tassa meno pagata dagli italiani. In altre parole, la più

pubblicato 7 Agosto 2010 aggiornato 5 Settembre 2020 13:42

E’ una notizia di qualche giorno fa, passata quasi inosservata, ma merita, senza ombra di dubbio, di essere proposta anche al pubblico di TvBlog e di essere approfondita.

La notizia – che poi per molti notizia non sarà – è che il canone RAI è la tassa meno pagata dagli italiani. In altre parole, la più evasa. Lo ha comunicato la KRLS Network of Business Ethics, cui è stato commissionato dall’associazione Contribuenti italiani.

Il dato è sconfortante, se pensiamo che il 41% delle famiglie italiane non pagano il canone (picchi dell’87% in Calabria, Campania, Sicilia): il trend è in continuo aumento. Nel 2005 il dato di evasori si fermava al 22%. Ed evadono anche le imprese, perché visto che si dovrebbe pagare il canone per il possesso di apparecchi atti a ricevere il segnale televisivo, be’, dovrebbero pagarlo praticamente tutti (inclusi lavoratori autonomi, enti pubblici, enti pubblici non economici, enti privati). Già. Perché questo canone speciale si paga anche per il possesso di computer. Sulle imprese il dato è del 96%.

Lo studio propone anche le motivazioni dell’evasione.



Il 36% evade perché c’è la pubblicità; il 31% perché tanto non ci sono controlli; il 24% per scarsa qualità dei programmi e troppa politica in tv, il 9% perché, semplicemente, non può pagare.

Ora. E’ evidente che il canone sia una tassa, e che, come tale, vada pagata. E’ altrettanto evidente che arrivano spesso, da più parti, inviti più o meno palesi a evadere, e che la RAI versi in condizioni – dal punto di vista della qualità del servizio pubblico – decisamente problematiche.

Così, il dibattito si sposta da questioni banalmente amministrative e giuridiche a questioni più ampie. E’ giusto che ci sia, il canone? O è giusto non pagarlo e quindi essere evasori? E questa battaglia contro il canone, questa scarsa attenzione – evidente nei controlli, del tutto assenti o quasi – non è forse un altro passo verso la lenta ma progressiva dissoluzione della tv pubblica?