Il Borgo dei Borghi 2022: senza un clima di competizione il programma si trasforma in un collage di cartoline anonime
Anche per il 2022 Il Borgo dei Borghi rinuncia all’assenza della sfida campanilistica a favore di un racconto-cartolina tutto in esterna.
Anche per l’edizione 2022 Il Borgo dei Borghi conferma l’impostazione dello scorso anno, ovvero la scelta di affidare al solo lavoro in esterna la realizzazione del programma. Tale decisione però inizia a suscitare diversi dubbi perché così la trasmissione rischia di schiacciarsi esclusivamente sulle cartoline dei vari borghi, che non colpiscono particolarmente per lo spessore che posseggono.
L’elemento della sfida, come già sottolineato per la scorsa edizione, è pressoché assente. Se da una parte può essere visto come qualcosa di positivo abbandonare l’usuale schema dell’agone campanilistico per raccontare le diversità e le bellezze del territorio italiano, dall’altra l’assenza quasi totale dello spirito competitivo priva Il Borgo dei Borghi di un motivo che possa spingere lo spettatore ad appassionarsi più attivamente alla serata, nel corso della quale vengono snocciolate i vari posizionamenti dei borghi con una noncuranza e una mancanza di pathos che raffreddano notevolmente quello che dovrebbe essere il focus del programma.
Seguendo la logica di voler raccontare la ricchezza dei borghi del nostro Paese evitando l’aggiunta di motivi campanilisti, talvolta fastidiosi e urticanti, ci si aspetterebbe un racconto del territorio approfondito e non limitato a fugaci cartoline che spesso si limitano a presentazioni piuttosto limitate dei vari borghi, nonostante alcuni accenni positivi in tutte quelle occasioni in cui le storie degli abitanti trovano spazio di pari passo al racconto delle tradizioni e dei costumi locali.
Il Borgo dei Borghi in questa edizione 2022 fatica ancora una volta nel trovare un giusto equilibrio fra le diverse componenti che costituiscono il programma, rischiando di andare a costruire un estenuante racconto della nostra Penisola affidato esclusivamente ad immagini patinate e pettinate, dalla dichiarata e manifesta bidimensionalità, che rischiano di far sembrare la trasmissione una perenne copia di se stessa, privandosi di quel brivido di novità che dopo diversi anni ormai occorrerebbe per rivitalizzare il format.