Home I segni del Lutto Nazionale in tv (con lo stridore del calcio in sottofondo)

I segni del Lutto Nazionale in tv (con lo stridore del calcio in sottofondo)

In cosa consiste il giorno di lutto nazionale per la tv?

pubblicato 18 Agosto 2018 aggiornato 31 Agosto 2020 22:35

18 agosto 2018, giorno di lutto nazionale per i funerali di Stato delle vittime del ponte Morandi a Genova. Ma cosa vuol dire ‘lutto nazionale’ nel 2018, soprattutto per i media?

Se un tempo consisteva nell’annullamento di tutti gli spettacoli di intrattenimento, nella programmazione di musica sacra nelle radio, in un diffuso clima di mestizia che personalmente non ho mai esperito, visto che appartengo alle generazioni tv post-Monopolio, oggi l’indicazione generale è quella di fare un po’ come si vuole.

Come detto, Mediaset si mette sulla scia della Rai – che già nel 2016 aveva sperimentato una giornata di lutto nazionale senza pubblicità – e per la prima volta nella sua storia decide di azzerare gli spot per un’intera giornata. O quasi, nel senso che la giornata televisiva di Mediaset è iniziata alle 6.30, almeno su Canale 5: è stato dopo l’edizione delle 6.00 del Tg5, infatti, che è apparso il primo cartello in omaggio alle vittime con cui il gruppo ha scelto di sostituire la pubblicità. La programmazione della notte, invece, è andata regolare, con spot e televendite (compreso Paperissima sprint, che in questi giorni non è mancato mai). Peccato veniale, diremmo, per una realtà che vive di sola pubblicità: dalle 6.30 a mezzanotte è già un impegno notevole. E’ la sostanziale giornata tv.

Non mancano in giro per la tv i modi per sottolineare il giorno di lutto: la Rai opta per un fiocco nero sovrapposto alle immagini (ma non su Rai 3 mentre va in onda un’opera teatrale di Eduardo) e nel total black di Valentina Bisti (o solo black tie di Massimiliano Ossini) degli ospiti dello speciale UnoMattina e dei loro inviati; Mediaset lascia alla conduttrice del Tg5 delle 8.00, completamente vestita di nero, e ai cartelli il simbolo del lutto.  E la scelta dell’anchorwoman del Tg5, prima a ‘incarnare’ il lutto Mediaset, fa più effetto del total black dell’infotainment. La scelta del nero, più o meno mitigato dal bianco, si mantiene poi nello speciale Tg5 per i funerali in diretta dalle 11.20.

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Appare in un secondo momento una banda nera a tagliare l’angolo in alto a sinistra su tutte le reti Mediaset.

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Ma torniamo agli speciali. Anche Gaia Tortora, alla conduzione delTg La7 per i funerali, in onda dalle 10.25, opta per il nero, profilato di bianco però: nessun elemento grafico per La7, nessuna evidenziazione del lutto. Nessuna programmazione speciale, in un palinsesto già regolarmente composto per lo più di serie crime e classici del cinema. Nero anche per i conduttori di Sky Tg24 e per i suoi inviati, bianco – apprezzabile – per Rai News. E quel che potrà sembrare una banale notazione fashion è in realtà l’analisi di una scelta comunicativa: il lutto ha i suoi codici e tutte le trasmissioni in diretta tv hanno scelto come servirsene. Meglio specificare, ché non si sa mai…

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Ma la giornata del Lutto Nazionale non si estingue nei funerali che pure offrono il vero momento di riflessione: interessante, in questo senso, la scelta di Rai Radio 2 di trasmettere una programmazione musicale adeguata durante la cerimonia che dà il senso dei tempi che furono. Anche la programmazione tv, dicevamo, tenta un adeguamento, cum grano salis.

Canale 5, come visto nel nostro approfondimento, cancella la musica di prima e seconda serata e si dà a film tv romantici, mentre Rai 1 mette da parte la commedia romantica per affidarsi a un delicato film drammatico. La Rai dice no al game del preserale e a Techetechetè – che pure nel giorno del disastro regalò una puntata costruita ad hoc e indimenticabile.

Poi però su tutto questo dispiegamento di simboli e attenzioni piomba il calcio giocato, quello dei primi due anticipi di Serie A, col debutto di Cristiano Ronaldo alla Juventus contro il Chievo e di Carlo Ancelotti sulla panchina del Napoli nella partita contro la Lazio. Due sole partite in grado di generare uno tsunami di commenti, opinioni, servizi, approfondimenti nelle trasmissioni che seguiranno i match, previsti alle 18.00 e alle 20.30.

Il paradosso, dunque, è che mentre molti comuni e tanti imprenditori privati scelgono un po’ dappertutto in Italia di annullare feste e spettacoli teatrali, animazioni e fuochi d’artificio previsti nei ricchi cartelloni estivi, la Lega di Serie A scelga di giocare la sua prima di Campionato, integralmente (all’appello mancano solo i match di Genoa e Sampdoria, che hanno espressamente chiesto un rinvioa, cortesemente concesso). Forse si sarebbe potuto rispettare almeno questo sabato di lutto nazionale, senza cancellare l’intera giornata di A. Forse. Ma c’è la fascia nera al braccio e il minuto di silenzio. In confronto, però, la giornata senza spot di Mediaset, prima ancora della Rai, è una scelta da medaglia al valor civile…

Rai 1