I Viceré: Preziosi e Capotondi insieme nella miniserie tv tratta dal film di Roberto Faenza
La Rai si riaccende di edutainment. Come nella tradizione della tv di stato questa sera e domani andrà in onda I Viceré, una miniserie in due puntate tratto dall’omonimo romanzo di Federico De Roberto, uno degli autori più rappresentativi del Verismo italiano insieme a Giovanni Verga. I Vicerè è prodotto da Elda Ferri per Jean
La Rai si riaccende di edutainment. Come nella tradizione della tv di stato questa sera e domani andrà in onda I Viceré, una miniserie in due puntate tratto dall’omonimo romanzo di Federico De Roberto, uno degli autori più rappresentativi del Verismo italiano insieme a Giovanni Verga. I Vicerè è prodotto da Elda Ferri per Jean Vigo Italia, la spagnola I.C.C., in collaborazione con Rai Cinema e Rai Fiction. Il film infatti ha una duplice versione: quella cinematografica, uscita nelle sale il 9 novembre 2007 con 01 Distribution, e un’edizione più lunga in due puntate destinata alla prima serata di Rai Uno.
I Viceré, per la regia di Roberto Faenza, vede nei panni dei due protagonisti Consalvo e Teresa Alessandro Preziosi e Cristiana Capotondi, mentre Lando Buzzanca è il principe Giacomo e Lucia Bosè è Donna Ferdinanda.
Il racconto comincia a metà dell’Ottocento, negli ultimi anni della dominazione borbonica in Sicilia, alla vigilia della nascita dello stato italiano. Le esequie della principessa Teresa sono l’occasione per presentare i personaggi della famiglia Uzeda, discendenti dei Vicerè di Spagna. Lo spettatore è subito introdotto in un mondo di fasto, di splendore, ma anche di prepotenza e di miseria. Attraverso gli occhi di un ragazzino, Consalvo, l’ultimo erede degli Uzeda, si svelano i misteri, gli intrighi, le complesse personalità degli appartenenti alla famiglia, tutti dominati da grandi ossessioni e passioni.
I Vicerè – Foto di Claudio Iannone
La storia di Consalvo avanza in un percorso di formazione: dopo una sconcertante esperienza in un convento benedettino, si affaccia a una giovinezza scapestrata, da ribelle, simile nello spirito a quella di tanti giovani d’oggi. Presto, comprende di dover cambiare, di dover diventare uomo. Comincia a studiare, a viaggiare, a imparare. Contro il volere del padre, compie una scelta estrema. Il tragitto di Consalvo ha una forte attinenza con il nostro presente. Dal mondo che lo circonda, fatto di compromessi e corruzione, Consalvo coglie una profonda lezione di vita e alla fine sceglie di impossessarsi del potere per non lasciarsi sopraffare da quello stesso mondo.
Le riprese si sono svolte in Sicilia, in particolare a Catania, a Palazzo Chigi di Ariccia e a Roma, per complessive dodici settimane.